Canosa di Puglia
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Canosa: I molti nodi della variante urbanistica adottata

La nota di Italia Nostra Onlus Sezione di Canosa

Nei nostri precedenti interventi abbiamo manifestato il nostro dissenso su diversi punti della Variante adottata dal Consiglio Comunale lo scorso 22 dicembre. Eravamo stati facili profeti nel giudicare rischiosa la decisione del Consiglio Comunale di recepire nella Variante la Legge Regionale n. 20/2012, il cosiddetto Piano Casa . E' infatti di pochi giorni fa la decisione della Corte Costituzionale di bocciare il Piano Casa della Puglia del 2021 che prorogava per la settima volta il Piano Casa del 2009. La Corte Costituzionale ha stabilito che il Piano Casa nel 2009 era una misura eccezionale e straordinaria, nata da un accordo tra Governo e Regioni, creata per affrontare la grave crisi economica mondiale del 2008. La Regione Puglia, come altre regioni, ha trasformato questa misura transitoria, in un provvedimento diventato permanente per mezzo di continue proroghe. Il Piano Casa recepito nella Variante del 22 dicembre è la ottava proroga alla Legge del 2009, con l'esito scontato che anche questo Piano sarà bocciato dalla Corte Costituzionale. Le conseguenze? Quelle descritte dalla Gazzetta di sabato scorso: "Piano casa, pasticcio pugliese, saltano migliaia di cantieri. La Consulta cancella la proroga, nulli i permessi rilasciati nel 2022". Se quel Piano Casa adottato dal Consiglio Comunale venisse approvato definitivamente, le autorizzazioni rilasciate sarebbero soggette all'annullamento.

Ma oltre al Piano Casa e all'installazione di serre alte quanto un condominio di quattro piani in contesti ad alto valore paesaggistico, storico e archeologico, ci sono altri aspetti discutibili contenuti in quel provvedimento varato dal Consiglio Comunale. Nella Variante è stata inserita una norma secondo la quale, in una zona di espansione, cioè quelle zone non ancora costruite, basterebbe che i proprietari che rappresentano, in base alla superficie catastale, il 20% dell'intero comparto presentino un progetto di Fattibilità Urbanistica con una proposta di Piano di Lottizzazione che, una volta approvato dal Consiglio Comunale diventerebbe valido per l'intera area. A quel progetto proposto solo dai possessori del 20% dell'intera area interessata dalla lottizzazione dovrebbero adeguarsi i restanti possessori dell'80% delle aree! E' una norma che è in contrasto con la Legge Regionale la quale stabilisce che la lottizzazione può essere proposta "dai proprietari che rappresentano, in base alla superficie catastale, il 51 per cento degli immobili compresi entro il perimetro dell'area interessata."

Altrettanto può dirsi per la proposta di modifica che si vuole introdurre negli Ambiti Perequativi per le Aree e Servizi destinati alla Produzione. Gli Ambiti Perequativi sono quelle aree destinate alle Urbanizzazioni Secondarie ( asili, scuole,presidi medici, impianti sportivi, aree a verde, uffici comunali, mercati di quartiere, , Chiese ecc….) Non avendo i fondi per espropriare questa aree, il Comune ha riservato ai proprietari, come ristoro, la possibilità di costruire sul 30% dell'intera superficie, il restante 70% dovrà essere ceduto al Comune mediante un atto notarile. Quelle aree, diventate di proprietà pubblica, saranno destinate per la realizzazione delle Urbanizzazioni Secondarie. Il Comune trattandosi di aree diventate pubbliche, deve metterle a bando assegnandole al miglior offerente. Con la norma adottata dal Consiglio Comunale invece, si dà allo stesso proprietario privato che ha ceduto l'area, la facoltà di intervenire direttamente sull'area che intanto è diventata patrimonio comunale, per fare quelle urbanizzazioni secondarie, scuole, campi sportivi, uffici. ecc.. E' una specie di gioco delle tre carte, dal privato al pubblico, lo stesso pubblico che poi restituisce l'area allo stesso privato. E' anche questa una norma che ha profili di illegittimità, il patrimonio pubblico deve essere messo a gara pubblica, non può essere equiparato a un accordo tra privati.
Se le scelte della Variante adottata fossero confermate con la loro definitiva approvazione si creerebbe un precedente molto grave per la città. La certezza delle regole cederebbe il passo ad una interpretazione variabile, a seconda delle specifiche esigenze del singolo portatore d'interesse, ogni esigenza esaminata separatamente l'una dall'altra , anziché considerarle come parti di un insieme, in un quadro di compatibilità generale. E' un procedimento mal concepito che chiediamo all'Amministrazione Comunale di ritirare.
ITALIA NOSTRA ONLUS SEZIONE DI CANOSA
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