Annunci di chiusura ospedali in Puglia
I commenti di Marmo, Damascelli e Zullo
giovedì 26 novembre 2015
23.29
In merito alle dichiarazioni del governatore Michele Emiliano che si dice disposto a chiudere fino a 25 ospedali pur di non aumentare le tasse ai cittadini pugliesi, intervengono i consiglieri regionali Nino Marmo, Domenico Damascelli e Ignazio Zullo. """Emiliano discuta con la Commissione Sanità ed il Consiglio regionale sulla base di proposte altamente documentate. Basta dichiarazioni improvvisate sulla chiusura degli ospedali". Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo."""Bisogna decidere con cognizione - prosegue- evitando di essere frettolosi. La fretta è sempre cattiva consigliera. Se è vero che vuole utilizzare il metodo della partecipazione la smetta di fare dichiarazioni che anticipano scelte precostituite e per questo arbitrarie!""" Non da meno le dichiarazioni del consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli: """Apprendiamo che, dopo i primi annunci e le successive smentite, Emiliano torna a paventare la chiusura di decine di ospedali nella nostra Regione. Stavolta, trincerandosi dietro l'alibi dell'aumento delle tasse. Ora, non siamo del partito della polemica ad oltranza, ma né i cittadini né noi abbiamo l'anello al naso: se Emiliano si prepara a chiusure dolorose e accampa scuse per farlo, non utilizzi strumentalmente l'argomento delle tasse. Quelle, come sosteniamo da sempre, deve già ridurle con un taglio serio a sprechi intollerabili utili soltanto al clientelismo elettorale"."""
Sulla stessa onda le affermazioni del presidente del gruppo Oltre con Fitto, Ignazio Zullo: """Nel riaffermare la necessità di ridurre le tasse anche a costo di chiudere anche 25 ospedali, il presidente Emiliano certifica che l'allora presidente Fitto stava operando nella giusta direzione e che in questi dieci anni la politica sanitaria targata Vendola ha prodotto danni ulteriori, perdendo tempo prezioso ma soprattutto tassando e tartassando i pugliesi con ticket e superticket. Emiliano, però sbaglia nell'essere così irruento, non si può agire di impeto. Nelle emergenze non aiutano le dichiarazioni roboanti ma la chiamata a raccolta per poterle affrontare nel migliore dei modi, perché il fine ultimo della sanità è quello di tutelare la salute della collettività pugliese. Fitto nel riorganizzare gli ospedali riorganizzava l'intero servizio sanitario regionale dando vita ai distretti, ai dipartimenti territoriali di prevenzione, di riabilitazione, di salute mentale e delle dipendenze patologiche, all'integrazione socio-sanitaria e, per finire, al 118. Pensare oggi, come fa Emiliano, di chiudere 25 ospedali in una situazione ereditata di sfascio e di carenze significa privare i pugliesi di assistenza in Puglia con il rischio di aumento della mobilità passiva e quindi senza sollievo per la spesa e per le tasse. La sensazione è che, quindi, Emiliano si muova in modo scomposto, rincorrendo le emergenze ma senza una vera visione globale che non può prescindere da una valutazione della tenuta della Medicina Distrettuale e della prevenzione anche in presenza di un'atavica carenza di organico e dalla necessità di trovare soluzioni appropriate mediante una proficua integrazione fra il sistema sanitario Pubblico e quello Privato accreditato. Emiliano se non vuole dare retta a me, si rivolga a Rosy Bindi che fin dal 1999 invitava le Regioni a concordare con il Privato accreditato programmi di integrazione con il Pubblico"""
Sulla stessa onda le affermazioni del presidente del gruppo Oltre con Fitto, Ignazio Zullo: """Nel riaffermare la necessità di ridurre le tasse anche a costo di chiudere anche 25 ospedali, il presidente Emiliano certifica che l'allora presidente Fitto stava operando nella giusta direzione e che in questi dieci anni la politica sanitaria targata Vendola ha prodotto danni ulteriori, perdendo tempo prezioso ma soprattutto tassando e tartassando i pugliesi con ticket e superticket. Emiliano, però sbaglia nell'essere così irruento, non si può agire di impeto. Nelle emergenze non aiutano le dichiarazioni roboanti ma la chiamata a raccolta per poterle affrontare nel migliore dei modi, perché il fine ultimo della sanità è quello di tutelare la salute della collettività pugliese. Fitto nel riorganizzare gli ospedali riorganizzava l'intero servizio sanitario regionale dando vita ai distretti, ai dipartimenti territoriali di prevenzione, di riabilitazione, di salute mentale e delle dipendenze patologiche, all'integrazione socio-sanitaria e, per finire, al 118. Pensare oggi, come fa Emiliano, di chiudere 25 ospedali in una situazione ereditata di sfascio e di carenze significa privare i pugliesi di assistenza in Puglia con il rischio di aumento della mobilità passiva e quindi senza sollievo per la spesa e per le tasse. La sensazione è che, quindi, Emiliano si muova in modo scomposto, rincorrendo le emergenze ma senza una vera visione globale che non può prescindere da una valutazione della tenuta della Medicina Distrettuale e della prevenzione anche in presenza di un'atavica carenza di organico e dalla necessità di trovare soluzioni appropriate mediante una proficua integrazione fra il sistema sanitario Pubblico e quello Privato accreditato. Emiliano se non vuole dare retta a me, si rivolga a Rosy Bindi che fin dal 1999 invitava le Regioni a concordare con il Privato accreditato programmi di integrazione con il Pubblico"""