Consuntivo della Settimana dei Beni Culturali in Puglia Imperiale
La Fondazione Archeologica Canosina Onlus ha preso parte a una importante iniziativa culturale. Unicum in tutta Italia, la giovane Provincia BAT
giovedì 23 maggio 2013
10.58
Dall'11 al 19 maggio 2013, la Fondazione Archeologica Canosina Onlus ha preso parte a una importante iniziativa culturale che, unica nel panorama italiano, ha sostituito la Settimana della Cultura. L'iniziativa, è stata soprannominata Settimana dei Beni Culturali in Puglia Imperiale e ha visto coinvolti tutti i Comuni della Provincia Barletta-Andria-Trani, coordinati dall'Agenzia Puglia Imperiale Turismo. La ricca compagine di eventi, tramite un efficiente sistema di comunicazione - che ha visto coinvolti internet e la realizzazione di un vero e proprio opuscolo, distribuito gratuitamente -, è confluita in una iniziativa dal sapore e dal gusto decisamente "anticrisi", nata per volere dell'Agenzia Puglia Imperiale Turismo e proposta nell'importante cornice della BIT di Milano.
Sostanzialmente, questa settimana di eventi culturali ha voluto sostituire bonariamente, l'ormai radicata tradizione degli ingressi gratuiti nei migliori Musei ed Aree Archeologiche dello Stato, purtroppo colpite da una sempre maggiore crisi finanziaria. La situazione economica attuale, ha costretto lo Stato a rimuovere - si spera solo per quest'anno - questa tradizione, che vedeva un'affluenza inusitata nelle aree culturali, paragonabile ad una vera e propria immersione nel mare delle meraviglie italiane.
Unicum in tutta Italia, la giovane Provincia BAT, in collaborazione con i vari Comuni, ProLoco ed Associazioni Culturali, ha colto una difficile sfida e l'ha tramutata in efficiente realtà organizzativa, fatta di collaborazione, volontariato, autoinvestimenti e, naturalmente, moltissima creatività.
La Fondazione Archeologica Canosina Onlus, ormai sempre più attiva in tali proposte culturali, a seguito di autorizzazione della competente Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, in accordi con il Comune di Canosa di Puglia, la Provincia Barletta-Andria-Trani, la Basilica Cattedrale di San Sabino, la Dromos.it e la ProLoco, ha presentato un programma di iniziative collegate al polo centrale espositivo/museale di Palazzo Iliceto, la Basilica Cattedrale di San Sabino e la neo recuperata Necropoli di Pietra Caduta in zona rurale Costantinopoli.
A inaugurare la Settimana dei Beni Culturali in Puglia Imperiale a Canosa, l'11 maggio 2013 è stato il tanto sperato e combattuto convegno sulla Missione Museo, al Teatro Comunale Raffaele Lembo. Questa occasione pubblica, gestita in modo da presentare ipotesi fattive e proposte reali, ha visto in funzione strumenti interessanti di comunicazione in diretta, tra cui la l'uso veloce di Facebook e dei messaggi sms. In un clima sereno e collaborativo, sono stati presi in esame le prospettive, il sistema di gestione e le disponibilità da parte degli Enti e delle Istituzioni di dover realizzare a Canosa un Museo del Territorio, con forti vocazioni di raccordo dell'immenso patrimonio culturale ed archeologico, che questa neoprovincia possiede, come valore indubbiamente intrinseco.
Sono seguite le iniziative della Fondazione Archeologica Canosina, curate dalla Dromos.it nella figura di Renato Tango e coordinate scientificamente dall'archeologo Sandro Giuseppe Sardella:
Savinus Uomo e Architetto di Dio in Basilica Cattedrale di San Sabino. L'esposizione, collocata nella cripta della Basilica Cattedrale di San Sabino, ha preso in analisi la doppia realtà (diplomatica e architettonico/costruttiva) della figura storica del Vescovo Sabino di Canosa, vissuto nel VI secolo d.C. e considerato come "figura ponte" tra l'Oriente giustinianeo e la potente Chiesa di Roma.
Prosper Biardot e le terrecotte funerarie sacre a Dioniso a Palazzo Iliceto, sede espositiva della Collezione Archeologica Civica. La mostra si è basata sulla esposizione dei 54 acquerelli dell'archeologo francese che, nel 1846, acquisì il nucleo di terre cotte figurate oggi al Museo del Louvre e su cui si basarono gli studi orfico/pitagorici. Particolarmente suggestivo, il collegamento con la visita al sito archeologico degli Ipogei Lagrasta, presso cui è stata dispiegata la storia del noto complesso funerario che fece scandalo già dal 1845.
