Riflessioni di una notte di …. metà mandato

Apprendiamo dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 9 settembre scorso, delle dimissioni di due importanti figure assessorili

mercoledì 10 settembre 2014 15.00
Apprendiamo dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 9 settembre scorso, delle dimissioni di due importanti figure assessorili della giunta La Salvia, si tratta questa volta dell'Ass. Gianni Quinto (Politiche sociali, promozione turistica, famiglia e contenzioso) e dell'Ass. Pietro Basile (Vicesindaco con deleghe a Lavori pubblici e urbanistica).
Ufficialmente i due assessori hanno motivato il loro disimpegno, per motivi personali, derivanti dalla mancata possibilità di coniugare l'impegno istituzionale, con le proprie attività lavorative, senza far perdere forza all'attività amministrativa, e quindi non ci sarebbero ripercussioni dal punto di vista politico,.
Delle due l'una: o i due assessori devono far fronte ad improvvise necessità professionali (nuovi incarichi, trasferimenti in altre sedi, ecc) o l'attività amministrativa avrà un impulso così forte, che proprio non è possibile coniugare con i rispettivi ambiti lavorativi.
In realtà non è vera ne la prima, né tantomeno, la seconda ipotesi.

Nel corso di questi due anni di amministrazione, già altri 4 assessori hanno (Princigalli, Lomuscio, Pavone, Minerva) abbandonato LaSalvia, anche loro, apparentemente, per motivi personali: una vera e propria emorragia di defezioni, di cui nessuno ha mai spiegato alla gente, le vere motivazioni, ne tantomeno le inevitabili ripercussioni politiche.

Sembra davvero che impegnarsi nell'amministrare la cosa pubblica, sia solo un'attività secondaria ed occasionale, che va bene fino a quando è compatibile con le proprie attività lavorative, dopodiché ci si dimette con estrema facilità, infischiandosene del consenso ricevuto e rinunciando all'assumersi la responsabilità di scelte politiche più o meno coraggiose.

Già solo il dato della contemporaneità delle ultime due dimissioni, dovrebbe essere motivo di analisi approfondita, dal punto di vista politico, si tratta infatti di due assessori del PD, a loro volta due consiglieri eletti direttamente, che indubbiamente, hanno voluto dare un segnale molto forte, rispetto all'azione amministrativa della giunta LaSalvia nel suo complesso poco incisiva e deficitaria di obiettivi programmatici di medio e lungo termine.

Ma la verità è un'altra ed è lampante: i due assessori, non riscontrano più nessun interesse all'interno di un progetto politico iniziale, ispirato alla novità e cambiamento, ma che ben presto si è trasformato in una estenuante quanto sterile campagna di delegittimazione di quanto prodotto dalla scorsa amministrazione.

Basta adesso con questa farsa.
Sindaco, abbia il coraggio di venire in piazza e far sapere alla città la verità sulle reali motivazioni di questa lunga serie di dimissioni, che a ben vedere denunciano il fallimento del suo progetto politico: il popolo di Canosa non merita di assistere a questo spettacolo così indecoroso della politica.

Bisognerebbe invece sforzarsi, giorno per giorno, 24 ore al giorno, di risolvere problemi che attanagliano tutti i cittadini, aggravati da un clima socio economico negativo senza precedenti, avendo chiara una strategia politica e una vision della città, da tradurre magari in pochi obiettivi, ma perseguendoli con tutte le risorse a disposizione.


La città non cresce se si pensa di agire contro qualcuno, ma bensì se si lavora in favore di tutti.

Il Coordinatore di Cittadini in Movimento
Antonio Barbarossa