A Lino Banfi il premio Bifest alla carriera
Conferito da Emiliano a Bari
venerdì 1 ottobre 2021
21.49
Grande ovazione per Lino Banfi che nella giornata di ieri è stato il protagonista del Bif&st, il festival del cinema a Bari. Nel Teatro Petruzzelli si è svolta la master class dopo la proiezione di "Il commissario Lo Gatto", mentre di sera ha ricevuto il premio alla carriera. L'attore di Canosa, ormai simbolo della Puglia, ha raccontato alcuni aneddoti inediti, come la passione per la chirurgia che lo ha portato ad aiutare i medici nei momenti cruciali in cui nascevano le sue nipotine. Fino ai primi ricordi sull'avanspettacolo e l'inizio di un percorso artistico. "Io in questo momento, non lo faccio vedere, ma sono commosso": sono le parole di Lino Banfi dal palco del Teatro Petruzzelli dove ha ricevuto il premio Bifest alla carriera, tra gli applausi e l'affetto del pubblico.
A consegnare il riconoscimento il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha detto: ""Lino, questa è casa tua. E quando dico che è casa tua mi riferisco ad un sentimento intimo. Ogni volta che ti incontriamo, che ti ascoltiamo o rivediamo in un film, sentiamo una tua battuta - anche quelle più contestate come "porca puttena" - noi pensiamo al coraggio che hai avuto, perché la cultura italiana è meravigliosa, ma anche difficilissima e piena di insidie. E tu le hai sfidate tutte, mantenendo la tua identità, mantenendo il tuo linguaggio. Inventando giorno per giorno, come faceva il grande Totò, delle battute che inserivi nei copioni all'insaputa dei registi. Battute che noi ripetiamo sempre, non solo quando facciamo festa e siamo in famiglia, ma quando per esempio sentiamo qualcuno che sta parlando troppo o in maniera impropria, tutti, in tutta Italia, diciamo "condinua, condinua". Noi con questo premio vogliamo abbracciarti e identificarci con questo coraggio che tu hai mostrato. Un coraggio che io voglio invitare tutti i pugliesi a tenere sempre. Siate sempre fieri anche, qualche volta, del vostro piccolo e fantasioso provincialismo. Tutti in qualche modo hanno curiosità di conoscere la Puglia, tutti hanno desiderio di approfondire le nostre tradizioni, il nostro modo di parlare, di cucinare, di vivere e questo grazie al grande coraggio di tanti pugliesi che senza mai snaturarsi hanno amato il mondo intero, le culture di ogni luogo della terra, ma sono sempre rimasti uguali a sé stessi come gli hanno insegnato i genitori, i nonni e tutte le persone che fanno parte della nostra storia. Quindi sono veramente orgoglioso, non solo come persona, ma come rappresentante di una bellissima comunità come quella pugliese, di consegnarti questo bellissimo premio alla carriera. Strameritato""".
Il direttore artistico del Bifest Felice Laudadio ha letto le motivazioni del premio: "Il premio Bifest alla carriera viene attribuito ad una delle principali personalità pugliesi del mondo dello spettacolo e del cinema. Un artista che con pazienza e dedizione ammirevoli ha saputo conquistarsi, ruolo dopo ruolo, l'affetto e la stima del pubblico, con grande spirito di autoironia e con una brillantezza volutamente sgangherata, ma anche contagiosa e sopra le righe come solo gli artisti coraggiosi sanno fare. Un attore capace di essere sempre al posto giusto e al momento giusto, attento ai colleghi e generoso che – senza nascondersi mai – ha saputo adattarsi al tempo che passava e ad indossare le maschere che gli venivano presentate dalla sua età, senza cercare scorciatoie e senza alcuna vanità: è così che sono nati personaggi indimenticabili per l'immaginario pop italiano: da Oronzo Canà "allenatore nel pallone" a Nonno Libero; dal commissario Lo Gatto al pompiere Nicola Ruoppolo, dal brigadiere Pasquale Zagaria a Nicola Abatecola di Grandi Magazzini, Lino Banfi ci ha accompagnato nel racconto di transizione dell'Italia dell'ultimo mezzo secolo, facendoci divertire, ma anche riuscendo più volte a commuoverci. Tutti noi dobbiamo essere grati a Lino Banfi: e, in fondo, gli dobbiamo qualcosa. Se – come diceva Charlie Chaplin – un giorno senza una risata è un giorno sprecato, Lino Banfi ci ha permesso di non buttare le nostre giornate e di 'guadagnare' il tempo di film leggeri e di intrattenimento capaci di farci apprezzare le fortune della vita e insegnandoci nostro malgrado ad imparare a ridere di noi stessi".
