Canosa e la tradizione del canto di questua del Sabato Santo

La direzione artistica è affidata al professor Pino Gala

mercoledì 5 aprile 2023 16.05
Anche a Canosa, come in altri paesi della Puglia, Basilicata e Campania, c'era la tradizione nella notte del Sabato Santo di portare l'annuncio della Pasqua e della fine del digiuno quaresimale in giro per le case di parenti ed amici da parte di gruppi di ragazzi. Vi era un canto specifico di questua, che, con accompagnamento di strumenti musicali, invitava ad offrire uova e altro cibo per poter meglio festeggiare la festività pasquale. Da alcuni anni questa tradizione è stata ripristinata. Dopo il successo dello scorso anno, la Pro Loco Canosa, presieduta da Elia Marro, comunica che alle ore 23,00 di sabato 8 aprile, ha organizzato e promosso il raduno di cantori e suonatori in Piazza Vittorio Veneto, per iniziare un itinerario musicale nel centro storico di Canosa. La Direzione Artistica è affidata al professor Pino Gala, titolare del Dottorato in Antropologia Culturale con tesi sull'etnocoreologia italiana presso l'Università di Sassari (Dipartimento di Scienze e Ricerche dei Sistemi Culturali).

Tra il 2001 e il 2007, il professor Pino Gala ha insegnato a contratto "Funzioni rituali e coreutiche della musica etnica" nel corso di laurea di Etnomusicologia presso il Conservatorio "Pollini" di Padova. La sua intensa ricerca sul campo in quasi tutte le regioni italiane ha permesso di documentare audiovisivamente oltre 900 repertori di balli popolari, spesso ancora sconosciuti, sia in occasioni rituali che in vitro. Il materiale raccolto costituisce gran parte dell'Archivio di Documentezione Etnocoreutica, che è attualmente la più vasta raccolta esistente di documenti etnografici (oltre 800 ore di registrazioni audio su audiocassetta, bobina, DAT e SIM digitale, oltre 700 ore di film in Super 8 mm e video VHS, Super VHS, DV, DVCAM e HDV, migliaia di foto in b/n, col. e dia), iconografici e bibliografici sulla danza popolare italiana (una biblioteca con oltre 4000 volumi). L'A.D.E. conserva anche materiali sonori etnografici dei ricercatori Lombardi, Priore, Russo, Mazzocco. Ha partecipato, spesso ideandoli e organizzandoli, a tutti i convegni tenutisi in Italia negli ultimi decenni sulla danza popolare