Canosa: Ripristinata la fontana di via Varrone angolo via Alcide De Gasperi
Il sindaco Vito Malcangio: "Sta a noi cittadini adesso preservarla attraverso atteggiamenti responsabili"
sabato 27 luglio 2024
18.14
Con una foto della fontana in ghisa, ubicata in via Varrone angolo via Alcide De Gasperi a Canosa di Puglia, il Sindaco Vito Malcangio ha reso noto alla cittadinanza che la stessa, in stato di degrado da tempo, dopo diversi anni, è stata ripristinata nella sua interezza compreso di condutture ed impianto idrico. «Come sempre, - dichiara il sindaco Vito Malcangio - sta a noi cittadini adesso preservarla attraverso atteggiamenti responsabili. Vi invito, per questo, a farne buon uso affinché un altro piccolo angolo della nostra città continui a preservare decoro urbano e presentabilità. Solo insieme sarà possibile fare la differenza». Da oltre un secolo le fontane in ghisa dell'Acquedotto Pugliese, ubicate nelle piazze e nelle strade di Canosa di Puglia sono testimoni della storia di intere generazioni e per molti anni del novecento il fulcro della vita quotidiana, permettendo alla cittadinanza di usufruire dell'acqua salubre pubblica.
Fonti storiche riportano che 1902, con la legge per la costruzione e l'esercizio dell'Acquedotto Pugliese in cui si dispone che "il Consorzio dovrà costruire a sue spese in ciascun comune, in numero proporzionato agli abitanti, fontanine gratuite pel pubblico, restando in facoltà del comune di disciplinarne l'uso, ed a suo carico il pagamento dell'acqua". Il regolamento e il capitolato per la costruzione e l'esercizio dell'Acquedotto Pugliese, approvato con Regio decreto nel 1904, ne disciplina la installazione, "in ragione di una per ogni 2500 abitanti nei grossi centri che ne contano più di 20 mila, una per ogni 1500 nei comuni di popolazione compresa tra i 10 e 20 mila abitanti, ed infine una per ogni 1000 abitanti o meno nei centri minori". "Ogni fontanina - si legge ancora nel regolamento - non dovrà erogare meno di 25 metri cubi d'acqua al giorno e sarà a luce tassata, mediante apposito rubinetto idrometrico, e l'acqua dovrà dai comuni essere pagata al prezzo di 0,20 lire". Di produzione artigianale, le fontane pubbliche dell'Acquedotto Pugliese si presentano nelle stesse caratteristiche in tutte le città della Regione: forma conica, corredata di cappello e vaschetta di recupero delle acque con un rubinetto a getto intermittente.
Riproduzione@riservata
Fonti storiche riportano che 1902, con la legge per la costruzione e l'esercizio dell'Acquedotto Pugliese in cui si dispone che "il Consorzio dovrà costruire a sue spese in ciascun comune, in numero proporzionato agli abitanti, fontanine gratuite pel pubblico, restando in facoltà del comune di disciplinarne l'uso, ed a suo carico il pagamento dell'acqua". Il regolamento e il capitolato per la costruzione e l'esercizio dell'Acquedotto Pugliese, approvato con Regio decreto nel 1904, ne disciplina la installazione, "in ragione di una per ogni 2500 abitanti nei grossi centri che ne contano più di 20 mila, una per ogni 1500 nei comuni di popolazione compresa tra i 10 e 20 mila abitanti, ed infine una per ogni 1000 abitanti o meno nei centri minori". "Ogni fontanina - si legge ancora nel regolamento - non dovrà erogare meno di 25 metri cubi d'acqua al giorno e sarà a luce tassata, mediante apposito rubinetto idrometrico, e l'acqua dovrà dai comuni essere pagata al prezzo di 0,20 lire". Di produzione artigianale, le fontane pubbliche dell'Acquedotto Pugliese si presentano nelle stesse caratteristiche in tutte le città della Regione: forma conica, corredata di cappello e vaschetta di recupero delle acque con un rubinetto a getto intermittente.
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