San Giovanni Bosco : Canosa è custode della sua memoria
Una scuola, un quadro e un affresco per ricordarlo
venerdì 31 gennaio 2020
21.53
Il 31 gennaio si celebra la memoria liturgica di San Giovanni Bosco, nato a Castelnuovo d'Asti nel 1815 e deceduto a Torino il 31 gennaio 1888. Trascorse l'infanzia in condizioni di povertà. Ordinato sacerdote, sulla scia di San Francesco di Sales elaborò un modello pedagogico e apostolico ispirato all'amore per i giovani. Interpretò in particolare il disagio spirituale di quegli adolescenti che, subendo il passaggio dal mondo agricolo a quello preindustriale, percepivano come lontana la pastorale tradizionale.Giovanni Bosco un maestro per l'educazione, la cui attualità nel metodo educativo sostiene e illumina ancora oggi l'itinerario delle Scuole e la formazione dei giovani. È una Scuola basata sulla serenità e sull'allegria, sulle riflessioni e sul comportamento, sulla prevenzione non sulla repressione. Giovanni Bosco, grande conoscitore della psicologia infantile, sostenuto dalla cultura pedagogica cristiana, nello stemma dei Salesiani è raffigurato con il foglio e la penna, che oggi anche in chiave digitale, ma sempre manuale, rappresentano l'opera del bambino che apprende con le conoscenze oggettive, con la coscienza soggettiva. Fondò i Salesiani, la Pia Unione dei Cooperatori Salesiani e, con santa Maria Mazzarello, le Figlie di Maria Ausiliatrice. È il patrono di educatori, studenti, giovani ed editori.
A San Giovanni Bosco,a Canosa di Puglia(BT), è stata intitolata una Scuola Primaria (oggi chiusa come edificio), ubicata nei pressi del campo sportivo "Sabino Marocchino". Il pittore canosino Lomuscio (padre) ne ha fatto un dipinto del Santo fra i Bambini. Canosa è custode della sua memoria rievocata tra i Docenti della Scuola Elementare "Giuseppe Mazzini", ove anni addietro abbiamo sfogliato, con la sensibilità della Direttrice, dottoressa Anna Cianci, il prezioso affresco sulla volta ampia (m. 6 x 6) e piatta della Direzione eseguito nel 1960, da Buonvino Luigi Liberato Torino.. L'affresco costituisce un ipertesto culturale e formativo ove vengono rappresentati personaggi e simboli della civiltà italiana. Al centro Dante Alighieri, simbolo della lingua italiana con la nota frase della Divina Commedia (Inferno - canto XXVI, vv. 116-120). Intorno, dipinti con nero di seppia, come attesta l'allievo Peppino Matarrese, Giovanni Bosco, sacerdote, santo ed educatore, Giovanni Pascoli, il poeta del "Fanciullino", Francesco Paolo Michetti, pittore abruzzese e precursore della fotografia del 900, Enrico Fermi, fisico di valore internazionale. Nella memoria umana, artistica e spirituale porgiamo l'omaggio a Buonvino Luigi Liberato Torino, artista canosino che ha onorato la nostra città.
Maestro Peppino Di Nunno
A San Giovanni Bosco,a Canosa di Puglia(BT), è stata intitolata una Scuola Primaria (oggi chiusa come edificio), ubicata nei pressi del campo sportivo "Sabino Marocchino". Il pittore canosino Lomuscio (padre) ne ha fatto un dipinto del Santo fra i Bambini. Canosa è custode della sua memoria rievocata tra i Docenti della Scuola Elementare "Giuseppe Mazzini", ove anni addietro abbiamo sfogliato, con la sensibilità della Direttrice, dottoressa Anna Cianci, il prezioso affresco sulla volta ampia (m. 6 x 6) e piatta della Direzione eseguito nel 1960, da Buonvino Luigi Liberato Torino.. L'affresco costituisce un ipertesto culturale e formativo ove vengono rappresentati personaggi e simboli della civiltà italiana. Al centro Dante Alighieri, simbolo della lingua italiana con la nota frase della Divina Commedia (Inferno - canto XXVI, vv. 116-120). Intorno, dipinti con nero di seppia, come attesta l'allievo Peppino Matarrese, Giovanni Bosco, sacerdote, santo ed educatore, Giovanni Pascoli, il poeta del "Fanciullino", Francesco Paolo Michetti, pittore abruzzese e precursore della fotografia del 900, Enrico Fermi, fisico di valore internazionale. Nella memoria umana, artistica e spirituale porgiamo l'omaggio a Buonvino Luigi Liberato Torino, artista canosino che ha onorato la nostra città.
Maestro Peppino Di Nunno