Cimice asiatica: mozione unitaria del Consiglio regionale per i danni all’agricoltura
I ringraziamenti della Coldiretti Puglia
mercoledì 5 febbraio 2020
21.53
Un altro parassita esotico, un'altra insidia per l'agricoltura: la cimice asiatica. Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all'unanimità una mozione che sollecita la declaratoria urgente di evento dannoso eccezionale dell'invasione dell'insetto nocivo. Il documento, che vede come primo firmatario il presidente dell'assemblea Mario Loizzo, è stato sottoscritto dai tutti i capigruppo. "Non si fermano le vicissitudini del nostro mondo agricolo - ha commentato il presidente Loizzo - e noi proviamo in tutti i modi a sollecitare interventi che possano aiutare l'agricoltura, un comparto essenziale dell'economia regionale". Il documento impegna inoltre la Giunta regionale a reperire risorse aggiuntive a sostegno della ripresa economica e produttiva delle imprese agricole colpite e a sensibilizzare il Governo centrale ad incrementare il fondo di solidarietà nazionale per far fronte alle esigenze dell'imprenditoria agricola, "come risultanti nel piano straordinario di lotta alla cimice asiatica predisposto dalla Coldiretti".
È stata l'organizzazione rappresentativa agricola a lanciare l'allarme: l'invasione della cimice asiatica è in atto da alcuni anni ed è caratterizzata da una pericolosità elevata, soprattutto per le colture vegetali e ortofrutticole. L'insetto poli-fitofago, originario dell'Estremo Oriente, si è insediato in Italia e sta provocando gravi danni alle coltivazioni di molte Regioni, specie nel Nord, ma si è diffuso anche nel territorio regionale, come segnalato da numerose aziende agricole, che hanno visto compromessa la redditività, nonostante le misure di contrasto adottate. La cimice marmorata asiatica presenta infatti un'elevata tolleranza a molti insetticidi. Una tecnica efficace è quella del controllo biologico, attraverso l'impiego di antagonisti naturali dell'insetto, che vanno cercati sempre tra le specie esotiche come la vespa samurai.
Bene l'approvazione all'unanimità in Consiglio regionale della Puglia della mozione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi contro i virus alieni affinché venga incrementato il Fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004 per far fronte alle esigenze delle imprese agricole come risultanti nel "piano straordinario di lotta alla cimice asiatica" predisposto dalla Coldiretti Nazionale. "Ringraziamo il Presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, primo firmatario della mozione e tutti i capigruppo che hanno voluto sottoscriverla e approvarla", commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. "L'invasione di virus e insetti alieni impone una strategia complessiva e tempestiva della Regione Puglia - aggiunge il presidente Muraglia - contro le numerose e incontenibili malattie delle piante che arrivano in Puglia attraverso le frontiere colabrodo dell'UE che, sia improntata su una efficace azione di prevenzione e contenimento, per non mettere a repentaglio il patrimonio arboreo e produttivo pugliese, già posto seriamente a dura prova".
"In provincia di Bari, Lecce, Taranto e Brindisi, secondo le rilevazioni degli ultimi mesi di BugMap, è stata segnalata la presenza della cimice asiatica particolarmente pericolosa per l'agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all'anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili, col rischio di compromettere seriamente parte del raccolto. La Puglia non può permettersi l'invasione di altri virus alieni, dopo la 'tristeza' degli agrumi, il punteruolo rosso, fino ad arrivare alla Xylella fastidiosa che ha già provocato in Puglia oltre 1,6 miliardi di danni in Salento. La cimice asiatica, tra l'altro, si accanisce anche sulle olive", denuncia il presidente Muraglia. L'arrivo di fitopatologie, parassiti e virus provenienti da altri continenti è favorito dall'intensificarsi degli scambi commerciali, attraverso i quali arrivano in Puglia, dove trovano un habitat favorevole a causa dei cambiamenti climatici, aggiunge Coldiretti Puglia.
La diffusione improvvisa delle cimici marmorate asiatiche che non hanno nemici naturali nel nostro paese – spiega la Coldiretti – è favorita dalle alte temperature e dalla loro polifagia, potendosi spostare su numerosi vegetali, coltivati e spontanei. La lotta in campagna per ora può avvenire attraverso protezioni fisiche come le reti a difesa delle colture. Per contrastare la proliferazione dell'insetto alieno è dunque importante proseguire a marcia spedita con la ricerca per interventi a basso impatto ambientale, attività già avviata con importanti centri universitari, per individuare gli antagonisti naturali della cimice. Sotto accusa è il sistema di controllo dell'Unione Europea con frontiere colabrodo – conclude Coldiretti – che lasciano passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l'ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell'Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta.
