La burocrazia ruba 100 giorni a imprese
La denuncia di Coldiretti aL vicepremier Di Maio
lunedì 13 maggio 2019
16.33
"La burocrazia ruba fino a 100 giorni all'anno al lavoro in azienda ma soprattutto frena con le inefficienze l'avvio di nuove attività e l'ingresso di giovani nell'attività di impresa di cui l'Italia ha enorme bisogno per tornare a crescere", è quanto affermato da Giuseppe De Filippo, presidente di Coldiretti Foggia, al tavolo sul lavoro in agricoltura, convocato dal Vicepremier e Ministro del Lavoro, Di Maio. "Abbiamo presentato al Ministro Di Maio un pacchetto di misure per la deburocratizzazione, perché siamo di fronte di fronte ad un vero spread per la competitività delle imprese agricole italiane e pugliesi in Europa che va recuperato con la semplificazione e la sussidiarietà in una situazione in cui l'attività legislativa rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insopportabile. Lo snellimento delle procedure con la semplificazione, il dialogo tra le amministrazioni e l'informatizzazione è, insieme alla trasparenza dell'informazione ai consumatori, il miglior investimento che può fare il Paese per sostenere la crescita". Per questo occorre tagliare la burocrazia a carico delle imprese per aiutarle a recuperare qualche punto di Pil - dice Coldiretti Puglia - passando attraverso il pit stop della legge anti caporalato in tempi brevi e certi, uno strumento da non stravolgere, ma certamente da migliorare nelle parti che non hanno funzionato, prevedendo azioni comuni da intraprendere per far incontrare in maniera trasparente domanda e offerta di lavoro in agricoltura.
"Lo squilibrio fra controlli 'giusti', che fanno dell'agricoltura italiana e pugliese la più sicura del mondo, e pressione burocratica derivante dalla molteplicità di interventi tra loro non coordinati, finiscono per generare un grave elemento di malessere nei confronti dell'azione pubblica. Per questo occorre lavorare in tutti settori per una semplificazione normativa "trasversale" ed attuare pienamente un sistema unico dei controlli amministrativi per consentire una minor pressione sulle imprese che lavorano nel rispetto delle regole e controlli più efficienti su coloro che non le rispettano", ha incalzato il presidente De Filippo. Esiste un evidente squilibrio nella distribuzione del valore lungo la filiera, favorito anche da pratiche commerciali sleali - aggiunge Coldiretti Puglia - come i casi di aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle principali catene della grande distribuzione, che avrebbe dovuto evitare questo fenomeno che spinge a prezzi di aggiudicazione che non coprono neanche i costi di produzione. Si aggravano così i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore visto che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo - insiste Coldiretti Puglia - ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi fino ai formaggi, secondo Ismea.
"Se nei passaggi della filiera venissero riconosciuti prezzi adeguati ai prodotti agricoli in campagna - ha detto De Filippo - le imprese agricole sarebbero disposte a pagare gli operai anche oltre quanto definito dal contratto provinciale del lavoro, perché c'è la profonda consapevolezza che vada garantita con ogni mezzo dignità del lavoro sia alle imprese agricole che ai lavoratori". In riferimento agli iter amministrativi e ai processi di autorizzazione è necessario che "lo Stato si concentri prioritariamente sulle sole attività di controllo - ha continuato De Filippo - valorizzando secondo i principi di sussidiarietà il ruolo di semplificazione dei Centri di Assistenza Agricola, in rapporto diretto con le imprese. Rispetto alla gestione delle risorse pubbliche (nazionali, regionali e comunitarie) infine vanno decisamente aumentate le perfomance dello Stato e delle Regioni, facendo leva sul ruolo dei Centri di assistenza agricola per velocizzare i processi di erogazione ed evitare la perdita di risorse comunitarie", ha concluso il presidente De Filippo.
"Lo squilibrio fra controlli 'giusti', che fanno dell'agricoltura italiana e pugliese la più sicura del mondo, e pressione burocratica derivante dalla molteplicità di interventi tra loro non coordinati, finiscono per generare un grave elemento di malessere nei confronti dell'azione pubblica. Per questo occorre lavorare in tutti settori per una semplificazione normativa "trasversale" ed attuare pienamente un sistema unico dei controlli amministrativi per consentire una minor pressione sulle imprese che lavorano nel rispetto delle regole e controlli più efficienti su coloro che non le rispettano", ha incalzato il presidente De Filippo. Esiste un evidente squilibrio nella distribuzione del valore lungo la filiera, favorito anche da pratiche commerciali sleali - aggiunge Coldiretti Puglia - come i casi di aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle principali catene della grande distribuzione, che avrebbe dovuto evitare questo fenomeno che spinge a prezzi di aggiudicazione che non coprono neanche i costi di produzione. Si aggravano così i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore visto che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo - insiste Coldiretti Puglia - ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi fino ai formaggi, secondo Ismea.
"Se nei passaggi della filiera venissero riconosciuti prezzi adeguati ai prodotti agricoli in campagna - ha detto De Filippo - le imprese agricole sarebbero disposte a pagare gli operai anche oltre quanto definito dal contratto provinciale del lavoro, perché c'è la profonda consapevolezza che vada garantita con ogni mezzo dignità del lavoro sia alle imprese agricole che ai lavoratori". In riferimento agli iter amministrativi e ai processi di autorizzazione è necessario che "lo Stato si concentri prioritariamente sulle sole attività di controllo - ha continuato De Filippo - valorizzando secondo i principi di sussidiarietà il ruolo di semplificazione dei Centri di Assistenza Agricola, in rapporto diretto con le imprese. Rispetto alla gestione delle risorse pubbliche (nazionali, regionali e comunitarie) infine vanno decisamente aumentate le perfomance dello Stato e delle Regioni, facendo leva sul ruolo dei Centri di assistenza agricola per velocizzare i processi di erogazione ed evitare la perdita di risorse comunitarie", ha concluso il presidente De Filippo.