Aiuti pubblici all'università privata Lum, possibile una revoca?
Borse di studio di 2.500 euro, finanziate dal Patto Territoriale
giovedì 14 novembre 2013
11.29
La polemica ha già fatto il giro di tutta la regione, e probabilmente d'Italia. Brucia ancora di più il fatto che non si tratti del primo caso, ma siamo alla seconda puntata, visto che l'accaduto si è ripetuto puntualmente l'anno scorso. Il pomo della discordia è ancora una volta il finanziamento di borse di studio per gli studenti della Lum (Libera Università Mediterranea), un'università privata con sede centrale a Casamassima (e con sede di tutoraggio a Trani), di proprietà della famiglia Degennaro, di cui Emanuele Degennaro è Rettore.
Il bando per borse di studio, fino a 2500 euro a studente, è stato formulato come l'anno scorso dai Comuni del Patto Territoriale Nord barese Ofantino e dalla Provincia di Barletta-Andria-Trani. «Questi soldi non verranno più dati», ha detto ieri il sindaco di Barletta Cascella, in Consiglio comunale, rispondendo all'intervento del consigliere comunale Campese. Questo significa che sarebbe stato revocato il finanziamento, da parte del Patto Territoriale? Al momento però, sia sul sito della Lum, che su quello del Patto Territoriale, il bando per l'anno accademico 2013/2014 fa ancora bella vista. C'è forse una retromarcia, non ufficializzata, che fa seguito all'interrogazione parlamentare al Ministro della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca da parte dell'on. Nicola Fratoianni?
In un momento in cui scarseggiano le risorse per le Università pubbliche, anche per quelle di più diretto riferimento territoriale per le città della Sesta Provincia pugliese, cioè quella di Bari e Foggia, frequentata dalla stragrande maggioranza dei nostri studenti, il problema è ben più grave. Il bando, infatti, si avvale anche dell'esclusività territoriale: riferendosi alla sede tranese della Lum "Jean Monet", una sede unicamente di tutoraggio, si rivolge unicamente a studenti residenti nella Bat. Pare che sul finanziamento, ci sia stato un dietrofront della Provincia, che l'anno scorso aveva partecipato.
Ricordiamo che è questa esperienza di unica Università della Bat e forse per questo i politici locali si sono nuovamente lanciati in tale discutibile decisione. Non sono mancate, in queste ore, le tante prese di posizione contrarie di esponenti della politica regionale, di sinistra come di destra, come abbiamo già avuto modo di riportare. Non erano mancate anche l'anno scorso le proteste delle associazioni studentesche e del mondo sindacale locale. Qualcuno delle autorità del Patto territoriale dovrà rispondere, perché la polemica non si può dire chiusa.
Il bando per borse di studio, fino a 2500 euro a studente, è stato formulato come l'anno scorso dai Comuni del Patto Territoriale Nord barese Ofantino e dalla Provincia di Barletta-Andria-Trani. «Questi soldi non verranno più dati», ha detto ieri il sindaco di Barletta Cascella, in Consiglio comunale, rispondendo all'intervento del consigliere comunale Campese. Questo significa che sarebbe stato revocato il finanziamento, da parte del Patto Territoriale? Al momento però, sia sul sito della Lum, che su quello del Patto Territoriale, il bando per l'anno accademico 2013/2014 fa ancora bella vista. C'è forse una retromarcia, non ufficializzata, che fa seguito all'interrogazione parlamentare al Ministro della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca da parte dell'on. Nicola Fratoianni?
In un momento in cui scarseggiano le risorse per le Università pubbliche, anche per quelle di più diretto riferimento territoriale per le città della Sesta Provincia pugliese, cioè quella di Bari e Foggia, frequentata dalla stragrande maggioranza dei nostri studenti, il problema è ben più grave. Il bando, infatti, si avvale anche dell'esclusività territoriale: riferendosi alla sede tranese della Lum "Jean Monet", una sede unicamente di tutoraggio, si rivolge unicamente a studenti residenti nella Bat. Pare che sul finanziamento, ci sia stato un dietrofront della Provincia, che l'anno scorso aveva partecipato.
Ricordiamo che è questa esperienza di unica Università della Bat e forse per questo i politici locali si sono nuovamente lanciati in tale discutibile decisione. Non sono mancate, in queste ore, le tante prese di posizione contrarie di esponenti della politica regionale, di sinistra come di destra, come abbiamo già avuto modo di riportare. Non erano mancate anche l'anno scorso le proteste delle associazioni studentesche e del mondo sindacale locale. Qualcuno delle autorità del Patto territoriale dovrà rispondere, perché la polemica non si può dire chiusa.