BAT: arriva l’ennesimo Prefetto ma ancora senza Questura
La disamina di Savino Montaruli,Presidente Unibat
martedì 26 novembre 2019
15.14
A poco più di un anno dall'insediamento del Prefetto Sensi nuovo cambio di guardia alla Prefettura che avrebbe dovuto avere la sua sede nella città di Andria, secondo lo schema statutario che prevedeva il Polo della Sicurezza nella città federiciana, poi stravolto nell'omertoso silenzio generale di una comunità civica e politica dormiente, assopita e distratta. Esordisce con queste inequivocabili parole il Presidente Unibat, Savino Montaruli, all'insediamento del nuovo Prefetto della Bat. Il nuovo Rappresentante del Governo, infatti, si è insediato in via Cialdini, a Barletta e il Presidente Unibat, Savino Montaruli, non perde l'occasione per riflettere su una situazione che se non fosse paradossale sarebbe a dir poco ridicola: la mancata istituzione della Questura della Bat, nella città di Andria. E' stato proprio il Presidente Montaruli a commentare l'arrivo del quinto Prefetto di questa Provincia ridotta a simbolo di se stessa che, di fatto, non ha forse neppure più la minima struttura organizzativa per poter svolgere quelle semplici funzioni rimastele in capo. il sindacalista andriese ha dichiarato: "esprimiamo il nostro benvenuto sincero al giovane Funzionario dello Stato, S.E. Prefetto dott. Maurizio Valiante. Eravamo molto in ansia di ascoltare dal neo Prefetto, il giorno del suo insediamento, la parola magica "Questura" e quella parola è uscita fuori. In verità è stato forse l'argomento dominante come la reiterata promessa di immediata realizzazione." Chissà se sarà questo il Prefetto che avrà l'onore, dopo decenni di lassismo istituzionale e di inesistenza politica, di tagliare quel nastro tricolore. In molti, in verità, avevano sperato che quel momento accadesse prima ma solo per potersi poi vedere nell'ennesima fotografia di rito a testimonianza di uno spessore che, in verità, in politica non abbiamo mai visto da queste parti. Chissà chi sarà colui che, forse anche il nuovo Sindaco di Andria, sarà accanto o un passo indietro al Prefetto nel giorno del miracolo battiano con la corsa al medagliere dimenticando i gravissimi ritardi accumulati mentre questo territorio veniva, viene e continua ad essere devastato dalla micro e macro criminalità. Sarebbe interessante se qualcuno, magari i privilegiati Polisindacalisti che a breve incontreranno sua eccellenza per spiegargli cosa sia il PES CNEL, morto e poi risorto di fronte alla prospettiva dello spreco di denaro pubblico, spiegasse al neo Prefetto cosa sia accaduto dal 2009 ad oggi e chi siano stati i personaggi che si sono avvicendati nella commedia più esilarante degli ultimi dieci anni nella città di Andria e della Provincia Bat. E' vero, i lavori in via Indipendenza stanno proseguendo e presto arriverà il giorno del taglio del nastrino mentre potremmo seriamente trovarci di fronte all'ennesimo paradosso italiano di vedere nominato il Questore in assenza di una Questura. Con tutto quello che è accaduto in questi lunghi anni sarebbe davvero un gioco, per una penna facile come la mia, scrivere un corposo trattato partendo, ad esempio, dalle parole pronunciate nel suo insediamento dal secondo Prefetto della Bat, la dott.ssa Clara Minerva, la quale disse: "Questura e sedi provinciali delle Forze dell'Ordine, porterò a termine la costituzione della Bat". Alle parole della Minerva, la cui nomina seguiva quella del suo predecessore dott. Carlo Sessa insediatosi a settembre 2009 e rimasto in carica fino a gennaio 2014, furono in molti a dare credito sperando che si realizzasse il progetto originario della Provincia Bat cioè l'istituzione del cosiddetto "Polo della Sicurezza" nella città di Andria, comprendente non solo la nuova Questura ma anche il Palazzo della stessa Prefettura, appunto. Da quelle dichiarazioni del 2014 di anni continuano a trascorrerne mentre la condizione relativa all'ordine pubblico ed al disordine sociale preoccupa sempre più, in un territorio dove la politica continua a dare il peggio di sé disorientando i cittadini, gli imprenditori e la stessa cosiddetta società civile. Anche chi prese il posto del Prefetto Minerva, cioè la dott.ssa Maria Antonietta Cerniglia, come anche recentemente il Procuratore Capo di Trani, Antonino Di Maio, hanno continuato ad affermare che uno degli obiettivi era quello di non lasciare incompiuta la realizzazione della Questura della Bat così come lo stesso, identico obiettivo era chiaro nelle intenzioni del predecessore del dott. Valiante cioè il dott. Emilio Dario Sensi. Non so in quale remoto cassetto siano conservate le forbici e il nastro tricolore che avrebbero dovuto già essere usate sin dal 2017, data in cui non solo quel manufatto di via Indipendenza avrebbe dovuto essere consegnato alla comunità ma che avrebbe anche dovuto essere in grado di contenere i duecento poliziotti in servizio mentre attualmente l'ex Dirigente del Commissariato di Andria lamentava una carenza di organico di addirittura due terzi rispetto alle necessità. Oggi alla guida del Palazzo di Governo della Bat è arrivato il dott. Maurizio Valiante da Salerno il quale, siamo certi, oltre che nel suo discorso di insediamento continuerà a parlare della Questura e della sua realizzazione per la quale il suo impegno sarà massimo. Ovviamente la schiera di politici che, unitamente ai polisindacalisti, si metteranno in fila per dare il benvenuto a Sua Eccellenza non diranno mai quale sia stato il loro ruolo in questo ritardo decennale così come saranno premurosi nel giustificare tutti i ritardi accumulati mentre le città della provincia continuavano, nei sondaggi nazionali, ad essere le ultime nelle cose buone e belle e prime in quelle brutte e cattive. Non importa, è un film già visto almeno cinque volte, tanti sono i Prefetti che si sono avvicendati in pochi anni di esistenza del Cerbero e che hanno già ascoltato, ripetutamente, quel disco rotto cantato da artisti della musica popolare sempre in sella, da decenni, più o meno in prima fila, ora sul palcoscenico, ora dietro le quinte, ora da spettatori, ora da attori protagonisti o semplici ed umili comparse. La speranza di noi umili cittadini, sfiduciati ma non arrendevoli né sconfitti è che le Istituzioni, almeno quelle, ritrovino l'Autorevolezza spesso perduta e che diventino quel faro illuminante tenuto spesso spento da chi non ha mai amato abbastanza questo territorio e che crede che si possa essere ricordati per quattro fuochi sul mare o per qualche tappetino rosso anticaduta messo lì sul Lungomare".