A scuola di scrittura e di creatività
Un corso di scrittura creativa nella scuola Foscolo-Marconi. Gli allievi si sono tuffati nel passato
venerdì 1 giugno 2012
12.10
In una società come quella odierna, dominata dalla tecnologia e dalla cultura delle immagini, in cui i ragazzi nel loro tempo libero preferiscono maneggiare - con tanta più facilità e spontaneità - cellulari, computer, Nintendo Wii, Nintendo DS (per citare solo alcuni esempi, ma l'elenco è molto più lungo!) piuttosto che sfogliare le pagine dei libri, diventa impresa ardua proporre ad un gruppo di 25 alunni delle classi prime e seconde di una scuola media, un corso di scrittura creativa che cerchi di stimolare la loro fantasia e che al tempo stesso potenzi le loro capacità comunicative.
Durante il progetto PON "ComprendiamoCI2", attivato nella Succursale della Scuola Secondaria di I grado "Foscolo-Marconi" sapientemente diretta dal Dirigente Scolastico prof. Pasquale Diaferio, i ragazzi hanno riscoperto il piacere della lettura e della narrazione delle fiabe, la forma più antica di racconto.
Gli allievi si sono tuffati nel passato, hanno cercato di ripercorrere a ritroso la storia del genere fiabesco, giungendo fin agli albori della nostra civiltà, quando le fiabe erano affidate al racconto orale. Quando si trasmettevano di generazione in generazione, standosene tutti raccolti alla fioca luce del caminetto acceso, o intorno al braciere, o stando seduti accanto al letto dei pargoli per farli addormentare. Quando non c'erano ancora la televisione ed Internet a mostrarci realtà nuove e luoghi lontanissimi, quando bastava sussurrare semplicemente "C'era una volta...." per far librare la mente in posti sconosciuti.
Gli alunni del corso hanno così sfidato i limiti della loro fantasia, ne hanno abbattuto le barriere, hanno riletto le fiabe, fonte e ispirazione dei loro racconti, hanno ricercato la potenza evocatrice di immagini della parola fiabesca, per trarne linfa e per manipolare il racconto, seguendo la propria ispirazione.
Hanno conosciuto a fondo l'indole dei personaggi, hanno dato voce a quelli che nella storia originale non avevano diritto di parola, hanno sperimentato varie forme di scrittura partendo da una semplice fiaba e trasformandola in poesia, acrostico, in un giallo, un fantasy, un racconto manipolato in parte o nella sua totalità... hanno dato un cuore alla pagina bianca. Avrebbero potuto continuare a scrivere ancora, inventando infinite storie, come infinite sono le nostre idee. Sì, perché ognuno di noi ha una storia da raccontare.
Il progetto, avviato da giochi linguistici propedeutici ai giochi con le fiabe, da un percorso formativo basato principalmente sulla narrazione, sulla comunicazione e sulla scrittura, si è rivelato vincente sin da subito, grazie ad una metodologia di tipo interattivo che ha visto momenti di impegno individuale alternati a momenti di lavoro in gruppi cooperativi.
Il progetto ha conosciuto due fasi di lavoro: la prima fase, incentrata sui giochi linguistici e di comunicazione e sulla lettura-ascolto-analisi della struttura testuale sia di fiabe che di parti - accuratamente scelte - di testi della tradizione italiana (Gadda, Calvino) ed europea (Kafka, Joyce, Wilde), ha avuto come fine quello di coinvolgere i ragazzi, di fare in modo che fossero travolti dal racconto, di far comprendere loro, attraverso testi esemplificativi, la pluralità dell'esperienza narrativa, la presentazione e descrizione dei personaggi, i punti di vista, i tempi e i luoghi della narrazione; la seconda fase, incentrata invece sulla scrittura e sui giochi con le fiabe ha visto protagonisti gli alunni nell'atto creativo e nella manipolazione testuale, secondo le tecniche apprese nel primo modulo.
Il corso, condotto in forma laboratoriale, si è dimostrato dunque una bottega nella quale gli alunni hanno potuto approfondire le conoscenze sul genere fiabesco, apprendere le principali competenze specifiche dell'atto creativo, sviluppare il "piacere della scrittura" (Roland Barthes). Ma gli studenti hanno potuto anche affrontare senza censure temi a loro particolarmente familiari, hanno arricchito il proprio repertorio lessicale e operato un recupero della grammatica italiana. Infine, guidati coscienziosamente dall'esperta e dalle tutor (prof.ssa Angela Caporale e prof.ssa Antonella Lavacca Di Palo) si sono resi protagonisti della realizzazione di un opuscolo, i cui testi risentono della personalità e delle esperienze (dirette o indirette) di ciascun alunno che li ha composti.
