Centro Ricerche Bonomo: si riparte dalla Fondazione e dai camici bianchi
Dopo quattro anni di stop ricominciano i progetti di ricerca nella struttura andriese
giovedì 7 agosto 2014
15.37
Centro Ricerche Bonomo anno zero. L'attività della struttura sita alle pendici di Castel del Monte è iniziata agli inizi degli anni '80 con l'utilizzo di risorse finanziare pubbliche dopo la donazione finalizzata della struttura da parte della Famiglia Bonomo proprietaria dell'immobile. Da oggi, dopo un percorso durato quattro anni, il Centro Ricerche Bonomo ricomincia la propria attività di ricerca grazie alla costituzione nel marzo del 2013 della Fondazione Bonomo con alla presidenza il Prof. Gianluca Nardone e come componenti del consiglio direttivo Riccardo Bonomo, Giancarlo Colelli, Antonio Piscitelli ed Alessandro Candio. Il precedente Consorzio in cui vi erano Provincia di Bari, Università degli Studi di Bari e Lecce e così via, è stato posto in liquidazione a partire proprio dal 2009 e la struttura è rimasta in un limbo in cui i 12 dipendenti, tra ricercatori ed amministrativi, sono stati definitivamente licenziati.
«Lo abbiamo immaginato nel 2009 e finalmente ora questa struttura ritrova la sua naturale vocazione - ha detto Francesco Ventola, Commissario straordinario della Provincia BAT - il Centro Ricerche Bonomo, infatti, torna a fare ricerca e lo farà grazie ad un ente autonomo ed un nuovo management. Già acquisiti quattro finanziamenti importanti per progetti di diversa natura e si spera che nei prossimi mesi si riesca già a porre in essere ancora altri progetti visto l'imminente arrivo di nuovi bandi europei e regionali». Soddisfazione anche da parte del consigliere regionale Ruggiero Mennea: «Questa struttura era diventata un carrozzone negli ultimi anni, ora dovrà camminare con le proprie gambe e dovrà produrre risultati per il territorio. La Regione, in sostanza, non faceva parte del vecchio consorzio, ma ha cercato in tutti i modi di non perdere la professionalità e la capacità dimostrata negli anni da questa struttura meravigliosa».
Quattro i progetti finanziati proprio nell'ambito delle risorse comunitarie 2007/2013 con particolare attenzione alla florovivaistica, alla produzione dei cereali, dei pomodori e del frumento: «Da oggi i primi dipendenti hanno ripreso possesso della struttura - dice Gianluca Nardone, Presidente della Fondazione Bonomo - iniziamo un percorso che speriamo sia virtuoso e lungimirante. Il Consiglio d'Amministrazione è al lavoro senza compensi proprio perchè questa deve essere una vera e propria scommessa in cui a vincere deve essere la genialità e la professionalità di questo territorio». Priorità assoluta per i dipendenti che già hanno lavorato presso il Centro Ricerche Bonomo, ma contratti a tempo determinato ed una short list già immaginata dalla Fondazione e dalla quale attingere nuove figure per la ricerca. Una struttura flessibile che sostanzialmente lavorerà a progetto e con commesse pubbliche e private.
«Il Comune di Andria è stato sin dal 2009 al fianco di questo percorso e lo sarà anche per il futuro con gli strumenti a disposizione - ha detto il Sindaco di Andria, Nicola Giorgino - le nostre aziende hanno necessità di un polo di ricerca che le aiuti a sperimentare ed ottimizzare. Questo è l'obiettivo principale e più importante di questa realtà che potrà avere ricadute positive in termini occupazionali ma anche economici per l'intero comparto. Suggerirei una particolare attenzione verso l'olivicoltura e progetti attinenti proprio questo comparto vista l'imminente introduzione della nuova Politica Agricola Comunitaria che ha fortemente penalizzato i nostri produttori e che lo Stato centrale non ha voluto modificare nonostante le tantissime rimostranze dei territori». In ausilio alle attività scientifiche vi sarà anche tutta l'esperienza ed il prestigio del Prof. Angelo Visconti già Presidente dell'Area Ricerca del CNR di Bari ed impegnato nel settore agroalimentare della ricerca da oltre 25 anni.
«Lo abbiamo immaginato nel 2009 e finalmente ora questa struttura ritrova la sua naturale vocazione - ha detto Francesco Ventola, Commissario straordinario della Provincia BAT - il Centro Ricerche Bonomo, infatti, torna a fare ricerca e lo farà grazie ad un ente autonomo ed un nuovo management. Già acquisiti quattro finanziamenti importanti per progetti di diversa natura e si spera che nei prossimi mesi si riesca già a porre in essere ancora altri progetti visto l'imminente arrivo di nuovi bandi europei e regionali». Soddisfazione anche da parte del consigliere regionale Ruggiero Mennea: «Questa struttura era diventata un carrozzone negli ultimi anni, ora dovrà camminare con le proprie gambe e dovrà produrre risultati per il territorio. La Regione, in sostanza, non faceva parte del vecchio consorzio, ma ha cercato in tutti i modi di non perdere la professionalità e la capacità dimostrata negli anni da questa struttura meravigliosa».
Quattro i progetti finanziati proprio nell'ambito delle risorse comunitarie 2007/2013 con particolare attenzione alla florovivaistica, alla produzione dei cereali, dei pomodori e del frumento: «Da oggi i primi dipendenti hanno ripreso possesso della struttura - dice Gianluca Nardone, Presidente della Fondazione Bonomo - iniziamo un percorso che speriamo sia virtuoso e lungimirante. Il Consiglio d'Amministrazione è al lavoro senza compensi proprio perchè questa deve essere una vera e propria scommessa in cui a vincere deve essere la genialità e la professionalità di questo territorio». Priorità assoluta per i dipendenti che già hanno lavorato presso il Centro Ricerche Bonomo, ma contratti a tempo determinato ed una short list già immaginata dalla Fondazione e dalla quale attingere nuove figure per la ricerca. Una struttura flessibile che sostanzialmente lavorerà a progetto e con commesse pubbliche e private.
«Il Comune di Andria è stato sin dal 2009 al fianco di questo percorso e lo sarà anche per il futuro con gli strumenti a disposizione - ha detto il Sindaco di Andria, Nicola Giorgino - le nostre aziende hanno necessità di un polo di ricerca che le aiuti a sperimentare ed ottimizzare. Questo è l'obiettivo principale e più importante di questa realtà che potrà avere ricadute positive in termini occupazionali ma anche economici per l'intero comparto. Suggerirei una particolare attenzione verso l'olivicoltura e progetti attinenti proprio questo comparto vista l'imminente introduzione della nuova Politica Agricola Comunitaria che ha fortemente penalizzato i nostri produttori e che lo Stato centrale non ha voluto modificare nonostante le tantissime rimostranze dei territori». In ausilio alle attività scientifiche vi sarà anche tutta l'esperienza ed il prestigio del Prof. Angelo Visconti già Presidente dell'Area Ricerca del CNR di Bari ed impegnato nel settore agroalimentare della ricerca da oltre 25 anni.