Nel teatro barese Lino Banfi si è poi rivolto ai cittadini presenti in platea. Un po' a sorpresa si è voluto scusare per aver storpiato il dialetto del capoluogo pugliese nel corso delle gang indimenticabili. "Nei contratti non mettevo mai la mia origine di Canosa o Andria, mi vergognavo. Adesso mi pento pubblicamente per lo stile comico riferito al dialetto, adesso cercherò di parlare più giusto. Prima si incazzavano i baresi, figuriamoci se uno che si è laureato alla Bocconi a Milano si doveva sentir dire 'Ah sei di Bèri come Lino Banfi . Ma io non avevo colpa, il mio desiderio era quello di aprire il sentiero della pugliesità perché siamo un popolo bellissimo senza una drammaturgia come i napoletani o i siciliani. Spero di aver aperto la una nuova strada", ha concluso l'attore premiato.
A consegnare il riconoscimento il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha detto: ""Lino, questa è casa tua. E quando dico che è casa tua mi riferisco ad un sentimento intimo. Ogni volta che ti incontriamo, che ti ascoltiamo o rivediamo in un film, sentiamo una tua battuta - anche quelle più contestate come "porca puttena" - noi pensiamo al coraggio che hai avuto, perché la cultura italiana è meravigliosa, ma anche difficilissima e piena di insidie. E tu le hai sfidate tutte, mantenendo la tua identità, mantenendo il tuo linguaggio. Inventando giorno per giorno, come faceva il grande Totò, delle battute che inserivi nei copioni all'insaputa dei registi. Battute che noi ripetiamo sempre, non solo quando facciamo festa e siamo in famiglia, ma quando per esempio sentiamo qualcuno che sta parlando troppo o in maniera impropria, tutti, in tutta Italia, diciamo "condinua, condinua". Noi con questo premio vogliamo abbracciarti e identificarci con questo coraggio che tu hai mostrato. Un coraggio che io voglio invitare tutti i pugliesi a tenere sempre. Siate sempre fieri anche, qualche volta, del vostro piccolo e fantasioso provincialismo. Tutti in qualche modo hanno curiosità di conoscere la Puglia, tutti hanno desiderio di approfondire le nostre tradizioni, il nostro modo di parlare, di cucinare, di vivere e questo grazie al grande coraggio di tanti pugliesi che senza mai snaturarsi hanno amato il mondo intero, le culture di ogni luogo della terra, ma sono sempre rimasti uguali a sé stessi come gli hanno insegnato i genitori, i nonni e tutte le persone che fanno parte della nostra storia. Quindi sono veramente orgoglioso, non solo come persona, ma come rappresentante di una bellissima comunità come quella pugliese, di consegnarti questo bellissimo premio alla carriera. Strameritato""".
Il direttore artistico del Bifest Felice Laudadio ha letto le motivazioni del premio: "Il premio Bifest alla carriera viene attribuito ad una delle principali personalità pugliesi del mondo dello spettacolo e del cinema. Un artista che con pazienza e dedizione ammirevoli ha saputo conquistarsi, ruolo dopo ruolo, l'affetto e la stima del pubblico, con grande spirito di autoironia e con una brillantezza volutamente sgangherata, ma anche contagiosa e sopra le righe come solo gli artisti coraggiosi sanno fare. Un attore capace di essere sempre al posto giusto e al momento giusto, attento ai colleghi e generoso che – senza nascondersi mai – ha saputo adattarsi al tempo che passava e ad indossare le maschere che gli venivano presentate dalla sua età, senza cercare scorciatoie e senza alcuna vanità: è così che sono nati personaggi indimenticabili per l'immaginario pop italiano: da Oronzo Canà "allenatore nel pallone" a Nonno Libero; dal commissario Lo Gatto al pompiere Nicola Ruoppolo, dal brigadiere Pasquale Zagaria a Nicola Abatecola di Grandi Magazzini, Lino Banfi ci ha accompagnato nel racconto di transizione dell'Italia dell'ultimo mezzo secolo, facendoci divertire, ma anche riuscendo più volte a commuoverci. Tutti noi dobbiamo essere grati a Lino Banfi: e, in fondo, gli dobbiamo qualcosa. Se – come diceva Charlie Chaplin – un giorno senza una risata è un giorno sprecato, Lino Banfi ci ha permesso di non buttare le nostre giornate e di 'guadagnare' il tempo di film leggeri e di intrattenimento capaci di farci apprezzare le fortune della vita e insegnandoci nostro malgrado ad imparare a ridere di noi stessi".
Nel teatro barese Lino Banfi si è poi rivolto ai cittadini presenti in platea. Un po' a sorpresa si è voluto scusare per aver storpiato il dialetto del capoluogo pugliese nel corso delle gang indimenticabili. "Nei contratti non mettevo mai la mia origine di Canosa o Andria, mi vergognavo. Adesso mi pento pubblicamente per lo stile comico riferito al dialetto, adesso cercherò di parlare più giusto. Prima si incazzavano i baresi, figuriamoci se uno che si è laureato alla Bocconi a Milano si doveva sentir dire 'Ah sei di Bèri come Lino Banfi . Ma io non avevo colpa, il mio desiderio era quello di aprire il sentiero della pugliesità perché siamo un popolo bellissimo senza una drammaturgia come i napoletani o i siciliani. Spero di aver aperto la una nuova strada", ha concluso l'attore premiato.