Anche l’hashtag #aiutiamoledonneadifendersi
La Polizia di Stato con la campagna permanente “…Questo non è Amore” per contrastare il fenomeno e prevenire i femminicidi.
giovedì 24 novembre 2022
9.14
Anche quest'anno la Polizia di Stato rinnova il suo impegno per l'eliminazione della violenza contro le donne con la campagna permanente "…Questo non è Amore" per contrastare il fenomeno e prevenire i femminicidi. Il Progetto promosso e organizzato dalla Direzione centrale anticrimine, quest'anno, è iniziato, a pochi giorni dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, con un convegno presso il Teatro Moretti di Pietra Ligure (Savona), sul tema "L'ammonimento del Questore e il recupero del maltrattante nella lotta al femminicidio. Una sfida che bisogna vincere sul campo". Ha preso parte al convegno il direttore centrale anticrimine Francesco Messina, che ha presentato la brochure "…Questo non è Amore" 2022. L'obiettivo del progetto attraverso iniziative sul territorio con incontri e consigli utili, è raggiungere le vittime e le potenziali vittime di violenza portando alla luce le vulnerabilità e i fattori di rischio. Contribuisce alla diffusione delle informazioni anche l'hashtag #aiutiamoledonneadifendersi, più volte espresso dal prefetto Messina.
A Savona si è svolta la prima edizione di "We run for Women– Corriamo con la Polizia di Stato per fermare i femminicidi", organizzata dalla questura di Savona. Una corsa di 10 chilometri competitiva e non competitiva e una camminata di 3 chilometri, con percorsi che hanno attraversato i comuni di Pietra Ligure e Borgio Verezzi, fino a raggiungere un "Village" dedicato alla lotta contro la violenza di genere, dove sono state date informazioni sulle attività della Polizia di Stato contro la violenza di genere, condividendo idee e progetti. L'idea di una gara podistica è nata con l'intenzione di unire i contenuti divulgativi riguardanti il grave fenomeno della violenza di genere, con i messaggi di legalità e rispetto legati allo sport, amplificando così il concetto di "rete" per coinvolgere il maggior numero di istituzioni, associazioni e singoli cittadini. Anche per questo diversi atleti del Gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato hanno preso parte all'iniziativa. Il capo della Polizia Lamberto Giannini, in un videomessaggio, ha sottolineato che "Le donne e gli uomini della Polizia di Stato sono quotidianamente impegnati a mettere in campo ogni risorsa necessaria per combattere la violenza contro le donne, analizzando il fenomeno sotto tutti i punti di vista, cercando di individuarne le cause per poter intervenire in tempo, prima che sia troppo tardi".
Molto è stato fatto, in questi anni, per arginare il fenomeno della violenza contro le donne, e ciò grazie agli strumenti normativi di cui la Polizia di Stato è in possesso e anche sulla base di un'esperienza trentennale maturata in questa materia. Contro il femminicidio sono state perfezionate le procedure sia del "pronto intervento" che quelle investigative ma, soprattutto, si è agito sul piano della "prevenzione" con lo strumento dell'ammonimento del questore. I dati dimostrano che l'ammonimento risulta essere estremamente efficace perché evita che i comportamenti violenti si ripetano, bloccando, di fatto, il "ciclo della violenza" ed evitando, così, che esso possa sfociare nell'omicidio. Dal 2020 fino ad oggi gli ammonimenti per violenza domestica o atti persecutori sono stati oltre 7.500 e solo in un caso l'ammonito si è reso autore di quello che può essere definito "femminicidio".
Dai dati raccolti dalle divisioni anticrimine delle questure, che ricostruiscono ogni singolo evento analizzando il movente dell'omicidio, emerge che, confrontando il periodo gennaio-novembre 2022 con lo stesso periodo del 2021, il numero di femminicidi è diminuito del 26,1 per cento, meno di un quarto rispetto all'anno precedente, mentre gli ammonimenti sono aumentati della metà. Inoltre, si evidenzia che le vittime di femminicidio, cioè donne uccise in quanto donne, sono state il 34 per cento di tutte quelle uccise nel periodo di riferimento. Un brillante risultato, conseguito grazie ai protocolli innovativi perseguiti negli ultimi tre anni dalla Polizia di Stato e grazie alla massima attenzione riservata quotidianamente alla prevenzione dei femminicidi perché, secondo il prefetto Francesco Messina "l'obiettivo finale non è solo il contenimento del fenomeno ma la sua eradicazione". Grazie al Protocollo Zeus , ormai operativo in 54 questure, l'azione di prevenzione della Polizia di Stato prosegue anche dopo la notifica dell'ammonimento, poiché al destinatario del provvedimento è offerta la possibilità di intraprendere un percorso di "recupero", finalizzato a far maturare nell'interessato la consapevolezza del proprio comportamento, usufruendo delle capacità specifiche di professionisti impiegati nei centri dedicati agli autori di comportamenti violenti o persecutori.
