Affitti in nero smascherati dalla Finanza
Eseguito un piano straordinario di interventi
sabato 29 luglio 2017
19.07
Nell'ambito di un piano straordinario finalizzato a prevenire e reprimere il fenomeno degli "affitti in nero" il Comando Regionale Puglia della Guardia di Finanza ha disposto l'esecuzione di interventi nei giorni 26 e 27 luglio scorsi. Il piano di interventi si colloca nella missione istituzionale del contrasto all'illegalità economica e finanziaria, con lo scopo di scoprire le locazioni "in nero" di seconde/terze case in luoghi a più spiccata vocazione turistica, come nel caso delle località di villeggiatura e delle città d'arte, dove talvolta, alcuni proprietari degli immobili non dichiarano i compensi percepiti sfruttando la limitata durata dei contratti. Sono stati eseguiti ben 305 interventi, nel corso dei quali sono state registrate 105 irregolarità che hanno consentito di accertare una base imponibile recuperata a tassazione ed un'imposta di registro evasa per complessivi euro 220.000. L'attività ispettiva, condotta trasversalmente ha evidenziato numerose situazioni meritevoli di ulteriori approfondimenti; al riguardo, specifica menzione meritano i controlli eseguiti nel comune di Gallipoli, dove è stata riscontrata anche la violazione dell'ordinanza del Sindaco che mira alla prevenzione delle condizioni igienico sanitarie degli alloggi nei casi di sovraffollamento ad uso abitativo, fenomeno definito "case pollaio"; oppure, i controlli eseguiti nel Comune di Andria che si sono concentrati all'interno di un autoparco di circa un ettaro di estensione nel quale sono stati irregolarmente concessi in locazione 89 box e 39 posti auto; infine i controlli eseguiti nel Comune di Bitonto in cui è stato individuato un soggetto con la disponibilità di nr. 40 locali affittati "in nero".
Il fenomeno dell'affitto in nero è ancora molto diffuso in Italia. Le riforme della legislazione fiscale recente, come l'introduzione della cedolare secca hanno soltanto parzialmente scalfito questo abuso da parte dei proprietari. L'inquilino che decide di denunciare l'affitto in nero può ottenere due effetti molto importanti: il primo, la legittimazione alla richiesta di "ricondurre la locazione a condizioni conformi a quelle previste per i contratti quadriennali ex articolo 2, comma 1, della legge 431/1998, o per quelli con canone concordato"; e poi, la legittimazione alla richiesta della restituzione delle eventuali maggiori somme pagate in precedenza (ove ciò sia dimostrabile) rispetto al dovuto. In ogni caso sarà il giudice a decidere l'eventuale misura dei canoni dovuti, a patto che l'inquilino decida di denunciare l'affitto in nero non oltre i sei mesi dall'eventuale abbandono dell'abitazione in affitto.
Il fenomeno dell'affitto in nero è ancora molto diffuso in Italia. Le riforme della legislazione fiscale recente, come l'introduzione della cedolare secca hanno soltanto parzialmente scalfito questo abuso da parte dei proprietari. L'inquilino che decide di denunciare l'affitto in nero può ottenere due effetti molto importanti: il primo, la legittimazione alla richiesta di "ricondurre la locazione a condizioni conformi a quelle previste per i contratti quadriennali ex articolo 2, comma 1, della legge 431/1998, o per quelli con canone concordato"; e poi, la legittimazione alla richiesta della restituzione delle eventuali maggiori somme pagate in precedenza (ove ciò sia dimostrabile) rispetto al dovuto. In ogni caso sarà il giudice a decidere l'eventuale misura dei canoni dovuti, a patto che l'inquilino decida di denunciare l'affitto in nero non oltre i sei mesi dall'eventuale abbandono dell'abitazione in affitto.