Canosa: Attivare veri e propri processi di rigenerazione dal basso
L’intervento dell’architetto Sabina Lenoci all'Università della Terza Età
domenica 5 febbraio 2023
10.59
Gli incontri culturali del lunedì all'Università della Terza Età Sezione "Prof. Ovidio Gallo" di Canosa di Puglia rappresentano un valore aggiunto per la comunità e, soprattutto, offrono importanti momenti propositivi attraverso il confronto e il dialogo. Grande interesse per l'intervento dell'architetto Sabina Lenoci, sul tema "La rigenerazione del Castello. Tra pratiche dal basso e nuovo piano di recupero" che lo scorso lunedì ha catalizzato l'attenzione del pubblico. """"Per 'rigenerazione' si intende una serie di interventi materiali ed immateriali - esordisce così l'architetto Sabina Lenoci in uno dei suoi passaggi - che tendono ad una riqualificazione sostenibile e condivisa di parti di città esistente. Alcuni casi recenti di rigenerazione di centri storici come quello di Ostana piccolo villaggio alpino piemontese e di Favara, città strappata alla mafia nell'agrigentino, disabitati e degradati si sono attivati a partire da azioni e progetti promossi dal basso e accompagnati dalla pubblica amministrazione. Questi processi sono stati descritti allo scopo di definire uno sfondo di strategie, azioni che possono fare da esempio per il processo che dovrebbe sortire dalla prossima approvazione del nuovo Piano di Recupero del rione Castello di Canosa."""
Piano avviato nel 2020 dall'assessore con deleghe all'Urbanistica e Archeologia, architetto Sabina Lenoci, dalla dirigente del settore Urbanistica ed edilizia privata architetto Annamaria Gagliardi con il contributo scientifico dei docenti del DICAR(Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura) del Politecnico di Bari coordinati dal professore architetto Matteo Ieva. """Del piano tutt'ora redigendo - prosegue l'architetto Sabina Lenoci - sono stati descritti alcuni elaborati frutto di rilievi approfonditi che costituiscono un nuovo e adeguato 'quadro delle conoscenze', strumento indispensabile per la elaborazione del nuovo Piano. L'analisi e catalogazione dei tipi edilizi, degli elementi originari e degli edifici monumentali oltre che l'individuazione degli edifici pericolanti già oggetto di ordinanza di messa in sicurezza da parte dell'Amministrazione precedente, le mappe delle attività presenti accanto alle indicazioni dei cittadini intervistati per via di un questionario somministrato dal comune su indicazione della professoressa e sociologa Lucia Bozzo dotano il piano di importanti strumenti per la elaborazione di 'linee guida agli interventi' e di spunti per la riattivazione del rione Castello. Ma come descritto nei casi di Ostana e Favara e dimostrato dalla recente attivazione di alcuni abitanti dello stesso rione Castello di Canosa - conclude l'architetto Sabina Lenoci - che hanno attivato veri e propri processi di rigenerazione dal basso con la cura della piazza Tiberia; dalle associazioni che promuovono eventi frequentati da numerosi visitatori, solo un'azione condivisa tra abitanti e pubblica amministrazione a cui chiedere un'attenzione più costante con un ufficio dedicato alla promozione del Castello, la promozione di misure più adeguate relativamente alla sicurezza, alla pulizia, alla eliminazione dei fenomeni malavitosi ed all'inserimento di funzioni e servizi pubblici." ""Tra le proposte avanzate nel corso dell'incontro terminato con le risposte date dal relatore alle domande del pubblico intervenuto e la consegna dei fiori da parte del dottor Sabino Trotta, presidente dell'Università della Terza Età Sezione "Prof. Ovidio Gallo" che ha ringraziato, complimentandosi con l'architetto Sabina Lenoci, sempre esaustiva e precisa.
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Piano avviato nel 2020 dall'assessore con deleghe all'Urbanistica e Archeologia, architetto Sabina Lenoci, dalla dirigente del settore Urbanistica ed edilizia privata architetto Annamaria Gagliardi con il contributo scientifico dei docenti del DICAR(Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura) del Politecnico di Bari coordinati dal professore architetto Matteo Ieva. """Del piano tutt'ora redigendo - prosegue l'architetto Sabina Lenoci - sono stati descritti alcuni elaborati frutto di rilievi approfonditi che costituiscono un nuovo e adeguato 'quadro delle conoscenze', strumento indispensabile per la elaborazione del nuovo Piano. L'analisi e catalogazione dei tipi edilizi, degli elementi originari e degli edifici monumentali oltre che l'individuazione degli edifici pericolanti già oggetto di ordinanza di messa in sicurezza da parte dell'Amministrazione precedente, le mappe delle attività presenti accanto alle indicazioni dei cittadini intervistati per via di un questionario somministrato dal comune su indicazione della professoressa e sociologa Lucia Bozzo dotano il piano di importanti strumenti per la elaborazione di 'linee guida agli interventi' e di spunti per la riattivazione del rione Castello. Ma come descritto nei casi di Ostana e Favara e dimostrato dalla recente attivazione di alcuni abitanti dello stesso rione Castello di Canosa - conclude l'architetto Sabina Lenoci - che hanno attivato veri e propri processi di rigenerazione dal basso con la cura della piazza Tiberia; dalle associazioni che promuovono eventi frequentati da numerosi visitatori, solo un'azione condivisa tra abitanti e pubblica amministrazione a cui chiedere un'attenzione più costante con un ufficio dedicato alla promozione del Castello, la promozione di misure più adeguate relativamente alla sicurezza, alla pulizia, alla eliminazione dei fenomeni malavitosi ed all'inserimento di funzioni e servizi pubblici." ""Tra le proposte avanzate nel corso dell'incontro terminato con le risposte date dal relatore alle domande del pubblico intervenuto e la consegna dei fiori da parte del dottor Sabino Trotta, presidente dell'Università della Terza Età Sezione "Prof. Ovidio Gallo" che ha ringraziato, complimentandosi con l'architetto Sabina Lenoci, sempre esaustiva e precisa.
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