A Savona si è svolta la prima edizione di "We run for Women– Corriamo con la Polizia di Stato per fermare i femminicidi", organizzata dalla questura di Savona. Una corsa di 10 chilometri competitiva e non competitiva e una camminata di 3 chilometri, con percorsi che hanno attraversato i comuni di Pietra Ligure e Borgio Verezzi, fino a raggiungere un "Village" dedicato alla lotta contro la violenza di genere, dove sono state date informazioni sulle attività della Polizia di Stato contro la violenza di genere, condividendo idee e progetti. L'idea di una gara podistica è nata con l'intenzione di unire i contenuti divulgativi riguardanti il grave fenomeno della violenza di genere, con i messaggi di legalità e rispetto legati allo sport, amplificando così il concetto di "rete" per coinvolgere il maggior numero di istituzioni, associazioni e singoli cittadini. Anche per questo diversi atleti del Gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato hanno preso parte all'iniziativa. Il capo della Polizia Lamberto Giannini, in un videomessaggio, ha sottolineato che "Le donne e gli uomini della Polizia di Stato sono quotidianamente impegnati a mettere in campo ogni risorsa necessaria per combattere la violenza contro le donne, analizzando il fenomeno sotto tutti i punti di vista, cercando di individuarne le cause per poter intervenire in tempo, prima che sia troppo tardi".
Molto è stato fatto, in questi anni, per arginare il fenomeno della violenza contro le donne, e ciò grazie agli strumenti normativi di cui la Polizia di Stato è in possesso e anche sulla base di un'esperienza trentennale maturata in questa materia. Contro il femminicidio sono state perfezionate le procedure sia del "pronto intervento" che quelle investigative ma, soprattutto, si è agito sul piano della "prevenzione" con lo strumento dell'ammonimento del questore. I dati dimostrano che l'ammonimento risulta essere estremamente efficace perché evita che i comportamenti violenti si ripetano, bloccando, di fatto, il "ciclo della violenza" ed evitando, così, che esso possa sfociare nell'omicidio. Dal 2020 fino ad oggi gli ammonimenti per violenza domestica o atti persecutori sono stati oltre 7.500 e solo in un caso l'ammonito si è reso autore di quello che può essere definito "femminicidio".
Dai dati raccolti dalle divisioni anticrimine delle questure, che ricostruiscono ogni singolo evento analizzando il movente dell'omicidio, emerge che, confrontando il periodo gennaio-novembre 2022 con lo stesso periodo del 2021, il numero di femminicidi è diminuito del 26,1 per cento, meno di un quarto rispetto all'anno precedente, mentre gli ammonimenti sono aumentati della metà. Inoltre, si evidenzia che le vittime di femminicidio, cioè donne uccise in quanto donne, sono state il 34 per cento di tutte quelle uccise nel periodo di riferimento. Un brillante risultato, conseguito grazie ai protocolli innovativi perseguiti negli ultimi tre anni dalla Polizia di Stato e grazie alla massima attenzione riservata quotidianamente alla prevenzione dei femminicidi perché, secondo il prefetto Francesco Messina "l'obiettivo finale non è solo il contenimento del fenomeno ma la sua eradicazione". Grazie al Protocollo Zeus , ormai operativo in 54 questure, l'azione di prevenzione della Polizia di Stato prosegue anche dopo la notifica dell'ammonimento, poiché al destinatario del provvedimento è offerta la possibilità di intraprendere un percorso di "recupero", finalizzato a far maturare nell'interessato la consapevolezza del proprio comportamento, usufruendo delle capacità specifiche di professionisti impiegati nei centri dedicati agli autori di comportamenti violenti o persecutori.