Commercio in crisi: finiti i saldi si contano le chiusure

«Situazione di sofferenza drammatica con l’indebitamento in crescita». Preoccupata è l'associazione di commercianti Unimpresa Bat

martedì 24 settembre 2013 12.44
Appena terminato il periodo dei saldi estivi si contano le chiusure delle attività di commercio al dettaglio, numerosissime nella nuova Provincia di Barletta-Andria-Trani come negli altri comuni della provincia di Bari. Il piccolo commercio sembra destinato ad un periodo nero, schiacciato dalla grande distribuzione che negli scorsi ha approfittato della liberalizzazione del mercato per radicarsi sul territorio.

Particolarmente preoccupata è l'associazione di commercianti Unimpresa Bat: «Esattamente come da noi preannunciato ad inizio periodo, quello dei saldi appena trascorso è stato non solo più buio della storia economica e commerciale della piccola impresa ma anche il periodo del cambiamento radicale del concetto di impresa laddove l'imprenditore ha perduto definitivamente il proprio ruolo e la propria ragion d'essere. Proprio con lo stravolgimento dell'identificazione soggettiva dell'imprenditore e partendo da questa metamorfosi il declino di quello che, un tempo, era il più grande patrimonio italiano, cioè la piccola impresa, è diventato irreversibile. A fronte della perdita di tale orgoglio identitario accade che la conseguenza è un'ulteriore deprofessionalizzazione del settore con un enorme ricorso al sommerso o investimenti azzardati che hanno accorciato ancor di più la vita media di sopravvivenza delle imprese che oggi si aggira intorno a poco più di due anni».

Oltre che le indagini e gli umori raccolti sul campo, nei negozi e tra i commercianti, Unimpresa ha percepito una situazione di grave crisi anche all'interno degli studi professionali e nei centri elaborazione dati, in occasione delle scadenze fiscali e contributive di luglio e di agosto: «qui i dati non si discutono perché non si tratta né di umori né di sensazioni bensì di cruda realtà e la realtà parla di una situazione di sofferenza delle imprese drammatica con l'indebitamento in crescita, al punto che anche la tenuta delle scritture contabili è diventato un onere che in molti non riescono più a sostenere».