Canosa: la Tari dei ricchi e poveri
La nota di Felice Pelagio, Segretario Generale dello SPI CGIL- BAT
martedì 8 agosto 2023
16.18
"E vola vola si sa sempre più in alto si va" non è solo una canzone del noto gruppo musicale ospitato a Canosa di Puglia, ma una scelta politica per la ripartizione delle tasse, imposte e tributi dell'attuale Amministrazione Comunale, la quale ha determinato, anche per il 2023, l'aumento della Tari per le utenze domestiche (famiglie, lavoratori e pensionati) di circa il 50%, rispetto agli importi del 2018/2019, mentre per le utenze non domestiche(attività commerciali, artigianali e professionali ), ha confermato una riduzione media di circa il 30%, come lo scorso anno. L'agevolazione verso una categoria è compensata, di pari importo, con una penalizzazione dell'altra categoria di cittadini, poiché il totale delle imposte non può essere inferiore al totale dei costi sostenuti.
In base al principio normativo dell'imposta "chi inquina paga", con la riduzione della popolazione Canosina e le percentuali di raccolta differenziata ottenute grazie all'impegno delle stesse famiglie, si dovrebbe verificare una riduzione dei rifiuti prodotti per le utenze domestiche a parità di quantitativo totale di rifiuti prodotti e di conseguenza una riduzione delle imposte per la stessa categoria di utenza. Oltretutto i ricavi della raccolta differenziata devono essere utilizzati per ridurre l'imposta alle utenze domestiche e non alle utenze non domestiche, così come previsto dalla legge. I criteri Costituzionali di capacità contributiva e di progressività dovrebbero essere considerati nel definire imposte e tasse, senza sottacere che le famiglie non sono soggetti economici finalizzati al profitto, al contrario delle utenze non domestiche. Tra l'altro una Comunità assume valore di solidarietà e la si apprezza allorquando un'Amministrazione Comunale adempie ai doveri Costituzionali ed inderogabili di solidarietà economica e sociale, intervenendo sui bisogni e sul sostegno alle famiglie, anziani, lavoratori e soggetti economicamente più penalizzati dall'aumento del coso della vita, in modo da poter migliorare le loro condizioni sociali ed economiche. Purtroppo, dal provvedimento deliberato dall'Amministrazione Comunale per la Tari 2023, si evince una la linea politica che va in senso opposto ai Principi Costituzionali, verso una società sempre più individualista, penalizzando soggetti e categorie economicamente e socialmente più deboli della società, seppur consapevoli che queste categorie di cittadini non hanno strumenti per difendersi dall'aumento sconsiderato e speculativo dei prezzi, al contrario dei soggetti economici a scopo di lucro o dei vari rappresentanti Istituzionali che nei Comuni ( compreso Canosa), Regioni e Parlamento decidono di aumentarsi gli importi dei gettoni di presenza, stipendi e vitalizi, con arretrati, nonostante siano già i più alti in Europa. Dopo l'entusiasmo delle feste, balli e canti pagati dalle tasse dei cittadini, non dimentichiamo di dover pagare anche la Tari, oltre alle altre tasse, tributi ed imposte che sostengono stipendi e costi dei Comuni, Province e Parlamento.
Felice Pelagio - Segretario Generale dello SPI CGIL- BAT
In base al principio normativo dell'imposta "chi inquina paga", con la riduzione della popolazione Canosina e le percentuali di raccolta differenziata ottenute grazie all'impegno delle stesse famiglie, si dovrebbe verificare una riduzione dei rifiuti prodotti per le utenze domestiche a parità di quantitativo totale di rifiuti prodotti e di conseguenza una riduzione delle imposte per la stessa categoria di utenza. Oltretutto i ricavi della raccolta differenziata devono essere utilizzati per ridurre l'imposta alle utenze domestiche e non alle utenze non domestiche, così come previsto dalla legge. I criteri Costituzionali di capacità contributiva e di progressività dovrebbero essere considerati nel definire imposte e tasse, senza sottacere che le famiglie non sono soggetti economici finalizzati al profitto, al contrario delle utenze non domestiche. Tra l'altro una Comunità assume valore di solidarietà e la si apprezza allorquando un'Amministrazione Comunale adempie ai doveri Costituzionali ed inderogabili di solidarietà economica e sociale, intervenendo sui bisogni e sul sostegno alle famiglie, anziani, lavoratori e soggetti economicamente più penalizzati dall'aumento del coso della vita, in modo da poter migliorare le loro condizioni sociali ed economiche. Purtroppo, dal provvedimento deliberato dall'Amministrazione Comunale per la Tari 2023, si evince una la linea politica che va in senso opposto ai Principi Costituzionali, verso una società sempre più individualista, penalizzando soggetti e categorie economicamente e socialmente più deboli della società, seppur consapevoli che queste categorie di cittadini non hanno strumenti per difendersi dall'aumento sconsiderato e speculativo dei prezzi, al contrario dei soggetti economici a scopo di lucro o dei vari rappresentanti Istituzionali che nei Comuni ( compreso Canosa), Regioni e Parlamento decidono di aumentarsi gli importi dei gettoni di presenza, stipendi e vitalizi, con arretrati, nonostante siano già i più alti in Europa. Dopo l'entusiasmo delle feste, balli e canti pagati dalle tasse dei cittadini, non dimentichiamo di dover pagare anche la Tari, oltre alle altre tasse, tributi ed imposte che sostengono stipendi e costi dei Comuni, Province e Parlamento.
Felice Pelagio - Segretario Generale dello SPI CGIL- BAT