Capi di abbigliamento illegali provenienti dalla Cina
Sequestrati dal Nucleo CITES Carabinieri di Bari
mercoledì 16 gennaio 2019
15.14
I Carabinieri Forestali del CITES (Convention on International Trade of endangered Species of Wild Fauna and Flora) di Bari hanno sequestrato a Surano nella provincia di Lecce oltre 50 capi di abbigliamento, soprattutto "capispalla" realizzati in parte con pellicce allevate e provenienti dalla Cina, in violazione a normative comunitarie e nazionali che regolano l'introduzione e l'etichettatura di tali prodotti. La normativa europea vieta l'introduzione e l'uso nella Unione Europea di pellicce ottenute da animali quali il procione, il coyote, la lince ed altri, provenienti da Paesi che non assicurino che per la loro cattura, allevamento e abbattimento non siano usate tagliole o metodi cruenti che producano gravi sofferenze. I capi in questione non riportavano all'interno l'etichetta indicante la specie utilizzata per la realizzazione delle parti in pelliccia e per questo i Carabinieri del CITES di Bari hanno provveduto a sequestrare la merce illegale irrorando inoltre sanzioni amministrative da 100 a 5000 euro. Non è la prima volta che il settore della moda viene sottoposto a controlli mirati da parte del Nucleo CITES. Negli anni scorsi, con le operazioni "Racoon" e "Rascal", furono circa mille i capi di abbigliamento griffati Made in Italy sequestrati. Il fenomeno del traffico di esemplari di animali, vivi, morti o parti derivate, appartenenti a specie protette, destinati all'industria della moda, registra ancora numeri elevati. La merce sequestrata dai Carabinieri Forestali CITES, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato cifre sino a 2000 euro.