A Bari il giuramento di 774 allievi finanzieri
Atto di enorme valore al servizio della Patria, che suggella una vera e propria scelta di vita
domenica 24 novembre 2024
22.38
Oltre 8mila persone hanno assistito alla cerimonia del Giuramento di Fedeltà alla Repubblica Italiana e di Consegna delle Fiamme a 774 allievi finanzieri del 23° Corso "Medaglia di Bronzo al valore della Guardia di Finanza Fin. Scelto Giuseppe Gardella" che si è svolta nella mattinata di sabato 23 novembre scorso all'arena della Vittoria di Bari. Autorità civili, religiose e militari hanno presenziato alla cerimonia, tra i quali: il generale di Corpo d'Armata Bruno Buratti, Ispettore per gli Istituti di Istruzione della Guardia di Finanza, il generale di Brigata Marco Lainati, Comandante della Legione Allievi. Il generale Buratti, rivolgendosi ai neofinanzieri, ha sottolineato il significato del giuramento prestato quale atto di enorme valore al servizio della Patria, che suggella una vera e propria scelta di vita fatta di impegno, disciplina, onore, per il bene comune e per la tutela degli interessi economici dello Stato. Dopo la cerimonia di giuramento di fedeltà, gli allievi hanno indossato, per la prima volta, le mostrine del Corpo, le ambite "Fiamme Gialle". La bordatura verde delle Fiamme tratteggia il tradizionale colore delle truppe di montagna, mentre il colore giallo ricorda le cosiddette "lingue di fuoco", che completavano la Bandiera d'ordinanza della Legione Reale Piemontese, uno dei Corpi pre-unitari dal quale ha avuto origine la Guardia di Finanza. I neo finanzieri hanno poi enunciato la "promessa morale di impegno", assicurando - all'Autorità presente - che si faranno carico della custodia e della cura delle tradizioni e dei valori che le "Fiamme Gialle" rappresentano per ogni Finanziere. Il percorso di studi dei giovani finanzieri proseguirà con il "training on the job" presso i Reparti del Corpo cui saranno assegnati definitivamente per prestare servizio.
Nello stadio del capoluogo pugliese, non sono passate inosservate le gigantografie riportanti "Nella tradizione il futuro". È il motto scelto per le celebrazioni del 250° anniversario di fondazione del Corpo della Guardia di Finanza con l'istituzione nel 1774 della Legione Truppe Leggere del Regno di Sardegna, fino alla sua trasformazione in moderna polizia economico-finanziaria. Dal 1933, "Nec recisa recedit" (Neanche spezzata recede) di Gabriele D'Annunzio è il motto araldico della Guardia di Finanza che ha attraversato diverse fasi storiche fino a diventare una forza di polizia finanziaria e militare. Nel corso degli anni, ha affrontato le sfide del contrabbando, della difesa durante i conflitti mondiali e dell'assistenza umanitaria in tempi di pace. Le riforme successive hanno ridefinito il suo ruolo, confermandone lo status militare e potenziando le sue competenze economiche e finanziarie. Nel 2010, importanti cambiamenti organizzativi hanno modernizzato ulteriormente il Corpo, mentre nel 2016 è diventata l'unica forza di polizia marittima in Italia. Le riforme recenti hanno adattato la Guardia di Finanza al nuovo quadro normativo, garantendo una protezione efficace degli interessi nazionali e internazionali. A livello internazionale, ha partecipato a missioni di assistenza e addestramento in vari paesi, dimostrando il suo ruolo globale nella tutela degli interessi nazionali e nella cooperazione internazionale.
Riproduzione@riservata
Nello stadio del capoluogo pugliese, non sono passate inosservate le gigantografie riportanti "Nella tradizione il futuro". È il motto scelto per le celebrazioni del 250° anniversario di fondazione del Corpo della Guardia di Finanza con l'istituzione nel 1774 della Legione Truppe Leggere del Regno di Sardegna, fino alla sua trasformazione in moderna polizia economico-finanziaria. Dal 1933, "Nec recisa recedit" (Neanche spezzata recede) di Gabriele D'Annunzio è il motto araldico della Guardia di Finanza che ha attraversato diverse fasi storiche fino a diventare una forza di polizia finanziaria e militare. Nel corso degli anni, ha affrontato le sfide del contrabbando, della difesa durante i conflitti mondiali e dell'assistenza umanitaria in tempi di pace. Le riforme successive hanno ridefinito il suo ruolo, confermandone lo status militare e potenziando le sue competenze economiche e finanziarie. Nel 2010, importanti cambiamenti organizzativi hanno modernizzato ulteriormente il Corpo, mentre nel 2016 è diventata l'unica forza di polizia marittima in Italia. Le riforme recenti hanno adattato la Guardia di Finanza al nuovo quadro normativo, garantendo una protezione efficace degli interessi nazionali e internazionali. A livello internazionale, ha partecipato a missioni di assistenza e addestramento in vari paesi, dimostrando il suo ruolo globale nella tutela degli interessi nazionali e nella cooperazione internazionale.
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