Bari: La Basilica di San Nicola è il simbolo del dialogo

Il presidente Emiliano alla Veglia per la Pace organizzata dalla CEI dall’Arcidiocesi di Bari-Bitonto

giovedì 22 dicembre 2022 14.53
"Questo momento di preghiera era una necessità dell'anima" - lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano portando il suo saluto, ieri, ai vescovi impegnati nella veglia di preghiera organizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana e dall'Arcidiocesi di Bari-Bitonto nella Basilica di San Nicola per invocare la pace, che ha visto la partecipazione del Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI. «Torniamo a Bari, città ponte di dialogo e porta di accoglienza, da dove Papa Francesco ha voluto lanciare un forte appello perché tutti "possano superare la logica dello scontro, dell'odio e della vendetta per riscoprirsi fratelli, figli di un solo Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi"». Così il Cardinale Matteo Zuppi ha voluto salutare prima dell'omelia. «Il Bambino Gesù, che tra qualche giorno accoglieremo, è il segno della speranza, la luce che rischiara le tenebre dell'egoismo, della violenza e della guerra - ha aggiunto -. Di tutte le guerre. Nella tenerezza e della debolezza di quel Bambino, cerchiamo la forza per spezzare le catene del male, per non voltarci dall'altra parte, per smettere di pensare che la pace non sia affare nostro. La pace comincia nel cuore di ciascuno; comincia da me, da te, da noi, fino ad arrivare alle sfere della politica e della diplomazia».

"Questa città si è sempre sentita coinvolta - ha dichiarato il presidente Emiliano - Questa basilica è il simbolo del dialogo. Sin dalla visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1980, ci chiesero di costruire atti concreti, lo chiesero a questa comunità, per favorire il dialogo ecumenico. Noi eravamo consapevoli che il dialogo ecumenico, che era certamente un'importante tappa teologica, era soprattutto un tentativo forte di dare una risposta a ciò che evidentemente questi nostri Papi avevano intuito come una necessità della storia. Questa necessità della storia è arrivata sino all'assurda situazione di farci scorrere davanti agli occhi ciò che temevamo da anni ed anni che si è ineluttabilmente verificato. E questo ha a che fare col maligno dal mio punto di vista. Ha a che fare con quella dimensione che è dentro gli uomini, i singoli uomini ma anche le nazioni, che spesso ci fanno risolvere determinate questioni secondo una prospettiva sbagliata, nella quale evidentemente non riusciamo a costruire le ragioni della pacifica convivenza e del rispetto dei diritti di ciascuno. E quando è il maligno a prendere in mano la situazione non resta che pregare. Pregare con sincerità e dando a questa preghiera un significato non formale. È un momento difficile della storia, nel quale la Chiesa ancora una volta sta svolgendo il suo ruolo come ha fatto in moltissime altre occasioni qui nel nostro paese ma anche nel resto del mondo. E quindi nel concludere il mio discorso e nel fare a tutti gli auguri per il prossimo Natale voglio ribadire che questa scelta di preghiera per la nostra comunità da parte della Chiesa cattolica e di tutte le altre Chiese che sempre ci accompagnano nei momenti di festa e di celebrazione, è una scelta della quale noi siamo consapevoli. La nostra comunità è consapevole. Quindi contate su di noi. Buon Natale".