Canosa: Vigilia da … Sogno!

Nella Chiesa di Santa Lucia, in scena gli alunni dell'Istituto Comprensivo "Foscolo-Lomanto"

venerdì 23 dicembre 2022 16.27
A pochi giorni dal Santo Natale, presso la Chiesa di "Santa Lucia", gli alunni delle classi quinte sezioni A-B-C dell'Istituto Comprensivo "Foscolo-Lomanto" di Canosa di Puglia hanno voluto condividere l'attesa del lieto evento con canti della tradizione italiana e inglese. Alla presenza della Dirigente Scolastica Dottoressa Nadia Landolfi, di nonni, genitori, fratelli, sorelle e parenti, hanno ricreato l'atmosfera fantastica, magica, unica di questo periodo dell'anno e non solo. "L'intento è stato quello di far emergere l'importanza di alcuni valori quali la famiglia e di un rapporto sano e saldo tra le diverse generazioni, in particolare quello tra le due che sono agli antipodi sulla linea della vita ovvero nonni e nipoti. A ciò si sono aggiunti anche la conoscenza, l'apprezzamento e la custodia della cultura e della storia locali."

A tal riguardo è stata letta la testimonianza, risalente a più di un secolo fa, di un illustre cittadino di Canosa il professor Francesco Maria Chiancone. Nel suo prezioso libro, "Ritorno a Canosa", rievoca il tempo passato gettando un po' di luce su quello che era "il modo di vivere il Natale dei Canosini che ci hanno preceduti." Sicuramente una festa vissuta, allora, all'insegna della sobrietà, ma con ricchezza e sincerità di sentimenti. "...Le feste di dicembre si annunciavano con i falò. La vigilia delle feste dell'Immacolata, di Santa Lucia e del Natale, fascine e sarmenti alimentavano i fuochi che, nel mezzo di alcune strade, vengono accesi in segno di festa nelle prime ore della sera. L'iniziativa parte da un paio di donne che hanno fatto una specie di questua per le case della strada dove abitano e per quelle vicine per raccogliere la legna da ardere, destinata al falò. Gioia di bambini e ragazzi e delle stesse donne che spesso, quando le fiamme cominciano a cedere, biascicano quattro avemaria o intonano un rosario. Il fumo acre si addensa nell'umida sera, richiamando i curiosi, irritando occhi e narici in folate pungenti, prima di levarsi diradandosi in alto. La vigilia di Natale il cenone dopo il falò. Grandi piatti di spaghetti di magro, con alici o aglio e olio a soddisfare un appetito reso più robusto dal digiuno osservato per tutta la giornata, qualche pesce marinato o un'aringa affumicata, il classico capitone essendo riservato a mense meno povere. San Silvestro e la Befana non si festeggiavano un gran che. Dopo il "Te Deum" di ringraziamento nella cattedrale, si ritornava a casa per preparare la cena arricchita dei dolci casalinghi residui del Natale e chi aspettava la mezzanotte giocando l'ultima tombola, salutava l'Anno Nuovo con un bicchierino di rosolio per lo più fatto in casa, se non con un buon bicchiere di vino dolce...".

Nel corso della serata del 21 dicembre scorso, gli alunni hanno intonato canti tradizionali del repertorio natalizio come "Bambinello bello", "Santa Lucia", "Tu scendi dalle stelle", "Ave Maria", "Have yourself...", "Venite fedeli"... intervallati da momenti di riflessione e di drammatizzazione, i cui interpreti sono stati il signor Pasquale Patruno, il nonno, e l'alunna Lavinia Lacalamita, la nipote e l'insegnante Miriam Nardi. I piccoli allievi sono stati magistralmente preparati e diretti dall'insegnante Nicoletta De Sario, con la collaborazione delle docenti Miriam Nardi, Stefania Di Pietro, Maria Grazia D'Elia, Rosa Antonacci, Mina Landolfi, Lucrezia Amoruso, Maria Grazia Catalano, Daniela Catalano, Raffaella Varlotta. Lunghi applausi e foto di rito hanno concluso l'evento con lo scambio degli auguri natalizi.
Foto a cura di Savino Mazzarella
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Dirigente Nadia Landolfi
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