Le Pillole

Lo stupore del Natale.

Ti tendo la mano Canosa, Paese mio

Torno da un concerto in San Pietro in Montorio , chiesa vicina al Fontanone di Roma, al Gianicolo. Il ricordo attento di una famiglia per Maria Vittoria Pettinari che si ripete, la domenica prima di Natale, da tanti anni. Ricordo, commozione, chiesa incantevole degli angioletti impauriti del Bernini, bel canto : una atmosfera che ben si accorda con l'incanto dell'Avvento, con la dolce attesa del Natale, la festa, che più di ogni altra, fora il cuore della Gente di buona volontà. Passano gli anni,cambiano le mode,ma del Natale il mondo non riesce a stancarsi . Lo stupore del Natale vivifica,dona tenerezza,misericordia,speranza,forza,che vince la paura del nostro tempo. Il miracolo del Natale mette in un angolo l'eccesso antropocentrico, segno identificativo della modernità. Vite schizzofreniche ,vissute con l'esaltazione tecnocratica che non riconosce agli altri esseri un valore proprio, fino alla reazione di negare ogni peculiare valore all'essere umano " (Lettera Enciclica Laudato Si )

Il concerto si è chiuso con " Minuit ,Chretiens " di A.C.Adam.
"Le Redempteur a brise" toute entrave
La Terre est libre et le Ciel est ouvert
Il voit un frere ou" n'etait qu'un esclave.

Il Redentore ha abbattuto tutte le barriere , ha liberato la Terra e spalancato il Cielo , vede un fratello dove non c'era che uno schiavo .
Il Redentore che si è fatto Uomo, ha sofferto,è morto per Noi .

Lo stesso stupore richiamato su tre oggetti, oggi all' Angelus ,da Papa Francesco :l'Altro ,la Storia , la Chiesa. Il mio stupore questa sera è per l'Altro ,il mio prossimo , a chi oggi ,nel mondo a mille giri ,ha più bisogno. Lo vedo, con la magia di una sofferta scoperta, nello sguardo di bambini sofferenti nel corpo e pur sorridenti nell'animo volto alla speranza ,tristi attori di Telethon ,con le mani strette ai genitori del pianto , in un angolo , tutti i giorni. E' nei panni poveri e nello sguardo spento di chi si sveglia senza futuro ,senza lavoro ,con tanta fame ,con la dignità di non stendere una mano ad un crocevia ,all"ingresso di una chiesa : sono i miei fratelli che in fila cercano un pasto caldo alla Caritas di Stazione Termini ,bussando alla più Santa di tutte le Porte o , la Grazia non ha paragoni ,alla Mensa dei Poveri di Casa Francesco a Canosa . E' nei corpi vivi o morti di chi fugge da carestie,fame,siccità,guerre ,di chi assume il rischio concreto della morte per il sogno di una vita migliore,libera . Sono tanti i morti ,vittime di questa orribile fuga e nemmeno i tanti bambini,dopo il dramma mediatico di Alan Kurdi sdraiato a riposare sulla costa turca ,restituito dai marosi alla terra , fanno più storia nel pur ampio cimitero Egeo . Sono i vecchi che la Società lascia marcire all'angolo, dimenticando e negando Loro ,come è successo a Canosa ,anche un punto di ritrovo,quando l'assistenza medica e le cure di primo soccorso sono delegate alla corsa di autoambulanze alla ricerca di una struttura ospedaliera disponibile .A tutti questi "Altro" va la mia pensierosa ,sofferta carezza , un abbraccio forte agli "Altro" di Canosa ,Terra con tanti se e tanti ma, con tanti slanci positivi e tante sofferenze . Penso che lo sguardo della città oggi sia lo stesso di quello di mia madre Sabina quando aveva ragioni di rimprovero … poi il viso diveniva dolce e pronto al perdono del figlio tecnocratico assente, grata di una mano che forte stringeva l"altra mano .
Ti tendo la mia mano, Paese mio. Buon Natale!
Nunzio Valentino
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