A Canosa “La memoria di carta”, mostra di riviste dell’800 e inizi ’900
Giovedì 6 marzo alle 17.00 al Centro Servizi Culturali
mercoledì 5 marzo 2014
9.49
"La memoria di carta", una collezione di riviste databili fra la fine dell'800 ed i primi del '900, sarà inaugurata giovedì 6 marzo, alle ore 17,00 presso il Centro Servizi Culturali di Canosa: nel corso della mostra saranno esposti parte di una collezione di giornali pervenuti, attraverso una donazione, al Comune di Canosa nel lontano 1975. "Il donatore, il canosino Gerardo Palmieri - spiega Sabino Facciolongo, assessore alla Cultura -, volle così mettere a disposizione di tutta la città un vero e proprio patrimonio di immagini e testi, raccolti negli anni dall'omonimo nonno, nell'arco di quasi un cinquantennio. Il vecchio Gerardo Palmieri era stato sicuramente una personalità di spicco della Canosa a cavallo dei due secoli".
Segretario comunale della Città, amico dei maggiori studiosi di storia locale e cultore appassionato di teatro e musica, aveva raccolto una gran quantità di riviste che rappresentavano il meglio del giornalismo italiano dell'epoca. "Nella sua collezione - prosegue Facciolongo - spiccano infatti titoli come "La scena illustrata", rivista fiorentina che raccoglieva firme illustri come D'Annunzio, De Amicis e Fogazzaro; la coloratissima "Lettura", supplemento storico del "Corriere della sera", noto per aver pubblicato il primo lavoro teatrale di Pirandello, oltre che interventi di Pascoli, Verga e Buzzati. E questo solo per citare alcuni dei titoli presenti nella collezione. Un altro motivo di interesse è costituito dalle illustrazioni, che, letteralmente, invadono ogni numero di queste riviste e che hanno padri illustri: Dudovich, su tutti, autore di alcune fra le più belle e note illustrazioni del primo '900".
A completare la collezione Palmieri, una raccolta di libretti d'opera, partiture musicali e riviste di teatro, che testimoniano la passione di Palmieri per queste forme d'arte e che sono oggi in parte esposte nel foyer del Teatro comunale Lembo. "A mio avviso - aggiunge l'assessore -, questa mostra costituisce un'importante occasione per la città, che nel suo non sempre lineare percorso di riappropriazione del passato, recupera anche questo aspetto della sua storia, quando era una cittadina vivace, che viveva di riflesso i grandi cambiamenti della società italiana attraverso le attività culturali e ludiche della propria borghesia. Si tratta anche di una interessante occasione per studiosi e appassionati di storia del costume, per poter ricostruire aspetti magari meno noti di quell'epoca di grandi cambiamenti, nota col nome di "Belle Epoque". Infatti, l'idea di questa mostra nasce proprio dalla volontà di pubblicizzare l'apertura alla consultazione del materiale del "Fondo Palmieri".
Una possibilità che è offerta a chiunque frequenti il Centro Servizi Culturali canosino e che rende giustizia a pagine e immagini che hanno taciuto per troppo tempo. "Questa operazione - conclude- , se vogliamo, si inserisce anche in un più ampio tentativo di allargamento delle possibilità del Centro Servizi Culturali di Canosa, che attraverso nuove, recenti acquisizioni ha incrementato il proprio patrimonio librario, aumentando anche significativamente le opere del fondo locale e mettendo a disposizione dei fruitori riviste di storia ed archeologia, la cui archiviazione aumenterà ulteriormente, in futuro, le possibilità di consultazione. L'idea, insomma, è quella di rendere questa istituzione sempre più integrata con la città, nell'intento di aggiungerla a pieno titolo fra i luoghi che conservano e diffondono la conoscenza della nostra memoria storica".
Segretario comunale della Città, amico dei maggiori studiosi di storia locale e cultore appassionato di teatro e musica, aveva raccolto una gran quantità di riviste che rappresentavano il meglio del giornalismo italiano dell'epoca. "Nella sua collezione - prosegue Facciolongo - spiccano infatti titoli come "La scena illustrata", rivista fiorentina che raccoglieva firme illustri come D'Annunzio, De Amicis e Fogazzaro; la coloratissima "Lettura", supplemento storico del "Corriere della sera", noto per aver pubblicato il primo lavoro teatrale di Pirandello, oltre che interventi di Pascoli, Verga e Buzzati. E questo solo per citare alcuni dei titoli presenti nella collezione. Un altro motivo di interesse è costituito dalle illustrazioni, che, letteralmente, invadono ogni numero di queste riviste e che hanno padri illustri: Dudovich, su tutti, autore di alcune fra le più belle e note illustrazioni del primo '900".
A completare la collezione Palmieri, una raccolta di libretti d'opera, partiture musicali e riviste di teatro, che testimoniano la passione di Palmieri per queste forme d'arte e che sono oggi in parte esposte nel foyer del Teatro comunale Lembo. "A mio avviso - aggiunge l'assessore -, questa mostra costituisce un'importante occasione per la città, che nel suo non sempre lineare percorso di riappropriazione del passato, recupera anche questo aspetto della sua storia, quando era una cittadina vivace, che viveva di riflesso i grandi cambiamenti della società italiana attraverso le attività culturali e ludiche della propria borghesia. Si tratta anche di una interessante occasione per studiosi e appassionati di storia del costume, per poter ricostruire aspetti magari meno noti di quell'epoca di grandi cambiamenti, nota col nome di "Belle Epoque". Infatti, l'idea di questa mostra nasce proprio dalla volontà di pubblicizzare l'apertura alla consultazione del materiale del "Fondo Palmieri".
Una possibilità che è offerta a chiunque frequenti il Centro Servizi Culturali canosino e che rende giustizia a pagine e immagini che hanno taciuto per troppo tempo. "Questa operazione - conclude- , se vogliamo, si inserisce anche in un più ampio tentativo di allargamento delle possibilità del Centro Servizi Culturali di Canosa, che attraverso nuove, recenti acquisizioni ha incrementato il proprio patrimonio librario, aumentando anche significativamente le opere del fondo locale e mettendo a disposizione dei fruitori riviste di storia ed archeologia, la cui archiviazione aumenterà ulteriormente, in futuro, le possibilità di consultazione. L'idea, insomma, è quella di rendere questa istituzione sempre più integrata con la città, nell'intento di aggiungerla a pieno titolo fra i luoghi che conservano e diffondono la conoscenza della nostra memoria storica".