Stilus Magistri

La bandiera italiana nata con la faretra

A Reggio Emilia, le celebrazioni della 220° Giornata Nazionale

Era il 7 gennaio del 1797 quando la Repubblica Cispadana (R.C.) proclamò come proprio vessillo il Tricolore a bande orizzontali con quattro frecce poste all'ingiù in una faretra. Sono le quattro frecce risorgimentali di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, le quattro città poste "al di qua del Po" (Cis Padum). Nell'emblema della Bandiera Madre del Tricolore figura il Fascio Littorio, simbolo di unità e autorità nei "Fasces lictoriae" dell'Antica Roma. Al centro figura un turcasso, cioè un "sacco di pecora", una faretra confezionata con pelli conciate di bovini o ovini. Ma perché una faretra? L'iconografia della faretra affonda le radici nella notte dei tempi a significare la difesa della propria libertà e della propria terra nativa.Già 5.000 anni fa nel periodo del tardo Neolitico, Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio, è stato ritrovato inumato nel ghiacciaio con una faretra rudimentale, fatta di pelliccia di camoscio e contenente alcune frecce. Nelle radici elleniche e nella mitologia dell'Antica Grecia la faretra compare con frecce d'argento sulle spalle di Artemide, figlia di Zeus, divinità dell'Olimpo associata a Diana in epoca romana. Nell'esegesi del mito, Artemide con l'iconografia della faretra sacra rappresenta l'archetipo femminile dello spirito d'indipendenza dell'uomo. La faretra è rappresentata nello stesso mito di Eracle, figura mitologica presente nel primo Umanesimo e nel Rinascimento. L'eroe Ulisse, epico difensore della propria indipendenza e della propria terra, viene rappresentato spesso con la faretra, fatta con pelli conciate per contenere le frecce. L'arciere con la faretra è una figura eroica e militare di difesa presente nel Medioevo e nel Rinascimento dando origine alle tradizioni del Palio, come nella "faretra imperiale" assegnata nel Palio di Trento. Nelle insegne araldiche dei Comuni del Medioevo figura la faretra, come nello stemma del Comune di Ceglie Messapica. La faretra quinti figura in diversi emblemi e vessilli a significare la lotta per la libertà e la difesa della propria terra, come volle la Repubblica Cispadana "al di qua del Po" con le quattro frecce nella faretra repubblicana del Tricolore, ornata di un serto di alloro. Oggi le nostre frecce attestano i nostri valori risorgimentali, democratici, repubblicani e la faretra è il nostro animo italiano, custode di un grande patrimonio spirituale di unità di Fratelli d'Italia.

Il nostro concittadino Bartolo Carbone ha portato da Reggio Emilia a Canosa di Puglia(BT) un esemplare della bandiera madre, donandola agli studi di Canosaweb, che fu esposta al balcone di Piazza della Repubblica nella festa dell'Unità d'Italia del 17 Marzo 2011. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso onore alla bandiera madre con la visita a Reggio Emilia nella ricorrenza del 7 Gennaio 2011, per il 150° delle celebrazioni dell'Unità d'Italia, dichiarando: "Reggio Emilia si conferma oggi non solo Capitale del Tricolore, ma centro vitale - per convinzione e per passione - dell'impegno a rafforzare e rilanciare il patrimonio storico dell'Unità nazionale". Il Museo del Tricolore di Reggio Emilia con una missiva ha ritenuto questa mia lettura "una interessante analisi sul simbolo della faretra", allegando la seguente nota storica:

A Reggio Emilia, il 7 gennaio 1797, i deputati delle quattro città confederate di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio si riuniscono nella Sala del Congresso per proclamare la Repubblica Cispadana "una e indivisibile". Nella seduta del 7 gennaio 1797, Giuseppe Compagnoni di Lugo fa approvare la mozione che "si renda universale lo Stendardo o Bandiera di tre colori, Verde, Bianco e Rosso": nasce così il Tricolore, bandiera di uno stato sovrano, destinato a diventare il simbolo dell'indipendenza e dell'unità nazionale. Il vessillo cispadano ha i colori disposti in tre strisce orizzontali: il rosso in alto, il bianco in mezzo, il verde in basso. Al centro è raffigurato il turcasso o faretra con quattro frecce, a simboleggiare l'unione dei quattro popoli che formano la Repubblica, sotto un fascio littorio simbolo di unità derivato dall'Antica Roma, un cannone ed un tamburo militare, mentre ai lati sono poste le iniziali di "Repubblica Cispadana".

Il 7 gennaio 1797, il vessillo bianco, rosso e verde fu assunto come simbolo della Repubblica Cispadana, che comprendeva le città di Reggio Emilia, Ferrara, Modena e Bologna, i cui rappresentanti proclamarono l'istituzione della bandiera stessa nella Sala del Tricolore. In occasione delle celebrazioni della 220° Giornata Nazionale della Bandiera, in calendario sabato 7 gennaio 2017, che vedrà la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sarà inaugurato il rinnovato Museo del Tricolore a Reggio Emilia e la mostra "Novanta artisti per una Bandiera". Inoltre, un Drappo Tricolore di 1797 metri sfilerà per le vie del centro storico di Reggi Emilia mentre alle ore 15.30 di sabato 7 gennaio 2017, la Sala del Tricolore, in piazza Prampolini, ospiterà la cerimonia di consegna degli opuscoli "La bandiera Tricolore e l'Inno", promossa dall'Associazione Nazionale Comitato Primo Tricolore in occasione del 70° anniversario della visita dell'allora Presidente della Repubblica Enrico De Nicola, alla presenza delle autorità e degli studenti. Anche, la Banda dell'Arma dei Carabinieri, diretta dal M° Tenente Colonnello Massimo Martinelli dedicherà alla festa della bandiera un appuntamento musicale con un concerto che si terrà il 7 gennaio alle ore 18.30 presso il Teatro Municipale "Romolo Valli" di Reggio Emilia. Le origini della Banda Musicale dell'Arma dei Carabinieri risalgono al 1820 quando si costituì un primo nucleo di Trombettieri. Nel corso dei decenni la formazione fu ampliata ed arricchita fino a raggiungere nel 1920 l'importante completezza di elementi che la portò ad affermarsi rapidamente come complesso musicale d'alta qualità professionale, divenendo degna espressione artistica di quella famiglia più grande che è l'Arma dei Carabinieri. La Banda Musicale dell'Arma dei Carabinieri rappresenta un'istituzione storica, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per la varietà del suo repertorio, per la perfezione formale delle sue esecuzioni e per il fascino che suscitano i suoi orchestrali con le loro splendide uniformi, la magnifica compostezza, la profonda vocazione musicale. Per chi ama il Tricolore sancito dall'art. 12 della Costituzione "La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni" e ciò che ha rappresentato nella storia moderna dell'Italia, Reggio Emilia si rivela una tappa obbligata. Onore al Tricolore Italiano!
Ob amorem patriae
A Reggio Emilia Città del Tricolore
Ricerche storiche a cura del maestro Giuseppe Di Nunno
Il 1° Tricolore Reggio EmiliaPrimo TricoloreIl Primo Tricolore a Reggio Emilia217° anniversario del Tricolore216°anniversario del Tricolore italiano216°anniversario del Tricolore italianoCanosa di Puglia, 17/03/2011
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