Anniversario Unità d’Italia : sugli scaffali la bandiera tricolore o 100% italiano
E’ svolta tricolore nei consumi alimentari dei cittadini
domenica 17 marzo 2024
13.47
Oltre 1 prodotto alimentare su 4(28%) in vendita sugli scaffali riporta la scritta 100% italiano o espone la bandiera tricolore e altri riferimenti all'origine nazionale, quando cresce ancora la 'Puglia agroalimentare in etichetta', tra le regioni con la maggior crescita annua del giro d'affari, grazie ad un aumento delle vendite in valore del +7,3% in supermercati e ipermercati italiani, un successo frutto della battaglie condotte sul fronte della garanzia della tracciabilità, dell'origine e della sicurezza alimentare a beneficio dei consumatori, con il boom del regionalismo a tavola. E' quanto emerge da un'analisi di Coldiretti Puglia sugli ultimi dati Osservatorio Immagino della Nielsen diffusi in occasione della "Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera" che si celebra il 17 marzo, con una serie di iniziative e la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Ammontano a 169 milioni di euro le vendite realizzate in super e ipermercati per 753 prodotti agroalimentari con etichetta 'Puglia', con un calo inferiore alla media nazionale (-1,2%), con i vini Doc, Docg, Igt e Igp che hanno registrato la maggior diminuzione in volume. E' svolta tricolore dunque nei consumi alimentari dei cittadini che privilegiano sugli scaffali la qualità Made in Italy – aggiunge Coldiretti Puglia – spingendo sugli acquisti familiari delle indicazioni geografiche europee di origine, con la Dop e IG Economy pugliese che vale 439 milioni di euro.
Con un totale di 60 Cibi e Vini certificati DOP IGP, la Puglia è la regione numero 8 in Italia per prodotti DOP IGP STG, a cui si aggiungono le 4 STG nazionali e le 2 Bevande Spiritose IG regionali, per un totale di 66 Indicazioni Geografiche. A livello economico, secondo le ultime stime dell'Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore dei prodotti DOP e IGP in Puglia vale 678 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 6,9% e quello vitivinicolo per il 93,1%.
L'indicazione volontaria in etichetta della provenienza regionale evidenzia un profondo cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani che in tempo di pandemia e tensioni internazionali hanno premiato negli acquisti le produzioni legate al territorio, anche per sostenere l'economia locale.
Ciò ha spinto anche la spesa diretta dall'agricoltore per la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità. Nei mercati dei contadini di Campagna Amica è possibile anche trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all'importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. Ma le vendite dirette con gli acquisti a km zero tagliano anche del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali secondo l'Ispra e garantiscono un contributo importante alla lotta contro l'inquinamento e i cambiamenti climatici che provocano danni e vittime in tutto il mondo.
La Puglia, regione che vanta numerosi primati produttivi nell'agroalimentare – conclude Coldiretti Puglia – ha dovuto imparare a difendersi dagli agropirati con l'indicazione obbligatoria dell'origine del prodotto in etichetta e il brand 'Puglia' ha acquistato spazio e autorevolezza negli anni, con i consumatori sempre più attenti all'etichetta e all'acquisto consapevole di cibo prodotto in Puglia.
Ammontano a 169 milioni di euro le vendite realizzate in super e ipermercati per 753 prodotti agroalimentari con etichetta 'Puglia', con un calo inferiore alla media nazionale (-1,2%), con i vini Doc, Docg, Igt e Igp che hanno registrato la maggior diminuzione in volume. E' svolta tricolore dunque nei consumi alimentari dei cittadini che privilegiano sugli scaffali la qualità Made in Italy – aggiunge Coldiretti Puglia – spingendo sugli acquisti familiari delle indicazioni geografiche europee di origine, con la Dop e IG Economy pugliese che vale 439 milioni di euro.
Con un totale di 60 Cibi e Vini certificati DOP IGP, la Puglia è la regione numero 8 in Italia per prodotti DOP IGP STG, a cui si aggiungono le 4 STG nazionali e le 2 Bevande Spiritose IG regionali, per un totale di 66 Indicazioni Geografiche. A livello economico, secondo le ultime stime dell'Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore dei prodotti DOP e IGP in Puglia vale 678 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 6,9% e quello vitivinicolo per il 93,1%.
L'indicazione volontaria in etichetta della provenienza regionale evidenzia un profondo cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani che in tempo di pandemia e tensioni internazionali hanno premiato negli acquisti le produzioni legate al territorio, anche per sostenere l'economia locale.
Ciò ha spinto anche la spesa diretta dall'agricoltore per la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità. Nei mercati dei contadini di Campagna Amica è possibile anche trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all'importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. Ma le vendite dirette con gli acquisti a km zero tagliano anche del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali secondo l'Ispra e garantiscono un contributo importante alla lotta contro l'inquinamento e i cambiamenti climatici che provocano danni e vittime in tutto il mondo.
La Puglia, regione che vanta numerosi primati produttivi nell'agroalimentare – conclude Coldiretti Puglia – ha dovuto imparare a difendersi dagli agropirati con l'indicazione obbligatoria dell'origine del prodotto in etichetta e il brand 'Puglia' ha acquistato spazio e autorevolezza negli anni, con i consumatori sempre più attenti all'etichetta e all'acquisto consapevole di cibo prodotto in Puglia.