"Se la Xylella fastidiosa, che sta facendo strage di ulivi nel Salento proviene dal Costa Rica, il punteruolo rosso che ha letteralmente falcidiato le palme secolari pugliesi è originario dell'Asia sudorientale Inoltre, la Puglia convive da anni con una virosi, l'alter ego della Xylella fastidiosa con le dovute differenze - di cui si parla poco, nonostante sia altrettanto virulenta. La 'Tristeza' degli agrumi, causata dal Citrus Tristeza Virus (CTV) proveniente dall'Asia Minore, appartenente al gruppo dei Closterovirusche, per cui nostri agricoltori sono costretti ad esportare agrumi con foglia sui mercati comunitari solo se accompagnati da passaporto delle piante, poiché il virus si trasmette attraverso la parte vegetale e non attraverso i frutti. I controlli in uscita sui prodotti agricoli pugliesi non sono altrettanto pressanti e stringenti su piante e prodotti esteri con un danno incalcolabile per l'agricoltura pugliese", conclude il presidente Muraglia.
È stata l'organizzazione rappresentativa agricola a lanciare l'allarme: l'invasione della cimice asiatica è in atto da alcuni anni ed è caratterizzata da una pericolosità elevata, soprattutto per le colture vegetali e ortofrutticole. L'insetto poli-fitofago, originario dell'Estremo Oriente, si è insediato in Italia e sta provocando gravi danni alle coltivazioni di molte Regioni, specie nel Nord, ma si è diffuso anche nel territorio regionale, come segnalato da numerose aziende agricole, che hanno visto compromessa la redditività, nonostante le misure di contrasto adottate. La cimice marmorata asiatica presenta infatti un'elevata tolleranza a molti insetticidi. Una tecnica efficace è quella del controllo biologico, attraverso l'impiego di antagonisti naturali dell'insetto, che vanno cercati sempre tra le specie esotiche come la vespa samurai.
Bene l'approvazione all'unanimità in Consiglio regionale della Puglia della mozione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi contro i virus alieni affinché venga incrementato il Fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004 per far fronte alle esigenze delle imprese agricole come risultanti nel "piano straordinario di lotta alla cimice asiatica" predisposto dalla Coldiretti Nazionale. "Ringraziamo il Presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, primo firmatario della mozione e tutti i capigruppo che hanno voluto sottoscriverla e approvarla", commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. "L'invasione di virus e insetti alieni impone una strategia complessiva e tempestiva della Regione Puglia - aggiunge il presidente Muraglia - contro le numerose e incontenibili malattie delle piante che arrivano in Puglia attraverso le frontiere colabrodo dell'UE che, sia improntata su una efficace azione di prevenzione e contenimento, per non mettere a repentaglio il patrimonio arboreo e produttivo pugliese, già posto seriamente a dura prova".
"In provincia di Bari, Lecce, Taranto e Brindisi, secondo le rilevazioni degli ultimi mesi di BugMap, è stata segnalata la presenza della cimice asiatica particolarmente pericolosa per l'agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all'anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili, col rischio di compromettere seriamente parte del raccolto. La Puglia non può permettersi l'invasione di altri virus alieni, dopo la 'tristeza' degli agrumi, il punteruolo rosso, fino ad arrivare alla Xylella fastidiosa che ha già provocato in Puglia oltre 1,6 miliardi di danni in Salento. La cimice asiatica, tra l'altro, si accanisce anche sulle olive", denuncia il presidente Muraglia. L'arrivo di fitopatologie, parassiti e virus provenienti da altri continenti è favorito dall'intensificarsi degli scambi commerciali, attraverso i quali arrivano in Puglia, dove trovano un habitat favorevole a causa dei cambiamenti climatici, aggiunge Coldiretti Puglia.
La diffusione improvvisa delle cimici marmorate asiatiche che non hanno nemici naturali nel nostro paese – spiega la Coldiretti – è favorita dalle alte temperature e dalla loro polifagia, potendosi spostare su numerosi vegetali, coltivati e spontanei. La lotta in campagna per ora può avvenire attraverso protezioni fisiche come le reti a difesa delle colture. Per contrastare la proliferazione dell'insetto alieno è dunque importante proseguire a marcia spedita con la ricerca per interventi a basso impatto ambientale, attività già avviata con importanti centri universitari, per individuare gli antagonisti naturali della cimice. Sotto accusa è il sistema di controllo dell'Unione Europea con frontiere colabrodo – conclude Coldiretti – che lasciano passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l'ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell'Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta.
"Se la Xylella fastidiosa, che sta facendo strage di ulivi nel Salento proviene dal Costa Rica, il punteruolo rosso che ha letteralmente falcidiato le palme secolari pugliesi è originario dell'Asia sudorientale Inoltre, la Puglia convive da anni con una virosi, l'alter ego della Xylella fastidiosa con le dovute differenze - di cui si parla poco, nonostante sia altrettanto virulenta. La 'Tristeza' degli agrumi, causata dal Citrus Tristeza Virus (CTV) proveniente dall'Asia Minore, appartenente al gruppo dei Closterovirusche, per cui nostri agricoltori sono costretti ad esportare agrumi con foglia sui mercati comunitari solo se accompagnati da passaporto delle piante, poiché il virus si trasmette attraverso la parte vegetale e non attraverso i frutti. I controlli in uscita sui prodotti agricoli pugliesi non sono altrettanto pressanti e stringenti su piante e prodotti esteri con un danno incalcolabile per l'agricoltura pugliese", conclude il presidente Muraglia.