S.Caterina
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Religioni

La “novella Chiesa di Santa Caterina”

Nel borgo antico della Collina dei Quaranta Martiri

Da ricerche presso l'Archivio Storico Comunale (A.S.C.) di Canosa di Puglia(BT) risalendo nel tempo al 1854 e 1857 ritroviamo le pagine manoscritte in chiara grafia "dell' ampliamento della Chiesa comunale di Santa Caterina". Trattandosi di un bene culturale nel borgo antico della Collina dei Quaranta Martiri (Rione Castello) i lavori della "novella Chiesa di Santa Caterina" erano soggetti al Sottintendente (oggi Soprintendente), nella nota del Sindaco Ferdinando Lopez del 20 maggio 1855.
Una pagina dell'Archivio attesta quanto segue:

La Chiesa di S. Caterina per fondazione apparteneva alla famiglia di Te..to Caputo.
Essa fondazione è anteriore al 1651. Per disposizione testamentaria del detto Caputo il Capitolo mandava a celebrare nella suddetta Chiesa la Messa mattinale in ogni dì festivo …
Da molto tempo in qua il Capitolo soddisfa nella Chiesa S, Sabino il legato qyui, Te…to Caputo e la Cappella anche da molto tempo pare che sia p…sata fra le appartenenze comunali, poiché per molti anni a memoria dei nostri padri in S. Caterina vi è stata la Parrocchia "
Tutto ciò è ricavato dall'Archivio di questo Capitolo di Canosa.


In data 29 aprile 1857 il Sindaco Intraversato Leonardo, riunito il Decurionato scrive al Signor Sottintendente del Distretto di Barletta per "l'ampliamento della Chiesa comunale S. Caterina, interprete anche di una lettera del 1858 del "degno Vescovo della Diocesi" mons. Giuseppe Longobardi (1852-1870), "imperocchè è il pubblico che fa istanza per un bisogno così eminente alla Spirituale dei Cittadini". La spiritualità dei nostri padri della Chiesa rettoria del borgo antico si lega al culto di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto, insigne figura fra le radici cristiane d'Europa. Intellettuali Alessandrini furono inviati dall'Imperatore alla giovane principessa per convincerla a venerare gli dei pagani, ma non risultarono convincenti ed anzi furono convertiti al Cristianesimo dalla parola della dotta Caterina, la quale fu condannata al supplizio della ruota uncinata e poi della decapitazione: era il dies natalis della santa, il 25 novembre dell'anno 305.Il suo corpo fu traslato sull'altura del Monte Sinai , Gebel Katherin, Monte di Mosè, riconosciuto Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
La diffusione del culto della Vergine Martire Caterina si estese in Europa, anche a sèguito delle Crociate, influendo sulla letteratura popolare e sul folclore. Diviene Patrona della prestigiosa Università della Sorbona di Parigi e Patrona dei Giuristi (Iuristarum) figurando ancora oggi nel sigillo dell'antica Università di Padova del 1222. Il culto di Santa Caterina figura in Puglia negli itinerari culturali medievali con le chiese di Santa Caterina nel Salento (Ceglie Messapica, Galatina, Marina di Nardò), con la prestigiosa Chiesa del sec. XI a Bitonto, con la Chiesetta più antica di San Giovanni Rotondo dedicata a Santa Caterina. Verosimilmente i pastori abruzzesi che annualmente percorrevano il Regio Tratturo, amplificarono la voce del culto della Santa nel Molise e in Puglia. Sulla base dell'esterno della Chiesa antica è stata incisa la Triplice Cinta Sacra, che attesta il passaggio dei Templari che si recavano sul Gargano al santuario dell'Arcangelo Michele, nel percorso verso la Terra Santa. Tale struttura geometrica fu assunta dalla simbologia cristiana medievale del "labirinto" nei graffiti incisi sui luoghi dei pellegrinaggi, sulle pareti delle chiese, sulle rocce delle montagne che riportano il simbolo della Triplice Cinta Sacra dei tre quadrati concentrici. Il labirinto nei pellegrinaggi medievali divenne anche un percorso virtuale, quasi un rituale del pellegrinaggio reale fino a Gerusalemme, comparendo lungo la via Francigena. Nella simbologia cristiana delle figure geometriche il Quadrato rappresenta il Mondo. Tre quadrati inscritti l'uno dentro l'altro con un centro unico rappresentano i tre mondi dell'enciclopedia del Medioevo: il mondo terrestre in cui viviamo, il mondo del firmamento degli astri e il mondo celeste e divino di Dio. Accanto al labirinto sulla pietra sacra della Chiesa canosina di Santa Caterina posta in verticale ritroviamo un Alquerque (il Quadrato) a quattro tris. Identici graffiti li ritroviamo nel soffitto di una grotta a Larchens in Francia, in Santa Prudenziana a Visciano, presso Narni (TN), nella Lunigiana tra la Liguria e la Toscana a Colonnata, nei percorsi dei Cavalieri Templari al ritorno dalle Crociate. Sul promontorio del Gargano da Vieste a Peschici, a Monte Sant'Angelo figurano ben 15 graffiti della Triplice Cinta SacraI pellegrinaggi della Via Francigena da Canterbury a Roma proseguivano anche nell'Italia meridionale attraverso la Daunia verso Trani, Bari e Brindisi, porti per il prosieguo a Gerusalemme. Verosimilmente quindi i pellegrinaggi sostavano anche a Canosa di Puglia con i graffiti trovati sul portale marmoreo della Cattedrale San Sabino e sulle pietre dell'antica Chiesa di Santa Caterina, dove il labirinto, segno ermeneutico, costituisce ancora oggi un itinerario interiore di fede e di devozione alla Martire delle radici cristiane. E' il segno indelebile della nostra fede e della nostra cultura. Vogliamo ricordare l'immagine di Santa Caterina sul bronzo di una delle quattro campane della Chiesa dell'Immacolata: la madre canosina, Maria Petroni, moglie di Ferrara di Rivisondoli, nella tragica perdita dell'unigenita figlia Caterina Ferrara, "da feral morbo percossa alla quindecima primavera", donò la Cappella gentilizia di famiglia al Popolo e alla Chiesa di Canosa, facendo raffigurare l'immagine di Santa Caterina sulla campana, che risuona ancora oggi nella nostra memoria e nella nostra vita sociale e spirituale.
La "fanòve" della vigilia riscalda i nostri cuori turbati dai tempi travagliati che viviamo.
maestro Peppino Di Nunno
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