Agli alunni, alla loro costanza, alla loro caparbietà e alle loro straordinarie risorse va un sincero ed affettuoso plauso di riconoscimento.
L'esperta PON
Dott.ssa Francesca Ditrizi
Durante il progetto PON "ComprendiamoCI2", attivato nella Succursale della Scuola Secondaria di I grado "Foscolo-Marconi" sapientemente diretta dal Dirigente Scolastico prof. Pasquale Diaferio, i ragazzi hanno riscoperto il piacere della lettura e della narrazione delle fiabe, la forma più antica di racconto.
Gli allievi si sono tuffati nel passato, hanno cercato di ripercorrere a ritroso la storia del genere fiabesco, giungendo fin agli albori della nostra civiltà, quando le fiabe erano affidate al racconto orale. Quando si trasmettevano di generazione in generazione, standosene tutti raccolti alla fioca luce del caminetto acceso, o intorno al braciere, o stando seduti accanto al letto dei pargoli per farli addormentare. Quando non c'erano ancora la televisione ed Internet a mostrarci realtà nuove e luoghi lontanissimi, quando bastava sussurrare semplicemente "C'era una volta...." per far librare la mente in posti sconosciuti.
Gli alunni del corso hanno così sfidato i limiti della loro fantasia, ne hanno abbattuto le barriere, hanno riletto le fiabe, fonte e ispirazione dei loro racconti, hanno ricercato la potenza evocatrice di immagini della parola fiabesca, per trarne linfa e per manipolare il racconto, seguendo la propria ispirazione.
Hanno conosciuto a fondo l'indole dei personaggi, hanno dato voce a quelli che nella storia originale non avevano diritto di parola, hanno sperimentato varie forme di scrittura partendo da una semplice fiaba e trasformandola in poesia, acrostico, in un giallo, un fantasy, un racconto manipolato in parte o nella sua totalità... hanno dato un cuore alla pagina bianca. Avrebbero potuto continuare a scrivere ancora, inventando infinite storie, come infinite sono le nostre idee. Sì, perché ognuno di noi ha una storia da raccontare.
Il progetto, avviato da giochi linguistici propedeutici ai giochi con le fiabe, da un percorso formativo basato principalmente sulla narrazione, sulla comunicazione e sulla scrittura, si è rivelato vincente sin da subito, grazie ad una metodologia di tipo interattivo che ha visto momenti di impegno individuale alternati a momenti di lavoro in gruppi cooperativi.
Il progetto ha conosciuto due fasi di lavoro: la prima fase, incentrata sui giochi linguistici e di comunicazione e sulla lettura-ascolto-analisi della struttura testuale sia di fiabe che di parti - accuratamente scelte - di testi della tradizione italiana (Gadda, Calvino) ed europea (Kafka, Joyce, Wilde), ha avuto come fine quello di coinvolgere i ragazzi, di fare in modo che fossero travolti dal racconto, di far comprendere loro, attraverso testi esemplificativi, la pluralità dell'esperienza narrativa, la presentazione e descrizione dei personaggi, i punti di vista, i tempi e i luoghi della narrazione; la seconda fase, incentrata invece sulla scrittura e sui giochi con le fiabe ha visto protagonisti gli alunni nell'atto creativo e nella manipolazione testuale, secondo le tecniche apprese nel primo modulo.
Il corso, condotto in forma laboratoriale, si è dimostrato dunque una bottega nella quale gli alunni hanno potuto approfondire le conoscenze sul genere fiabesco, apprendere le principali competenze specifiche dell'atto creativo, sviluppare il "piacere della scrittura" (Roland Barthes). Ma gli studenti hanno potuto anche affrontare senza censure temi a loro particolarmente familiari, hanno arricchito il proprio repertorio lessicale e operato un recupero della grammatica italiana. Infine, guidati coscienziosamente dall'esperta e dalle tutor (prof.ssa Angela Caporale e prof.ssa Antonella Lavacca Di Palo) si sono resi protagonisti della realizzazione di un opuscolo, i cui testi risentono della personalità e delle esperienze (dirette o indirette) di ciascun alunno che li ha composti.
Agli alunni, alla loro costanza, alla loro caparbietà e alle loro straordinarie risorse va un sincero ed affettuoso plauso di riconoscimento.
L'esperta PON
Dott.ssa Francesca Ditrizi