Stilus Magistri

Festa Patronale, oggi Canosa festeggia il suo Vescovo SAVINO

Dalla vita di san Benedetto da Norcia, conosciamo anche la vita di San Sabino, Vescovo canosino del VI secolo


Papa Gregorio Magno, storico del VI secolo, riporta la "Vita di San Benedetto" , Abate di Montecassino nel Libro II dei Dialoghi.
Proponiamo la lettura del capitolo XV, in uno stralcio.
Caput XV. De prophetia eidem regi Totilae et Canusinae civitatis antistiti facta.
Praeterea Canusinae Canusium, vulgo Canosa, urbs Apuliae Peucetiae ad Aufidum fluvium, a Cannis excisis 3 millibus distans. Porro hic Canusinus episcopus Sabinus vel Savinus vocatur in Actis S. Placidi. Antistes Ecclesiae ad eundem Dei famulum venire consueverat, quem vir Dei pro vitae suae merito valde diligebat.
Capitolo XV . La profezia rivolta allo stesso re Totila e al Vescovo della città di Canosa.
Inoltre Canusium, detta comunemente Canosa, città canosina della Puglia peucezia, presso il fiume Aufido e distante tre miglia da Canne distrutta. Inoltre in questo luogo il Vescovo Canosino, chiamato Sabino o Savino negli Atti di S. Placido.
Il Vescovo della Chiesa canosina era solito recarsi dallo stesso Servo di Dio (Benedetto), che l'uomo di Dio (Sabino) molto stimava per le virtù della sua vita.
La radice linguistica del nome del Vescovo è Savinus, come riporta il noto monogramma sabiniano (SAVINVS), ma l'evoluzione fonetica, trasforma in molte parole latine, la V in B, essendo lettere affini foneticamente, in quanto labiali.
Il nome "SAVINO", non lo troviamo solo negli Atti di S. Placido, discepolo di S. Benedetto, ma anche nel 1800, attribuito alla "Parrocchia di San Savino", come riporta l'Archivio Storico Comunale. Ma il lessico "Savino", lo ritroviamo nei nomi anagrafici dei nostri padri del 900, sia a Canosa, come a Barletta.
Il dialetto canosino del 900, così evoca questa radice linguistica: Savòne, Savenìlle, Savenélle.
Accostiamo inoltre la figura del Vescovo canosino, Ambasciatore in Oriente, ma anche grande amico in santità, alla figura dell'abate cassinese Benedetto, il Servo di Dio (Dei famulum),che (quem), molto stimava, l'uomo di Dio (vir Dei) Sabino.
Nella traduzione dal Latino, la diligente prof. Giulia Giorgio, docente del Liceo Fermi di Canosa, ha precisato che il "quem" accusativo, è riferito a Benedetto, Servo di Dio.
La grande amicizia di santità riportata dai Monasteri benedettini del mondo, come annota mons. Felice Bacco, ancora oggi evoca la figura del Vescovo della Chiesa canosina (Antistes Ecclesiae Canusinae) accanto alla figura e alla vita di San Benedetto; è un patrimonio storico, spirituale, ecclesiale, artistico, di cui siamo eredi e custodi, nel legame tra la Città di Canosa e l'Abbazia di Montecassino.
Alleghiamo il manoscritto con l'immagine di San Benedetto e San Sabino, ritrovata e ricevuta, con i testi tradotti dal Latino, nel Monastero benedettino più grande della Germania, a Beuron.

(Divieto di riproduzione delle foto).
maestro Peppino Di Nunno
Canosa di Puglia, 1° Agosto 2014
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