Cambiamenti climatici:approvato all'unanimità il parere della Regione Puglia
Emiliano: "risultato straordinario"
giovedì 27 giugno 2019
18.21
"Il fatto che il Comitato delle regioni, a differenza del Parlamento europeo, sia stato in grado di adottare all'unanimità le linee guida della neutralità climatica con le due tappe del 2030 e del 2050, è un risultato straordinario". Lo ha detto oggi a Bruxelles dal Parlamento europeo, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, in sede di approvazione del parere sulla strategia europea sui cambiamenti climatici, affidato dal Comitato delle Regioni alla Regione Puglia. "È un risultato - ha continuato Emiliano - che dimostra che le città e le regioni d'Europa sono forse più avanti dei Governi nazionali e persino delle delegazioni nazionali del Parlamento perché, su un documento analogo, solo pochi giorni fa c'era stata una divisione molto dolorosa sul punto, che noi naturalmente ci auguriamo possa essere superata al più presto. Questa è la ragione per la quale il parere pugliese ha come pilastro, oltre che le politiche di decarbonizzazione e in generale quelle per attutire l'impatto sul clima, l'approccio dal basso, l'approccio partecipativo. Il parere prevede infatti che le decisioni debbano essere prese prima dalle comunità che subiscono l'impatto dei cambiamenti, delle nuove tecnologie o del non rinnovo delle tecnologie più obsolete. Un altro punto essenziale era quello di non adottare escamotage che poi sottraessero importanza alle politiche di sostenibilità. L'escamotage poteva essere quello del "carbon capture and storage", cioè la cattura del CO2 e il suo stivaggio nel sottosuolo, che poteva consentire alle imprese energivore ad alto tasso di emissioni di compensare le emissioni senza innovazioni tecnologiche dell'impianto, ma solo con la cattura della CO2. Questa possibile strumentalizzazione è stata sventata del Comitato delle regioni e perciò possiamo dire di essere particolarmente soddisfatti: abbiamo trovato un compromesso accettabile praticamente su tutto. Il Partito Popolare Europeo, che ha la maggioranza, ha soprattutto sollecitato un utilizzo della tassazione a fini di promozione delle politiche di sostenibilità che sia condiviso con gli interessi anche correnti e attuali della popolazione, per evitare fenomeni come quello francese dove l'aumento della tassazione sulla benzina per abbassarne il consumo, ha determinato lo scatenamento di una grave situazione sociale. Alla fine dei conti penso che abbiamo trovato un buon compromesso: il voto unanime onora innanzi tutto i miei collaboratori e consulenti che mi hanno aiutato a redigere questo parere e onora la Regione Puglia. Perché lo ribadisco: io sono solo un membro supplente del Comitato delle regioni che è stato scelto dal Partito socialista europeo perché la Puglia, i suoi uffici regionali, le sue agenzie sono molto avanzate nell'affrontare la tematica climatica, perché purtroppo dobbiamo gestire situazioni difficilissime come quella dell'impianto di acciaio di Taranto, come quella della centrale Enel di Brindisi e di altre situazioni epidemiologiche molto delicate. Questo grazie anche al fatto che avevamo un notevole prestigio nell'avere suggerito al Governo italiano concreti piani di decarbonizzazione di queste imprese, cioè non piani astratti, ma piani dettagliati con suggerimenti delle tipologie di impianto con suggerimento dei costi e delle tappe di evoluzione di questi impianti. Tutte cose che furono consegnate dalla Puglia sia al governo Renzi che al governo Gentiloni che al governo Conte: quindi elementi molto importanti che hanno indotto il Partito socialista a chiedere questo parere per sé e per poi affidarlo alla Regione Puglia". Un applauso da parte di tutta l'aula ha accompagnato la votazione all'unanimità del parere sulla Strategia dei cambiamenti climatici dell'Unione europea dal titolo "Un Pianeta pulito per tutti: una visione strategica europea a lungo termine per un'economia prospera, moderna, competitiva e senza impatto sul clima".
Il parere presentato approvato oggi ha come principale obiettivo la lotta ai cambiamenti climatici, integrando e armonizzando le strategie ambientali, sociali ed economiche al fine di favorire la transizione dell'UE verso un'economia efficiente e sostenibile, in cui l'ambiente naturale dovrà essere protetto e potenziato, unitamente alla salute e al benessere dei cittadini. "La Puglia - ha spiegato Emiliano - è in prima linea nella battaglia per la decarbonizzazione delle industrie e per il raggiungimento di modelli economici e produttivi che siamo realmente compatibili con l'ambiente e con la salute delle persone. Questo impegno è stato riconosciuto a livello internazionale, oggi si realizza una condivisione di questi obiettivi a livello europeo che può davvero rappresentare la base per un reale cambiamento".
