Canosa: L’Einaudi una scoperta per il futuro dell’Agricoltura e dell’Enogastronomia
La nota delle professoresse Rita Frontino e Viviana Cristina Casamassima
domenica 21 maggio 2023
9.22
L'Istituto I.S.S."L.Einaudi" di Canosa di Puglia, da sempre ha creduto nella crescita di un indirizzo professionale per l'agricoltura nel rispetto delle esigenze del territorio a prevalente vocazione agricola. Si cerca di inculcare negli studenti un nuovo concetto di agricoltura ben lontano dalle vecchie e obsolete opinioni al riguardo dove l'agricoltore è stato sempre visto come un procacciatore di guadagno giornaliero che va nei campi a zappare la terra, a concimare e a raccogliere i frutti di stagione. Certo è innegabile che necessita fare anche questo in campagna e non solo, ma l'operaio non deve essere più visto solo sotto questo aspetto, perché la terra offre ben altro se si hanno le giuste competenze per valorizzarla. Oggi, ciò che ci si aspetta dal mestiere dell'agricoltore è che sappia trasformare una professione in un insieme di attitudini tra produzione, protezione della natura e gestione del territorio. Così facendo, esso si aprirà alla flessibilità, dando piena sostanza a quella che oggi si chiama pluriattività e che sarà domani l'imprenditorialità rurale. Questa reinvenzione del mestiere di agricoltore si fonda su tre esigenze inseparabili: la prima è quella di ridefinire lo status professionale dell'agricoltore, la seconda attiene alla riconsiderazione dei fondamenti della solidarietà professionale, la terza riguarda l'esigenza di rinnovare l'etica dell'attività agricola.
Il valore non risiede più, come prima, nel prodotto agricolo grezzo e standardizzato, ma nelle tante qualità consentite dal progresso tecnico, accompagnate dalle azioni di marketing, in risposta al cambiamento delle preferenze e della disponibilità di reddito dei consumatori. Ad ogni prodotto agricolo tradizionale corrisponde oggi un'ampia gamma di prodotti, di varianti tipologico-qualitative e di servizi connessi, richiesti all'agricoltura. Fino agli anni settanta e anche ottanta, un banchetto si qualificava per la carne (bistecche e bollito), oggi si propongono una vasta gamma di verdure gratinate; il vino era apprezzato per la sua gradazione mentre oggi si qualifica per il colore e l'odore e per l'appartenenza al territorio di produzione. I prodotti alimentari si moltiplicano, mentre cresce il peso dei contenuti immateriali (confezione, formato, marca, etichetta, tracciabilità, garanzia di qualità, tipicità) e tutto questo ovviamente investe l'intera filiera, dove tendono a stabilirsi rapporti di integrazione e di cooperazione tra soggetti diversi dall'agro-industria all'agricoltura propriamente detta, per coinvolgere l'agro-alimentare e la distribuzione.
Quindi, cambiano gli scenari del concetto di agricoltura, di alimentazione: permettiamo ai nostri figli di imparare tecniche di lavorazione innovative che aiutino all'agricoltura a crescere, espandersi ed essere sempre più produttiva e al passo con le esigenze del territorio. I giovani devono imparare a saper gestire la terra, a rispettarla e allo stesso tempo valorizzare le ricchezze enogastronomiche che ogni paese può offrire. Perché dunque impedire tutto questo solo per sbagliati preconcetti che inficiano quanto scritto precedentemente e limitano i nostri ragazzi ad intraprendere percorsi altamente professionalizzanti a questi indirizzi professionali per l'Agricoltura e per l'Enogastronomia? Se si hanno pregiudizi non si può poi dire ai nostri ragazzi "voi sarete il futuro e dovrete salvare le sorti del pianeta", investirli di questa grande responsabilità senza neanche permetter loro di conoscere il concetto di natura, ambiente, salute, imprenditorialità: non continuiamo a sbagliare! Ogni professione merita di essere riconosciuta per il suo valore, prima di essere giudicata.
Rita Frontino e Viviana Cristina Casamassima – Professoresse I.I.S.S. "L.Einaudi" di Canosa di Puglia
Il valore non risiede più, come prima, nel prodotto agricolo grezzo e standardizzato, ma nelle tante qualità consentite dal progresso tecnico, accompagnate dalle azioni di marketing, in risposta al cambiamento delle preferenze e della disponibilità di reddito dei consumatori. Ad ogni prodotto agricolo tradizionale corrisponde oggi un'ampia gamma di prodotti, di varianti tipologico-qualitative e di servizi connessi, richiesti all'agricoltura. Fino agli anni settanta e anche ottanta, un banchetto si qualificava per la carne (bistecche e bollito), oggi si propongono una vasta gamma di verdure gratinate; il vino era apprezzato per la sua gradazione mentre oggi si qualifica per il colore e l'odore e per l'appartenenza al territorio di produzione. I prodotti alimentari si moltiplicano, mentre cresce il peso dei contenuti immateriali (confezione, formato, marca, etichetta, tracciabilità, garanzia di qualità, tipicità) e tutto questo ovviamente investe l'intera filiera, dove tendono a stabilirsi rapporti di integrazione e di cooperazione tra soggetti diversi dall'agro-industria all'agricoltura propriamente detta, per coinvolgere l'agro-alimentare e la distribuzione.
Quindi, cambiano gli scenari del concetto di agricoltura, di alimentazione: permettiamo ai nostri figli di imparare tecniche di lavorazione innovative che aiutino all'agricoltura a crescere, espandersi ed essere sempre più produttiva e al passo con le esigenze del territorio. I giovani devono imparare a saper gestire la terra, a rispettarla e allo stesso tempo valorizzare le ricchezze enogastronomiche che ogni paese può offrire. Perché dunque impedire tutto questo solo per sbagliati preconcetti che inficiano quanto scritto precedentemente e limitano i nostri ragazzi ad intraprendere percorsi altamente professionalizzanti a questi indirizzi professionali per l'Agricoltura e per l'Enogastronomia? Se si hanno pregiudizi non si può poi dire ai nostri ragazzi "voi sarete il futuro e dovrete salvare le sorti del pianeta", investirli di questa grande responsabilità senza neanche permetter loro di conoscere il concetto di natura, ambiente, salute, imprenditorialità: non continuiamo a sbagliare! Ogni professione merita di essere riconosciuta per il suo valore, prima di essere giudicata.
Rita Frontino e Viviana Cristina Casamassima – Professoresse I.I.S.S. "L.Einaudi" di Canosa di Puglia