Don Tonino Bello
Don Tonino Bello
Il Pensare tra bellezza e verità

Caro don Tonino, benedici tutti noi dal cielo

Lettera al fratello Vescovo profumato di popolo

Carissimo don Tonino,
sono veramente felice. La scorsa estate, con alcune decine di ragazzi, dinanzi alla tua tomba, ho detto che sarebbero passati alcuni anni, ma lí, dinanzi ai tuoi resti mortali, sarebbe venuto un Papa e persone di massima importanza a venerarTi. Scusami per la mia poca fede poiché, al posto di anni, sono passati solo alcuni mesi. Ricordo ancora la vuota ironia di chi, con sorrisini beffardi, durante gli anni di seminario, e non solo, banalizzava la Tua scelta di portare un pastorale di legno, rispetto alla bellezza dell'oro o dello splendore dell'argento coniato di preziosissime gemme, come per altri pastorali. Chi l'avrebbe detto che un Papa avrebbe usato il tuo pastorale di legno? Per non parlare poi della tua croce pettorale di legno, la cui prima, fu lasciata al presidente Pertini che te la chiese, fulminato dalla tua semplicità e dalla luce dei tuoi occhi. Tu Vescovo strano, che Ti confondevi con la gente comune, che giocavi a palla nei centri storici, che non hai chiuso gli occhi ai problemi dei più abbandonati, non sei stato solo un pastore dei poveri, ma ti sei fatto povero con loro. La povertà era la tua ricchezza perché, francescano nel DNA, aveva un volto: il volto di Cristo. In Cristo, tua vera ricchezza, hai realizzato l'amore per la gente ed i poveri soprattutto. Stupidamente ho pensato che per comprenderTi bisognava leggere i tuoi scritti, studiare i tuoi testi, seguire i tuoi audio e video. Che stupidità... Solo lentamente ho capito che bisognava attingere alle tue fonti: il vangelo e la gente. Le fonti della tua vita, la linfa del tuo coraggio, la radice della tua autorevolezza, il terreno della tua umiltà sono gli ultimi ai quali hai attinto, facendoti uno di loro, incarnando il vangelo.

Caro don Tonino,
benedici tutti noi dal cielo, perché oggi la chiesa, con l'autorità di Pietro, dice che il tuo esempio è un modello per la Chiesa Universale. Le tue lacrime, le tue incomprensioni, sono stati i solchi, attraverso i quali, i semi della tua vita, hanno portato frutti di grazia per tutti i credenti e per tantissimi uomini di buona volontà. Il sogno di una chiesa povera, che hai testimoniato, è il sogno di questo nostro Papa. Gandhi, che spesso citavi, diceva che i sogni condivisi diventano realtà. Intercedi per la chiesa fratello Vescovo, intercedi per i sacerdoti tutti, perché guardando al tuo esempio profetico ed alla conferma della chiesa, attraverso il magistero di Papa Francesco, possiamo profumare di popolo o, come dice il vescovo di Roma, avere l'odore delle pecore. Imprimici, tatuandoci nel cuore, il tuo monito: chi non vive per servire non serve per vivere!. Oggi siamo noi tutti a dirti, come eri solito fare Tu, che ti vogliamo veramente bene.

Prega per tutti noi e sostieni questo Papa che già ti ama e così tanto ti somiglia, perché, in tutta semplicità, attinge alle tue fonti: il Signore e la gente, sopratutto i poveri. Avevi proprio ragione quando dicevi che il resto non conta nulla. La tua Chiesa del grembiule sia sempre più la chiesa universale, imbevuta del servizio di Cristo povero, nostra sola ricchezza.

Salvatore Sciannamea
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