Le azioni che conducono ad un'economia a zero emissioni sono state individuate dall'esperto nominato, Barbara Valenzano, e sono schematizzate nelle seguenti sette componenti strategiche:
1. utilizzare al massimo i benefici derivanti dall'efficienza energetica, compresi gli edifici a zero emissioni;
2. diffondere le energie rinnovabili e l'uso dell'energia elettrica per decarbonizzare completamente l'approvvigionamento energetico in Europa;
3. abbracciare la mobilità pulita, sicura, connessa e sostenibile;
4. individuare nell'industria europea competitiva e nell'economia circolare i fattori chiave per
ridurre le emissioni di gas serra, con particolare riferimento alla riduzione-recupero-riciclo dei rifiuti;
5. sviluppare un 'infrastruttura di rete e interconnessioni adeguate e intelligenti tese alla attuazione
dei principi di sostenibilità ambientale;
6. sfruttare appieno i benefici della bioeconomia e creare indispensabili aree verdi e aree di ristoro ambientale funzionali all'assorbimento della CO2 e promuovere forme di agricoltura a basso impatto emissivo;
7. far fronte alle emissioni residue di CO2 tramite la cattura e il riutilizzo dell'anidride carbonica e attraverso l'adozione delle Migliori Tecniche Disponibili (BAT - Best Aviable Tecnique) per ciascun settore produttivo, al fine di conseguire l'abbattimento delle emissioni industriali convogliate e diffuse proprie dei processi industriali.
"Nel contesto globale, dato dall'Accordo di Parigi e dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), sottoscritti dall''UE e dagli Stati membri, il parere esplicita il ruolo che gli enti locali e regionali (LRAs) ritengono di dover e poter avere nell'implementazione della strategia. Inoltre, definisce anche il punto di vista del Comitato Europeo delle Regioni sui principali temi trattati, in continuità con quanto già espresso nei precedenti pareri, tanto dalla Commissione ENVE (Commissione Ambiente, cambiamenti climatici ed energia), quanto dalle altre commissioni competenti sulle tematiche trasversali contenute nella strategia stessa" aggiunge Barbara Valenzano. Tale ragionamento di carattere tecnico - ambientale ha riguardato l'obiettivo principale della tutela della salute umana, costituzionalmente sancita e prioritaria rispetto ad ogni altro bene tutelato, i cui aspetti specifici sono stati curati, in termini di analisi di impatto, dal professor Alessandro Miani e dal dottor Prisco Piscitelli.
"Le conseguenze sulla salute provocate dai cambiamenti climatici, alla cui base troviamo le attività antropiche e in particolare quelle industriali maggiormente inquinanti, sono catastrofiche e ben documentate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'Agenzia Europea per l'Ambiente: 483.000 persone ogni anno muoiono prematuramente per l'emissione di inquinanti atmosferici, che hanno spesso una duplice azione sull'ambiente e sulla salute umana", sottolinea Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Membro del Tavolo Tecnico che ha redatto il parere presentato oggi. "Si tratta di morti premature che nella sola UE hanno un costo annuo stimabile di circa 4mila miliardi di euro (applicando il 'valore statistico per ogni vita persa', quantificato in 8 milioni di euro dalla Food and Drug Administration e dall'Agenzia di Protezione Ambientale USA). È necessario lavorare a livello regionale e locale, cominciando a esempio col finanziare un vasto piano di conversione al fotovoltaico di edifici pubblici e privati così come emerge dalle buone pratiche della Covenant of Mayors, in cui, per altro, più del 60% dei comuni aderenti sono italiani". "Una delle idee forti di questo Parere, affidato dal CdR alla Regione Puglia, è quella di creare zone franche della conoscenza, cioè aree a bassa tassazione in cui attrarre giovani e aziende che fungano da moltiplicatori dell'innovazione e diversificatori dello sviluppo nel segno della sostenibilità, della compatibilità ambientale e della tutela della salute umana", conclude Prisco Piscitelli, Epidemiologo ASL di Lecce e Ricercatore ISBEM - sede di Bruxelles.
