Canosa: “Una scarcella per l’Ucraina”
Sensibilità e solidarietà da parte della comunità dell’IISS “Luigi Einaudi”
sabato 16 aprile 2022
1.23
Ancora una prova di sensibilità e solidarietà da parte di tutta la comunità dell'IISS "Luigi Einaudi" di Canosa di Puglia, presieduto dalla dirigente scolastica Brigida Caporale che attraverso l'iniziativa "Una scarcella per l'Ucraina" ha promosso e sostenuto una raccolta fondi in favore delle popolazioni duramente colpite dalla guerra, unendo le proprie forze, a sostegno della Pace. La scarcella ricoperta di "celéppe" è il dolce tipico della Pasqua canosina, dalle varie forme con ingredienti poveri e semplici. Le scarcelle che contengono l'uovo sodo, segno di rinascita e simbolo di pace, sono state decorate con codette colorate e confettini di zucchero. Nei giorni scorsi, centinaia di scarcelle sono state preparate e prodotte dagli studenti dell'Einaudi presso i laboratori della sede IPAA- Servizi Enogastronomici – Settore Cucina e Sala che hanno poi proceduto anche alla distribuzione per la raccolta fondi destinata all'iniziativa messa in atto. L'8 aprile scorso durante una cerimonia sobria le scarcelle sona state benedette da Don Felice Bacco parroco della Cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia. Per l'occasione è intervenuto il Maestro Peppino Di Nunno per un ampio excursus storico culturale sulle tradizioni pasquali come le scarcelle, "U Benedìtte" l'antipasto di Pasqua, benedetto da un ramo d'ulivo e poi la questua delle uova. All'Istituto sono stati donati: un tavoliere di legno realizzato da Gino Caravella, intervenuto alla cerimonia, in memoria del padre Giuseppe Caravella, Maestro Ebanista ; un tavoliere antico da parte di nonna Grazia Acquaviva e 16 stampi di latta per scarcelle dalla nonna Elena Casamassima, esperta artigiana della cucina casereccia e dei dolci tradizionali. Gli stampi sono stati posati nella "ramiera" di zinco che veniva portata al forno di quartiere, Inoltre, il maestro Peppino Di Nunno in veste contadina, accompagnato da Renato Lombardi alla chitarra, come vuole la tradizione delle uova della notte di Pasqua ha cantato la stornellata:
Jàlze, jàlze, za' cummère, Alzati, alzati, zia comare,
mitte d'òve jind'o panère, metti le uova nel paniere,
la Quaréseme ò passète la Quaresima è finita
e jò vògghie cammarà. e io voglio mangiar di grascio.
La filastrocca che segue un filo conduttore nella Festa di Pasqua, dove a tavola l'antipasto denominato "u Benedìtte" è preparato con uova sode della questua e soppressata mentre per dolce le scarcelle che quest'anno sono state promosse dagli studenti dell' IISS "Luigi Einaudi" di Canosa per sostenere l'iniziativa benefica coinvolgente e molto gradita da quanti hanno aderito per le finalità proposte.
Jàlze, jàlze, za' cummère, Alzati, alzati, zia comare,
mitte d'òve jind'o panère, metti le uova nel paniere,
la Quaréseme ò passète la Quaresima è finita
e jò vògghie cammarà. e io voglio mangiar di grascio.
La filastrocca che segue un filo conduttore nella Festa di Pasqua, dove a tavola l'antipasto denominato "u Benedìtte" è preparato con uova sode della questua e soppressata mentre per dolce le scarcelle che quest'anno sono state promosse dagli studenti dell' IISS "Luigi Einaudi" di Canosa per sostenere l'iniziativa benefica coinvolgente e molto gradita da quanti hanno aderito per le finalità proposte.