Caporale-La Salvia, analisi a mente fredda
Tutti si aspettavano il ballottaggio e così è stato. Mancanza di fiducia nelle istituzioni
sabato 12 maggio 2012
16.46
Tutti si aspettavano il ballottaggio e così è stato. A Canosa si è conclusa la prima tornata elettorale, ma per eleggere il sindaco bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Il 20 e 21 maggio i cittadini saranno nuovamente chiamati alle urne per il secondo turno, che vedrà affrontarsi il dott. Sabino Caporale per il centrodestra e il dott. Ernesto La Salvia per il centrosinistra.
Analizzando mente fredda i risultati del 6 e 7 maggio è emerso che il dato più importante è stato l'astensionismo: Canosa con il 67,45% è stata la città con la più bassa affluenza al voto della provincia, si conferma il triste primato delle elezioni provinciali di due anni fa. Questo dato è indicativo, purtroppo, della mancanza di fiducia che i canosini hanno nelle istituzioni.
Vediamo ora i risultati dei due candidati vincitori: Caporale ha ottenuto 6.700 voti pari al 39,62% mentre La Salvia ha ottenuto 3.522 voti pari al 20,82%. Fra i due c'è una notevole forbice di voti che evidenzia come l'elettorato di Canosa sia tendenzialmente di centrodestra.
Alla luce di questi dati Caporale rimane il favorito per la vittoria finale ma bisogna sottolineare un dato anomalo: La Salvia ha ottenuto circa 800 voti in più della sua lista e Caporale circa 800 voti in meno delle sue liste. Questo significa che tra gli elettori del centrodestra si è ricorso molto di più al voto disgiunto e che una parte dei voti del centrodestra, per qualche oscuro motivo, è finito al candidato di centrosinistra.
Rispetto a 5 anni fa le liste di centrodestra hanno avuto una notevole emorragia di voti. Se era fisiologico un calo rispetto all'eloquente 70% del 2007, di certo nessuno si aspettava di perdere quasi la metà dei voti, sicuramente avrà influito la debacle al livello nazionale del Pdl. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, a Canosa, il centrodestra ha limitato i danni, trascinato dal sindaco uscente Francesco Ventola che come candidato al consiglio comunale, ha ottenuto ben 674 preferenze risultando di gran lunga il più suffragato.
Il grande deluso è Luciano Papagna che si ferma al 17,76%, la sua era un'impresa ardua, portare il centrodestra al ballottaggio con una sola lista civica, di sicuro è riuscito a sottrargli parecchi voti ma non ce l'ha fatta a superare il centrosinistra.
Pd e compagni hanno avuto un notevole incremento dal 2007 e sono letteralmente galvanizzati dal risultato ottenuto. Per loro la vittoria non è più un miraggio, la vedono molto più vicina in considerazione del fatto che l'affluenza al secondo turno è molto più bassa e che, storicamente, l'elettorato di centrodestra non ha mai dato il meglio di se al secondo turno, mostrando una certa pigrizia e disaffezione al voto a differenza del più caparbio elettorato di sinistra.
Il ballottaggio sarà affrontato con diversi stati d'animo dalle due coalizioni. Fondamentali saranno gli apparentamenti ufficiali e non. Con ogni probabilità il centrodestra non vi ricorrerà, mentre il centrosinistra non potrà prescindervi per avere reali possibilità di vittoria finale. A questo punto più che Caporale e La Salvia i riflettori si sposteranno su Papagna e Landolfi, i delusi potrebbero essere l'ago della bilancia.
In conclusione ci aspettano altri giorni di serrata e infuocata campagna elettorale. Ciò che accomuna i due contendenti è che sono entrambi medici. A tal proposito vogliamo sostituirci a loro e gli prescriviamo la nostra personalissima ricetta "medica" per vincere le elezioni: a Caporale prescriviamo una iniezione di piastrine e un cicatrizzante per fermare l'emorragia di voti e a La Salvia un forte ricostituente per affrontare lo sprint finale. Vinca il migliore, vinca la città.
Giovanni Di Nunno
Analizzando mente fredda i risultati del 6 e 7 maggio è emerso che il dato più importante è stato l'astensionismo: Canosa con il 67,45% è stata la città con la più bassa affluenza al voto della provincia, si conferma il triste primato delle elezioni provinciali di due anni fa. Questo dato è indicativo, purtroppo, della mancanza di fiducia che i canosini hanno nelle istituzioni.
Vediamo ora i risultati dei due candidati vincitori: Caporale ha ottenuto 6.700 voti pari al 39,62% mentre La Salvia ha ottenuto 3.522 voti pari al 20,82%. Fra i due c'è una notevole forbice di voti che evidenzia come l'elettorato di Canosa sia tendenzialmente di centrodestra.
Alla luce di questi dati Caporale rimane il favorito per la vittoria finale ma bisogna sottolineare un dato anomalo: La Salvia ha ottenuto circa 800 voti in più della sua lista e Caporale circa 800 voti in meno delle sue liste. Questo significa che tra gli elettori del centrodestra si è ricorso molto di più al voto disgiunto e che una parte dei voti del centrodestra, per qualche oscuro motivo, è finito al candidato di centrosinistra.
Rispetto a 5 anni fa le liste di centrodestra hanno avuto una notevole emorragia di voti. Se era fisiologico un calo rispetto all'eloquente 70% del 2007, di certo nessuno si aspettava di perdere quasi la metà dei voti, sicuramente avrà influito la debacle al livello nazionale del Pdl. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, a Canosa, il centrodestra ha limitato i danni, trascinato dal sindaco uscente Francesco Ventola che come candidato al consiglio comunale, ha ottenuto ben 674 preferenze risultando di gran lunga il più suffragato.
Il grande deluso è Luciano Papagna che si ferma al 17,76%, la sua era un'impresa ardua, portare il centrodestra al ballottaggio con una sola lista civica, di sicuro è riuscito a sottrargli parecchi voti ma non ce l'ha fatta a superare il centrosinistra.
Pd e compagni hanno avuto un notevole incremento dal 2007 e sono letteralmente galvanizzati dal risultato ottenuto. Per loro la vittoria non è più un miraggio, la vedono molto più vicina in considerazione del fatto che l'affluenza al secondo turno è molto più bassa e che, storicamente, l'elettorato di centrodestra non ha mai dato il meglio di se al secondo turno, mostrando una certa pigrizia e disaffezione al voto a differenza del più caparbio elettorato di sinistra.
Il ballottaggio sarà affrontato con diversi stati d'animo dalle due coalizioni. Fondamentali saranno gli apparentamenti ufficiali e non. Con ogni probabilità il centrodestra non vi ricorrerà, mentre il centrosinistra non potrà prescindervi per avere reali possibilità di vittoria finale. A questo punto più che Caporale e La Salvia i riflettori si sposteranno su Papagna e Landolfi, i delusi potrebbero essere l'ago della bilancia.
In conclusione ci aspettano altri giorni di serrata e infuocata campagna elettorale. Ciò che accomuna i due contendenti è che sono entrambi medici. A tal proposito vogliamo sostituirci a loro e gli prescriviamo la nostra personalissima ricetta "medica" per vincere le elezioni: a Caporale prescriviamo una iniezione di piastrine e un cicatrizzante per fermare l'emorragia di voti e a La Salvia un forte ricostituente per affrontare lo sprint finale. Vinca il migliore, vinca la città.
Giovanni Di Nunno