Il parere presentato approvato oggi ha come principale obiettivo la lotta ai cambiamenti climatici, integrando e armonizzando le strategie ambientali, sociali ed economiche al fine di favorire la transizione dell'UE verso un'economia efficiente e sostenibile, in cui l'ambiente naturale dovrà essere protetto e potenziato, unitamente alla salute e al benessere dei cittadini. "La Puglia - ha spiegato Emiliano - è in prima linea nella battaglia per la decarbonizzazione delle industrie e per il raggiungimento di modelli economici e produttivi che siamo realmente compatibili con l'ambiente e con la salute delle persone. Questo impegno è stato riconosciuto a livello internazionale, oggi si realizza una condivisione di questi obiettivi a livello europeo che può davvero rappresentare la base per un reale cambiamento".
Le azioni che conducono ad un'economia a zero emissioni sono state individuate dall'esperto nominato, Barbara Valenzano, e sono schematizzate nelle seguenti sette componenti strategiche:
1. utilizzare al massimo i benefici derivanti dall'efficienza energetica, compresi gli edifici a zero emissioni;
2. diffondere le energie rinnovabili e l'uso dell'energia elettrica per decarbonizzare completamente l'approvvigionamento energetico in Europa;
3. abbracciare la mobilità pulita, sicura, connessa e sostenibile;
4. individuare nell'industria europea competitiva e nell'economia circolare i fattori chiave per
ridurre le emissioni di gas serra, con particolare riferimento alla riduzione-recupero-riciclo dei rifiuti;
5. sviluppare un 'infrastruttura di rete e interconnessioni adeguate e intelligenti tese alla attuazione
dei principi di sostenibilità ambientale;
6. sfruttare appieno i benefici della bioeconomia e creare indispensabili aree verdi e aree di ristoro ambientale funzionali all'assorbimento della CO2 e promuovere forme di agricoltura a basso impatto emissivo;
7. far fronte alle emissioni residue di CO2 tramite la cattura e il riutilizzo dell'anidride carbonica e attraverso l'adozione delle Migliori Tecniche Disponibili (BAT - Best Aviable Tecnique) per ciascun settore produttivo, al fine di conseguire l'abbattimento delle emissioni industriali convogliate e diffuse proprie dei processi industriali.
"Nel contesto globale, dato dall'Accordo di Parigi e dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), sottoscritti dall''UE e dagli Stati membri, il parere esplicita il ruolo che gli enti locali e regionali (LRAs) ritengono di dover e poter avere nell'implementazione della strategia. Inoltre, definisce anche il punto di vista del Comitato Europeo delle Regioni sui principali temi trattati, in continuità con quanto già espresso nei precedenti pareri, tanto dalla Commissione ENVE (Commissione Ambiente, cambiamenti climatici ed energia), quanto dalle altre commissioni competenti sulle tematiche trasversali contenute nella strategia stessa" aggiunge Barbara Valenzano. Tale ragionamento di carattere tecnico - ambientale ha riguardato l'obiettivo principale della tutela della salute umana, costituzionalmente sancita e prioritaria rispetto ad ogni altro bene tutelato, i cui aspetti specifici sono stati curati, in termini di analisi di impatto, dal professor Alessandro Miani e dal dottor Prisco Piscitelli.
"Le conseguenze sulla salute provocate dai cambiamenti climatici, alla cui base troviamo le attività antropiche e in particolare quelle industriali maggiormente inquinanti, sono catastrofiche e ben documentate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'Agenzia Europea per l'Ambiente: 483.000 persone ogni anno muoiono prematuramente per l'emissione di inquinanti atmosferici, che hanno spesso una duplice azione sull'ambiente e sulla salute umana", sottolinea Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Membro del Tavolo Tecnico che ha redatto il parere presentato oggi. "Si tratta di morti premature che nella sola UE hanno un costo annuo stimabile di circa 4mila miliardi di euro (applicando il 'valore statistico per ogni vita persa', quantificato in 8 milioni di euro dalla Food and Drug Administration e dall'Agenzia di Protezione Ambientale USA). È necessario lavorare a livello regionale e locale, cominciando a esempio col finanziare un vasto piano di conversione al fotovoltaico di edifici pubblici e privati così come emerge dalle buone pratiche della Covenant of Mayors, in cui, per altro, più del 60% dei comuni aderenti sono italiani". "Una delle idee forti di questo Parere, affidato dal CdR alla Regione Puglia, è quella di creare zone franche della conoscenza, cioè aree a bassa tassazione in cui attrarre giovani e aziende che fungano da moltiplicatori dell'innovazione e diversificatori dello sviluppo nel segno della sostenibilità, della compatibilità ambientale e della tutela della salute umana", conclude Prisco Piscitelli, Epidemiologo ASL di Lecce e Ricercatore ISBEM - sede di Bruxelles.