Arte e storia nelle Giornate Europee del Patrimonio
Un mix potente e sinergico
venerdì 25 settembre 2015
15.50
La città di Canosa di Puglia(BT) ha partecipato con enfasi alle Giornate Europee del Patrimonio dello scorso week end, proponendo una serie di eventi ed attività all'attenzione dei visitatori con l'intento di promuovere la cultura ed il turismo a 360°. Le guide della "Dromos.it" hanno accompagnato i gruppi di turisti lungo l'itinerario a tema "La Città di Boemondo", passeggiata storico-archeologica presente nel programma dei Walking Tours, nell'ambito degli Open Days 2015, promossi dalla Regione Puglia. Per l'occasione i partecipanti hanno avuto la possibilità di ammirare la Cattedrale di San Sabino, osservando da vicino le raffinatezze marmoree del pulpito di Acceptus e della sedia vescovile di Romualdo (XI sec.), la finezza bronzea della porta di Boemondo di Rogerio da Melfi (XII sec.), le tracce della tradizione bizantina nell'affresco della Crocifissione (XIII sec., circa), o nell'Icona della Madonna della Fonte (XII sec., circa). Diretti poi ai ruderi del castello ed ivi giunti, hanno osservato ed ascoltato la storia di una rocca, nata come fortezza, divenuta opificio ai tempi di Federico II, quindi prigione angioina per trasformarsi poi in residenza feudale nel '700, prima che il violento terremoto del 1856 imponesse bruscamente il suo epilogo, riducendola negli attuali ruderi.
Contemporaneamente, nelle eleganti stanze di Palazzo Sinesi, la compagnia teatrale cittadina "Chivivefarumore" ha sapientemente rappresentato la tragedia di "Niobe e l'ira di Latona", sullo sfondo delle raffinate ceramiche ellenistiche della collezione Varrese (IV-III sec. a.C.), in esposizione nelle stanze del palazzo signorile canosino. Indossando i costumi accuratamente creati dalla professoressa Elena Di Ruvo, i componenti della compagnia sono riusciti a far immergere gli spettatori in un'ambientazione mitologica antica, che ha rimarcato il pathos di una delle più struggenti tragedie greche. Il copione scritto da Dario Di Nunno ha trasposto in chiave teatrale il libro IV delle Metamorfosi di Ovidio, sotto la regia di Nunzio Sorrenti (voce narrante). Si è potuto assistere al dramma di una nobildonna, Niobe (interpretato da Rosanna Todisco), condannata dalla sua vanagloria e da Latona (Sabrina Tatò) a perdere i suoi ben 14 figli maschi, per mano di Apollo (Antonio Pastor) e di Artemide (Mariafonte Fucci). Hanno inoltre preso parte alla recitazione della tragedia: Ezio Ranaldi (Anfione- Re di Tebe), Palma Todisco (Tebana) e Nunzia Damiano (Tebana). Arte e storia, un mix potente e sinergico per evidenziare la bellezza e la ricchezza delle risorse del territorio nell'ottica di favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le Nazioni europee, una tradizione da valorizzare e proseguire nel tempo.
Francesco Specchio
Contemporaneamente, nelle eleganti stanze di Palazzo Sinesi, la compagnia teatrale cittadina "Chivivefarumore" ha sapientemente rappresentato la tragedia di "Niobe e l'ira di Latona", sullo sfondo delle raffinate ceramiche ellenistiche della collezione Varrese (IV-III sec. a.C.), in esposizione nelle stanze del palazzo signorile canosino. Indossando i costumi accuratamente creati dalla professoressa Elena Di Ruvo, i componenti della compagnia sono riusciti a far immergere gli spettatori in un'ambientazione mitologica antica, che ha rimarcato il pathos di una delle più struggenti tragedie greche. Il copione scritto da Dario Di Nunno ha trasposto in chiave teatrale il libro IV delle Metamorfosi di Ovidio, sotto la regia di Nunzio Sorrenti (voce narrante). Si è potuto assistere al dramma di una nobildonna, Niobe (interpretato da Rosanna Todisco), condannata dalla sua vanagloria e da Latona (Sabrina Tatò) a perdere i suoi ben 14 figli maschi, per mano di Apollo (Antonio Pastor) e di Artemide (Mariafonte Fucci). Hanno inoltre preso parte alla recitazione della tragedia: Ezio Ranaldi (Anfione- Re di Tebe), Palma Todisco (Tebana) e Nunzia Damiano (Tebana). Arte e storia, un mix potente e sinergico per evidenziare la bellezza e la ricchezza delle risorse del territorio nell'ottica di favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le Nazioni europee, una tradizione da valorizzare e proseguire nel tempo.
Francesco Specchio