Agricoltura in piena emergenza, nessuna risposta dalle Istituzioni
La nota del Comitato Liberi Agricoltori Andriesi(C.L.A.A.)
venerdì 8 luglio 2022
6.50
"Sono giorni che la pioggia non bagna i nostri campi e sulle nostre culture e la siccità sta mettendo a dura prova tutto il comparto agricolo con temperature che sfiorano anche i 40 gradi. Questo non fa altro che aggravare la nostra situazione economica e sociale, già disastrata per effetto della pandemia, della guerra in Ucraina, dell'aumento enorme dei costi sul gasolio agricolo, sui concimi ed il costo di tutte le altre materie prime; per i danni causati dalle fitopatie varie e dai cinghiali (ormai incontrollabili) ed anche per i reiterati crolli dei prezzi di produzione al campo, con continue speculazioni all' interno della filiera agro-alimentare, ai danni degli agricoltori". Non usano mezzi termini i componenti del C.L.A.A. – Comitato Liberi Agricoltori Andriesi il cui segretario generale, Perito Agrario Natale Zagaria, ha aggiunto: "tutte queste situazioni e problematiche, che avevamo già segnalato nei mesi scorsi ma ad oggi senza alcuna reazione politica o istituzionale, hanno portato all'abbandono di molti terreni agricoli che vengono quindi lasciati incolti dagli agricoltori anche perché, oltre ai problemi sopra elencati, non si trovano facilmente terzisti che offrono prestazioni. Anche i livelli di indebitamento delle aziende agricole ed anche dei singoli agricoltori rappresentano un segnale d'allarme preoccupante. Di fronte a questa situazione sono mesi che le Istituzioni a qualsiasi livello restano a guardare senza aprire un tavolo di crisi permanente e trovare soluzioni immediate a tutte queste problematiche. Fino ad ora nessuna domanda e nessuna risposta da chi di dovere, sia a livello regionale che nazionale per non parlare a livello locale. Riformuliamo il nostro appello alle Istituzioni al fine di poter discutere queste rivendicazioni su quei tavoli di concertazione. Una nostra delegazione è disposta a sedersi e alzare la voce se ce n'è bisogno ma al più presto, nelle sedi istituzionali preposte perché la situazione sta degenerando e precipitando sempre più verso una crisi settoriale, profonda ed incontrollabile!""