Agli arresti un Premio Diomede di Canosa di Puglia
Dalla Repubblica on line. Accusati di aver 'fabbricato' il fallimento del gruppo societario
giovedì 17 maggio 2012
17.59
Riportiamo un articolo apparso sulla Repubblica di Milano on-line del 10 maggio 2012.
(Ci dispiace constatare la presenza tra i fermati di un Premio Diomede di Canosa )
http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/05/10/news/_fabbricavano_fallimenti_arrestati_in_tre_un_buco_da_220_milioni_e_700_licenziamenti-34831497/
Ecco la notizia.
I militari della guardia di finanza di Milano hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due imprenditori (Pietro Rosselli e Leonardo Matarrese) e di un'ex avvocatessa (Concetta Leo) e il sequestro di conti correnti, immobili, auto, opere d'arte e preziosi per alcuni milioni di euro. I tre sono accusati di aver 'fabbricato' il fallimento del gruppo societario del settore della grande distribuzione alimentare Mqm, con un buco da 220 milioni di euro che ha portato al licenziamento di 700 persone. Le tre ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip milanese Chiara Valori, su richiesta dei pm Eugenio Fusco e Isidoro Palma. Rosselli è un imprenditore nella grande distribuzione alimentare e Matarrese nel settore dell'elettronica.
I reati contestati sono bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita per 25 milioni di euro e riciclaggio. La vicenda riguarda il fallimento del gruppo Mqm, attivo nel settore della grande distribuzione alimentare, anche attraverso decine di supermercati con il marchio Billa (ex Standa), che sono gestiti in franchising e che in questo caso sarebbero parte lesa. I tre, secondo le indagini, dal giugno del 2007 avevano costituito una galassia di società intestate a prestanome ottenendo così finanziamenti dalle banche quantificabili in 130 milioni di euro. Finanziamenti con cui aprivano supermercati e ottenevano dai fornitori merce a credito che nel tempo svendevano.
Gli arrestati intascavano il ricavato della vendita dei prodotti, non solo alimentari ma anche, per esempio, nel campo dell'elettronica, che da un lato avrebbero dirottato su conti esteri (per esempio Austria e Cipro) e dall'altro usato per acquistare uno yacht, auto di lusso, quadri di valore e facendo giocate milionarie nei casinò di Montecarlo, Lugano e Las Vegas. Con il fallimento delle società del gruppo Mqm hanno perso il lavoro 700 persone. I tre tutt'oggi stavano cercando di acquistare nuovi centri, a Biella e in altre città d'Italia per replicare lo stesso schema.
la Repubblica
(Ci dispiace constatare la presenza tra i fermati di un Premio Diomede di Canosa )
http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/05/10/news/_fabbricavano_fallimenti_arrestati_in_tre_un_buco_da_220_milioni_e_700_licenziamenti-34831497/
Ecco la notizia.
I militari della guardia di finanza di Milano hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due imprenditori (Pietro Rosselli e Leonardo Matarrese) e di un'ex avvocatessa (Concetta Leo) e il sequestro di conti correnti, immobili, auto, opere d'arte e preziosi per alcuni milioni di euro. I tre sono accusati di aver 'fabbricato' il fallimento del gruppo societario del settore della grande distribuzione alimentare Mqm, con un buco da 220 milioni di euro che ha portato al licenziamento di 700 persone. Le tre ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip milanese Chiara Valori, su richiesta dei pm Eugenio Fusco e Isidoro Palma. Rosselli è un imprenditore nella grande distribuzione alimentare e Matarrese nel settore dell'elettronica.
I reati contestati sono bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita per 25 milioni di euro e riciclaggio. La vicenda riguarda il fallimento del gruppo Mqm, attivo nel settore della grande distribuzione alimentare, anche attraverso decine di supermercati con il marchio Billa (ex Standa), che sono gestiti in franchising e che in questo caso sarebbero parte lesa. I tre, secondo le indagini, dal giugno del 2007 avevano costituito una galassia di società intestate a prestanome ottenendo così finanziamenti dalle banche quantificabili in 130 milioni di euro. Finanziamenti con cui aprivano supermercati e ottenevano dai fornitori merce a credito che nel tempo svendevano.
Gli arrestati intascavano il ricavato della vendita dei prodotti, non solo alimentari ma anche, per esempio, nel campo dell'elettronica, che da un lato avrebbero dirottato su conti esteri (per esempio Austria e Cipro) e dall'altro usato per acquistare uno yacht, auto di lusso, quadri di valore e facendo giocate milionarie nei casinò di Montecarlo, Lugano e Las Vegas. Con il fallimento delle società del gruppo Mqm hanno perso il lavoro 700 persone. I tre tutt'oggi stavano cercando di acquistare nuovi centri, a Biella e in altre città d'Italia per replicare lo stesso schema.
la Repubblica