mani di mamme
mani di mamme
Crepuscolo letterario di Luciana Fredella

Mamme al quadrato

La parola a Rosaria Ciciretti e Francesca Borraccino

In molti Paesi del mondo, la Festa della Mamma è una ricorrenza civile che cade nella seconda domenica di maggio, per celebrare ed onorare la figura della madre, della maternità e dell'influenza sociale della stessa. In Italia, la Festa della Mamma è nata intorno alla metà degli anni cinquanta in due distinte occasioni: una legata ad una promozione commerciale e l'altra, in circostanze religiose. Le fonti riportano che la prima risale al 1956, quando Raul Zaccari , senatore e sindaco di Bordighera, in collaborazione con Giacomo Pallanca, presidente dell'Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale della cittadina della riviera ligure promosse l'iniziativa per celebrare la festa della mamma. La seconda, in data 12 maggio 1957 e, ad idearla fu don Otello Migliosi parroco di Tordibetto di Assisi città della Pace e della Fede per eccellenza, L'iniziativa di Don Migliosi fu quella di celebrare la mamma non già nella sua veste sociale o biologica ma nel suo forte valore religioso, cristiano anzitutto ma anche interconfessionale, come terreno di incontro e di dialogo tra loro le varie culture. Per la rubrica "Crepuscolo Letterario" sono state intervistate due signore di età diverse per tentare di comprendere come sia cambiato il ruolo della mamma, dalle generazioni anziane a quelle giovani, dal recente passato ai giorni nostri. Per l'occasione, sono state contattate Rosaria Ciciretti (79 anni) di Foggia e Francesca Borraccino(30 anni) di Canosa di Puglia, alle quali va la nostra stima e gratitudine per aver accettato l'invito a dialogare e condividere la festa con i lettori di Canosaweb, primo portale cittadino da oltre dieci anni on line.

Quanti anni aveva, quando ha avuto il primo figlio? Come l'ha scoperto?
Rosaria: Mi sono accorta di essere incinta perché il ciclo tardava ed avevo continue nausee e conati di vomito. Mia madre me lo disse subito e io ne fui felice. All'epoca ci si sposava giovani e a 20 anni si era già grandi. Io ho avuto la mia prima figlia a 21 anni con molto disappunto delle famiglie per via del sesso. Avere come primo figlio un maschio, era una benedizione per tutta la famiglia, mentre si rimaneva delusi dalla nascita delle femminucce. Io invece ero contentissima e per me avere una bambina è stato il regalo più grande che potessi ricevere.
Francesca: Quando ho avuto la mia prima figlia avevo 27 anni…in realtà è stata una sorpresa perché non era nei miei progetti e ancor meno del mio compagno che, in quanto militare, era stato chiamato per una missione all'estero. L'ho scoperto facendo il test proprio la mattina che ho accompagnato il mio compagno all'aeroporto. Abbiamo sorriso lì per lì ma davvero non ero preparata a questo tipo di evento, tanto che di ritorno dall'aeroporto ho acquistato un altro test perché non credevo fosse vero, invece dopo 9 mesi è nata la mia bambina.

Dov'è nata la prima figlia?
Rosaria: Mia figlia è nata in casa, con l'aiuto di un'ostetrica, com'era consuetudine. In clinica ci andavano i ricchi o chi aveva problemi. Ricordo ancora l'odore che si sentiva in casa nei primi giorni della nascita. Non so se attribuirlo al fatto che si allattava al seno o che si usava il borotalco quando si lavavano i bambini o che era il profumo naturale della bambina, ma in casa c'era un buon profumo.
Francesca: Mia figlia è nata in ospedale con parto naturale e al mio fianco c'era mia madre… mio marito sarebbe svenuto! In ospedale sono stata seguita da tutta l'equipe medica con dedizione e mi sono trovata molto bene.

Quali sono state le difficoltà che ha incontrato nel crescere la figlia?
Rosaria: Non posso parlare di difficoltà. Quando mia figlia era piccola, giocava per strada con giochi che ora non vedo più come la campana o il nascondino e io non ero preoccupata perché non c'erano tante auto e nel palazzo c'erano tante coppie giovani come noi e con figli più o meno della stessa età, per cui ero tranquilla. Solo una cosa mi ha sempre creato forte rimorso. Volendo dare una buona formazione a mia figlia, la mandai a studiare dalle suore, con molti sacrifici, ma la bambina essendo mancina, subiva quella che oggi sarebbe considerata violenza: la suora le legava il braccio sinistro dietro la sedia per far sì che scrivesse con la destra. Ecco! Di questo mi sono sempre rammaricata e a ripensarci ci soffro ancora.
Francesca: A 3 mesi dalla nascita, alla mia bambina fu diagnosticata una displasia grave alle anche e poiché ci avevano comunicato che in caso di persistenza del problema saremmo stati costretti ad effettuare un intervento, mi sono molto spaventata. Inoltre,dovendo portare un tutore notte e giorno, la bambina aveva bisogno di essere continuamente cambiata di posizione e questo mi ha tenuta sveglia per quasi 2 anni: il primo per la presenza del divaricatore, il secondo perché il divaricatore non c'era più e dunque l'abitudine aveva reso la bambina irrequieta. Ora è campionessa di ginnastica artistica e quel periodo lo ricordo solo come un brutto sogno.

Quanti figli ha?
Rosaria: Io ne ho tre. Poi il maschio è arrivato, per buona pace di mio marito, della sua e mia famiglia.
Francesca: Ne ho 2. Entrambe monelle totalmente diverse che spesso devo mediare per evitare che si scontrino.

Lei lavora o ha lavorato?
Rosaria: no, mai. Mio marito era uno statale e lo stipendio non era alto ma sapevo cucire, quindi spesso facevo i vestitini ai bambini con le mie mani. Ho avuto la fortuna di avere un'auto, una Fiat 850, con cui spesso andavo da famiglie di contadini per acquistare la frutta, la verdura, i salumi e formaggio fresco che poi salavo per farlo stagionare, tutto a km 0. Non era facile, ma all'epoca c'era più rispetto dei ruoli e c'era più considerazione da parte dello Stato per le famiglie.
Francesca: Io sono una mamma lavoratrice, con un'impresa mia. Purtroppo l'organizzazione non è facile e sono in perenne "litigio" con ritardi, contrattempi e quant'altro. Ovviamente gestire un'impresa impegna molto e comporta molte privazioni, innanzitutto verso le mie figlie. Io vorrei dare più tempo sia qualitativo che quantitativo, ma è difficile e mi rendo conto che molte emozioni le hanno vissute con la baby-sitter.

Qual è per lei il significato della Festa della Mamma?
Rosaria: Con i figli grandi, questa festa aveva valore quando erano piccoli perché recitavano poesie, raccoglievano i fiori alle villette e me li portavano e cercavano di non farmi arrabbiare. Io notavo i loro tentativi di "fare i bravi" e dentro me sorridevo per la tenerezza che mi suscitavano. Ora sono nonna, o come dice mia figlia piccola, una "mamma al quadrato" e devo dire che essere nonna da valore aggiunto a questa festa.
Francesca: Per me, che non ho più la mamma è difficile dare un significato a questa festa perché non la vivo più come figlia, perché figlia non lo sono più. La vivo da mamma, gioendo per quello che le mie figlie fanno per me. La festa della mamma vissuta da mamma mi fa riflettere su quello che provava la mia con i suoi figli, con i miei fratelli.

A tutte le Mamme del Mondo : Buona Festa!
Rosaria Ciciretti di FoggiaFrancesca Borraccino di Canosa di PugliaFesta della MammaFesta della Mamma
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