Amicizia universale, disponibili al dialogo e all’incontro, sulle orme di don Giussani
A Rimini, il Cardinale Zuppi ha presieduto la Santa Messa in apertura del Meeting per l’amicizia fra i popoli 2023
domenica 20 agosto 2023
18.36
Grande affluenza questa mattina alla Santa Messa in apertura della XLIV edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli 2023. S.Em. Card. Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, ha presieduto la liturgia davanti a circa 3000 persone di tutte le nazionalità, in concelebrazione con S.E. Mons. Nicolò Anselmi, vescovo di Rimini.
«"La mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli". Il brano di Isaia ci aiuta oggi a comprendere il valore e la responsabilità di quello che viviamo qui, in questa piazza del mondo», ha detto Zuppi. «Quanto c'è bisogno di un mondo che diviene amico, in cui ognuno può essere amico costruendo comunione per l'intera famiglia umana». In un'aria inquinata da tante epidemie di inimicizia, come dice papa Francesco, il nostro impegno di cristiani figli di un Dio amico degli uomini è perché cresca il senso della appartenenza ad una famiglia, non cedendo ad antagonismi e polarizzazioni che dividono, a razzismi e intolleranze che avvelenano, amplificati anche dal digitale. «L'io esiste solo con il "tu" e con il "noi"», e dunque la nostra responsabilità è testimoniare una amicizia che non finisce (inesauribile nel vero senso della parola, perché fondata sull'amore di Dio, così come ci indica il titolo del Meeting) in un tempo connotato dall'individualismo. Una amicizia che «inizia tra di voi ma non si chiude tra voi, perché è aperta a cogliere il bene che ciascuno può portare alla vita di tutti», ha sottolineato il presidente CEI. «Papa Francesco vi ha chiesto di essere pronti ad una amicizia universale, disponibili al dialogo e all'incontro, sulle orme di don Giussani, che affermava "è abolita l'estraneità"». E questo vale tuttora per noi oggi, perché «l'amore non ha confini e si sente a casa ovunque e tutto rende casa».
Fino a venerdì, qui al Meeting sarà possibile verificare e approfondire l'esperienza di questa "amicizia inesauribile" attraverso l'incontro con significativi testimoni del passato e del presente.
«"La mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli". Il brano di Isaia ci aiuta oggi a comprendere il valore e la responsabilità di quello che viviamo qui, in questa piazza del mondo», ha detto Zuppi. «Quanto c'è bisogno di un mondo che diviene amico, in cui ognuno può essere amico costruendo comunione per l'intera famiglia umana». In un'aria inquinata da tante epidemie di inimicizia, come dice papa Francesco, il nostro impegno di cristiani figli di un Dio amico degli uomini è perché cresca il senso della appartenenza ad una famiglia, non cedendo ad antagonismi e polarizzazioni che dividono, a razzismi e intolleranze che avvelenano, amplificati anche dal digitale. «L'io esiste solo con il "tu" e con il "noi"», e dunque la nostra responsabilità è testimoniare una amicizia che non finisce (inesauribile nel vero senso della parola, perché fondata sull'amore di Dio, così come ci indica il titolo del Meeting) in un tempo connotato dall'individualismo. Una amicizia che «inizia tra di voi ma non si chiude tra voi, perché è aperta a cogliere il bene che ciascuno può portare alla vita di tutti», ha sottolineato il presidente CEI. «Papa Francesco vi ha chiesto di essere pronti ad una amicizia universale, disponibili al dialogo e all'incontro, sulle orme di don Giussani, che affermava "è abolita l'estraneità"». E questo vale tuttora per noi oggi, perché «l'amore non ha confini e si sente a casa ovunque e tutto rende casa».
Fino a venerdì, qui al Meeting sarà possibile verificare e approfondire l'esperienza di questa "amicizia inesauribile" attraverso l'incontro con significativi testimoni del passato e del presente.