Canosa: A difesa delle produzioni cerealicole italiane
Il Consiglio Comunale aderisce alla campagna lanciata dalla CIA “Agricoltori Italiani Bari-Bat”
lunedì 5 giugno 2023
11.38
L'agricoltura rappresenta per Canosa una componente essenziale dello sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale del territorio e come tale va sostenuta senza sé e senza ma. Ruolo fondamentale a difesa dell'agricoltura è svolto dalle associazioni di categoria che è doveroso sostenere in tutte le loro battaglie. La Regione Puglia è la prima produttrice italiana di grano duro: l'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Malcangio ha più volte manifestato e concretizzato il totale sostegno al mondo agricolo ed è per questo che fra i punti all'Ordine del Giorno dello scorso Consiglio Comunale svoltosi in data 30 maggio 2023 vi è stato, come riportato nel deliberato, il sostegno e adesione alle iniziative di associazioni di categoria del comparto agricolo a difesa delle produzioni cerealicole italiane approvato all'unanimità dall'intera Assise Comunale e relazionato dalla consigliera comunale Lucia Masciulli. La campagna lanciata dalla CIA "Agricoltori Italiani Bari- Bat" ha come tema la difesa del grano e della pasta italiana al fine di tutelare da un lato il prezioso lavoro dei produttori cerealicoli, dall'altro il diritto dei consumatori a sapere con certezza e in completa trasparenza con quali grani vengono prodotti pasta e pane di cui si nutrono le famiglie italiane. La pasta è un elemento base per l'alimentazione di milioni di italiani e la produzione di grano, dal canto suo è il primo anello di una filiera apprezzata e riconosciuta in tutto il mondo come simbolo del Made in Italy. I valori, la qualità e la sicurezza alimentare di questa filiera risultano essere infatti in grave pericolo poiché i produttori cerealicoli sono schiacciati da molteplici fattori come bassa remuneratività, costi di produzione raddoppiati ed incidenza crescente di grani esteri importati.
Ad ulteriore e drammatica riprova di quanto sostiene la CIA sono le ultime quotazioni alla borsa merci di Bari che vedono un crollo del prezzo del grano duro che si attesta sotto i 350 euro a tonnellata e del biologico attorno a 360 euro a tonnellata. Il 2022 è stato un anno pessimo per i cerealicoltori tant'è che la produzione del frumento italiano di qualità ha avuto un calo a causa una serie di fattori convergenti non ultimo l'aumento dei costi di produzione passando da 878 euro ad ettaro del 2020 per seminare, coltivare e raccogliere a 1370 euro a ettaro nel 2022. Sostenere la petizione oltre che giusto, da parte dell'intero esecutivo, risulta essere doveroso: con la suddetta si richiede al governo nazionale di revocare la decisione di proroga dell'istituzione di "Granaio Italia" al fine di tutelare i consumatori della filiera di pane e pasta nonché un monitoraggio più stringente sulle operazioni di carico e scarico dei cereali come anche il rafforzamento degli strumenti di sostegno alla produzione. A ciò, la CIA ha inteso al contempo richiedere il ripristino della Commissione Unica Nazionale affinchè si studino nuovi strumenti che certifichino i costi di produzione di grano duro vigilando contro le speculazioni che spesso portano quotazioni al di sotto dei costi di produzione. Non da meno la richiesta di aumento dei controlli sull'etichettature 100% grano duro come anche quelli nei porti e ai confini sulle importazioni di grano all'estero, la valorizzazione della pasta 100% con grano italiano attuando campagne di promozione e la revisione della Riforma PAC 2023/2027 fortemente penalizzante per il settore cerealicolo ed in particolare del grano duro. L'Amministrazione Comunale ha inteso pertanto adottare, nel rispetto delle proprie competenze, tutti i provvedimenti utili al sostegno della petizione della CIA trasmettendo presente deliberazione al Ministro della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all'Assessore all'Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia.
Ad ulteriore e drammatica riprova di quanto sostiene la CIA sono le ultime quotazioni alla borsa merci di Bari che vedono un crollo del prezzo del grano duro che si attesta sotto i 350 euro a tonnellata e del biologico attorno a 360 euro a tonnellata. Il 2022 è stato un anno pessimo per i cerealicoltori tant'è che la produzione del frumento italiano di qualità ha avuto un calo a causa una serie di fattori convergenti non ultimo l'aumento dei costi di produzione passando da 878 euro ad ettaro del 2020 per seminare, coltivare e raccogliere a 1370 euro a ettaro nel 2022. Sostenere la petizione oltre che giusto, da parte dell'intero esecutivo, risulta essere doveroso: con la suddetta si richiede al governo nazionale di revocare la decisione di proroga dell'istituzione di "Granaio Italia" al fine di tutelare i consumatori della filiera di pane e pasta nonché un monitoraggio più stringente sulle operazioni di carico e scarico dei cereali come anche il rafforzamento degli strumenti di sostegno alla produzione. A ciò, la CIA ha inteso al contempo richiedere il ripristino della Commissione Unica Nazionale affinchè si studino nuovi strumenti che certifichino i costi di produzione di grano duro vigilando contro le speculazioni che spesso portano quotazioni al di sotto dei costi di produzione. Non da meno la richiesta di aumento dei controlli sull'etichettature 100% grano duro come anche quelli nei porti e ai confini sulle importazioni di grano all'estero, la valorizzazione della pasta 100% con grano italiano attuando campagne di promozione e la revisione della Riforma PAC 2023/2027 fortemente penalizzante per il settore cerealicolo ed in particolare del grano duro. L'Amministrazione Comunale ha inteso pertanto adottare, nel rispetto delle proprie competenze, tutti i provvedimenti utili al sostegno della petizione della CIA trasmettendo presente deliberazione al Ministro della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all'Assessore all'Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia.