A settembre finalmente operativo il Piano Regionale Amianto
La Puglia diventerà più sicura. La Bat ricopre il 17,88% del territorio regionale interessato
venerdì 31 maggio 2013
10.06
"Amianto Zero: ambiente- salute- diritti" l'headline del convegno tenutosi ieri pomeriggio a Barletta, alla presenza di rappresentanze istituzionali e professionali. Un tema trasversale quello dell'amianto perché tangente il settore ambientale, politico e sanitario; infatti il taglio tecnico-giuridico dell'incontro ha permesso un sinergico confronto tra le varie aree di competenza. Alla presenza presidenziale degli ordini degli ingegneri, architetti e avvocati, e di Confapi e Assinpro, si è rivelata alta l'attenzione alla problematica e promettente la disposizione a far sistema per eliminare contenziosi.
La presenza di amianto è nota sulle coperture dei capannoni industriali e nei centri storici. Tuttavia, il nocivo materiale non è poi così lontano da quel che usiamo quotidianamente: ferro da stiro, calzature, tessuti e pavimentazioni scadenti, pipe, rivestimenti per tubazioni, lavandini, cinghie avvolgibili, laboratori scientifici di ricerca ed edifici pubblici. Ad affermarlo è Vito Felice Uricchio del CNR Bari, il quale precisa di non voler fare allarmismo ma solo informazione e monitoraggio sociale. La Puglia sta attivando una comunicazione regionale molto partecipata e di competenza: nel 2005 i sopralluogo con MIVIS sull'intera mappatura regionale hanno rilevato le firme spettrali di degrado su 5000 tetti di amianto. A settembre, il piano sarà operativo al 100% e proibirà lo smaltimento abusivo di rifiuti e l'abbandono di piccoli pezzi di amianto nei cassonetti di rifiuti urbani; attuerà la diminuzione dei costi, l'aumento dei controlli e la sburocratizzazione dei processi autorizzativi. Inoltre, Il piano prevede incentivi ai Comuni per rimozione, smaltimento dell'amianto e bonifiche sull territorio di competenza; la formazione di addetti alle attività e il completamento del censimento per garantire la tutela della cittadinanza con aut notifiche e segnalazioni.
Chiamati in causa dall'assessore provinciale all'ambiente Gennaro Cefola sono gli stessi cittadini, i quali devono adoperarsi per un'autodifesa del loro ambiente e non ignorare le lastre di amianto abbandonate sui cigli delle strade; si comincia a far sistema a partire dalla stessa cittadinanza. Ad avercela con la Pubblica Amministrazione è invece Claudio Telesi, direttore tecnico ST&A SRL di Milano, il cui intervento svela gli aspetti tecnico-amministrativi nelle gare pubbliche e le aporie gestionali della P.A. sulle procedure di bonifica e sull'inadeguatezza dei piani operativi.
I volumi (sotto) stimati per la Puglia sono 1.750.000 metri cubi, con il 17,88% della sesta provincia. A non essere sottostimati però sono i rischi che la persistenza urbana di amianto fa ricadere sui cittadini pugliesi. Ignazio Di Mauro, spesal ASL BAT, denotando un trend infortunistico in calo nel comparto edile ASL BAT, assicura l'avvio di specializzazione per operai che siano in grado di intervenire sulla presenza deleteria di amianto, la promozione di un'attività risk-oriented e di un minimo etico di cantiere.
Che si tratti di un'implementazione effettiva questa volta? La competenza è seria, le collaborazioni propositive; si spera che l'ambiente non sia più ancillare alle strumentalizzazioni politiche ma una vera e propria macro-area di scienza, turismo e prevenzione sanitaria.