Al via il progetto “A Corpo Libero”
A cura del Consultorio Familiare del Distretto di Barletta dedicato alle donne colpite da carcinoma mammario
venerdì 4 ottobre 2024
2.24
Si è svolto nei giorni scorsi il primo appuntamento del progetto denominato "A Corpo Libero", a cura del Consultorio Familiare del Distretto di Barletta, volto ad offrire un percorso di attività psicologica e fisica adattata per le donne vittime di un carcinoma mammario. L'obiettivo è quello di permettere alle donne che hanno attraversato una esperienza molto toccante, che determina cambiamenti significativi sul piano fisico e psicologico, l'opportunità di continuare a prendersi cura del proprio corpo, tenendo conto delle attuali condizioni fisiche ma anche di poter trovare uno spazio di ascolto e condivisione relativamente alle emozioni e stati d'animo che hanno inciso durante questo delicato percorso di vita. "Consentire un supporto psicologico ed anche fisico alle donne che sono state sottoposte ad esperienze così dolorose come quella del cancro - spiega la dottoressa Elisa Manta, Responsabile dell'UOS Consultoriale - significa anche generare indirettamente una migliore qualità anche a chi vive al loro fianco. Del resto questa attività si incardina nell'azione di prevenzione e promozione del benessere psicofisico che il Consultorio svolge nei confronti dei nuclei familiari".
"La mente ed il corpo - prosegue la dirigente psicologa del Consultorio Familiare n.1 del Distretto dottoressa Loredana Tarricone - non possono essere considerati in modo separato essendo estremamente interconnessi tra loro, pertanto ci prefiggiamo di offrire anche uno spazio dedicato all'ascolto ed al racconto dei vissuti psichici e delle reazioni emotive delle donne presenti".
Il progetto, a cui hanno aderito 24 donne e che durerà fino al mese di dicembre con due incontri settimanali, nasce da un percorso multidisciplinare avviato con il Centro Screening Oncologici e con il Dipartimento di Riabilitazione e con la collaborazione, come volontaria UISP, della prof.ssa Rosa Rosa, docente di Scienze Motorie Sportive.
"Alle donne che hanno subito un tumore al seno - commenta il Direttore del Distretto dottor Domenico Spinazzola - viene data la possibilità di svolgere attività fisica adattata attraverso la guida che viene offerta, gratuitamente, da un team di docenti laureati in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattive, istruttori tesserati Dell'Unione Italiana Sport per Tutti (UISP) e del Comitato Territoriale Bat APS, partner del progetto. Agli incontri saranno sempre presenti sia degli specialisti in attività motoria adattata che due psicologhe per accogliere le esigenze personali delle donne partecipanti al progetto e favorirne la condivisione delle esperienze di vita, scongiurando così il rischio che ognuna di loro possa chiudersi nel proprio dolore e nelle proprie paure, isolandosi dal resto del mondo".
"La mente ed il corpo - prosegue la dirigente psicologa del Consultorio Familiare n.1 del Distretto dottoressa Loredana Tarricone - non possono essere considerati in modo separato essendo estremamente interconnessi tra loro, pertanto ci prefiggiamo di offrire anche uno spazio dedicato all'ascolto ed al racconto dei vissuti psichici e delle reazioni emotive delle donne presenti".
Il progetto, a cui hanno aderito 24 donne e che durerà fino al mese di dicembre con due incontri settimanali, nasce da un percorso multidisciplinare avviato con il Centro Screening Oncologici e con il Dipartimento di Riabilitazione e con la collaborazione, come volontaria UISP, della prof.ssa Rosa Rosa, docente di Scienze Motorie Sportive.
"Alle donne che hanno subito un tumore al seno - commenta il Direttore del Distretto dottor Domenico Spinazzola - viene data la possibilità di svolgere attività fisica adattata attraverso la guida che viene offerta, gratuitamente, da un team di docenti laureati in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattive, istruttori tesserati Dell'Unione Italiana Sport per Tutti (UISP) e del Comitato Territoriale Bat APS, partner del progetto. Agli incontri saranno sempre presenti sia degli specialisti in attività motoria adattata che due psicologhe per accogliere le esigenze personali delle donne partecipanti al progetto e favorirne la condivisione delle esperienze di vita, scongiurando così il rischio che ognuna di loro possa chiudersi nel proprio dolore e nelle proprie paure, isolandosi dal resto del mondo".