Una mostra fra le Mostre Museo Civico e Fondazione Archeologica Canosina Onlus Storie di una identità culturale a Palazzo Iliceto. In occasione dei festeggiamenti per i 20 anni della Fondazione Archeologica Canosina, si è voluti ripercorrere la storia di due importanti Istituzioni culturali della Città: il Museo Civico e la Fondazione stessa. Si è trattato di una esposizione cronologica di articoli di giornale e locandine che, suggestivamente, hanno reso noto dal 1930 gli immensi passi e i sacrifici compiuti per difendere una identità culturale devastata e spesso soggetta esclusivamente a furti più o meno autorizzati.
Particolarmente suggestivo e ampiamente visitato, il recupero che la Fondazione Archeologica Canosina ha quest'anno messo in cantiere: la necropoli dauna di VI-V secolo a.C., nominata di Pietra Caduta, sita nella zona rurale di Costantinopoli, lungo l'antico tratturo della transumanza che collegava Canusium a Venusia e ai grandi pascoli. Il recupero del sito è stato possibile, a monte, grazie a un protocollo di gestione che la Fondazione ha siglato con la Chiesa del Rosale, reale tenutaria dell'area archeologica, nella figura di Don Saverio Memeo.
La particolare sinergia e la collaborazione con il Ministero per i Beni Archeologici della Puglia, ha prodotto un risultato straordinario: una crosta millenaria di bianca roccia viva, perfettamente ripulita dalle sue occupazioni più tarde, entro cui si scorgono antri sepolcrali e suggestive preparazioni per tombe incompiute. Il recupero ha interessato anche una cava di tufi a cielo aperto del XIX secolo, entro cui è possibile osservare le tombe in sezione e tramite le quali, i numerosi visitatori hanno potuto scrutare i cieli turchesi e l'ondeggiare dei mandorli centenari.
Non sono mancate presentazioni di libri, a cura della ProLoco e del Circolo Arci Liberamente, le straordinarie arie musicali da Wagner a Piazzolla, le visite alla Masseria Didattica e alle Grotte Leone in Cefalicchio, l'apertura straordinaria del Teatro Comunale Raffaele Lembo e i suoi tesori di quotidianità sotterranei di epoca romana; curiosi e culturalmente avanzati i laboratori sperimentali, curati dalla scuola media Ugo Foscolo e dall'Assessorato alla Cultura.
Con particolare certezza e arricchimento personale di chi ha collaborato alla realizzazione di queste iniziative, possiamo sicuramente affermare che questo unicum ha funzionato e che Canosa si è riproposta come una realtà culturalmente da viversi, da ascoltarsi e da gustarsi, magari seduti sulle magiche terrazze dei palazzi storici o nella piazza centrale, con un buon calice di vino speziato e fresco, preludio di una intensa estate culturale, che presto si sta avvicinando. Non è una questione di numeri o di meriti, quella che ci si appresta a comunicare alla coordinatrice Agenzia Puglia Imperiale; è semplicemente una consapevolezza che centinaia di persone in più hanno scoperto nuovi tesori, gustato nuovi sapori e vissuto nuove esperienze. E' questo quello che arricchisce e che fa superare le naturali stanchezze di una settimana d'impegni, ricca di retroscena, ma carica di quel senso di soddisfazione, che va ben oltre ogni altra richiesta di necessità.
CANOSA DI PUGLIA, Dove vivere la Storia!
Fondazione Archeologica Canosina
Sostanzialmente, questa settimana di eventi culturali ha voluto sostituire bonariamente, l'ormai radicata tradizione degli ingressi gratuiti nei migliori Musei ed Aree Archeologiche dello Stato, purtroppo colpite da una sempre maggiore crisi finanziaria. La situazione economica attuale, ha costretto lo Stato a rimuovere - si spera solo per quest'anno - questa tradizione, che vedeva un'affluenza inusitata nelle aree culturali, paragonabile ad una vera e propria immersione nel mare delle meraviglie italiane.
Unicum in tutta Italia, la giovane Provincia BAT, in collaborazione con i vari Comuni, ProLoco ed Associazioni Culturali, ha colto una difficile sfida e l'ha tramutata in efficiente realtà organizzativa, fatta di collaborazione, volontariato, autoinvestimenti e, naturalmente, moltissima creatività.
La Fondazione Archeologica Canosina Onlus, ormai sempre più attiva in tali proposte culturali, a seguito di autorizzazione della competente Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, in accordi con il Comune di Canosa di Puglia, la Provincia Barletta-Andria-Trani, la Basilica Cattedrale di San Sabino, la Dromos.it e la ProLoco, ha presentato un programma di iniziative collegate al polo centrale espositivo/museale di Palazzo Iliceto, la Basilica Cattedrale di San Sabino e la neo recuperata Necropoli di Pietra Caduta in zona rurale Costantinopoli.
A inaugurare la Settimana dei Beni Culturali in Puglia Imperiale a Canosa, l'11 maggio 2013 è stato il tanto sperato e combattuto convegno sulla Missione Museo, al Teatro Comunale Raffaele Lembo. Questa occasione pubblica, gestita in modo da presentare ipotesi fattive e proposte reali, ha visto in funzione strumenti interessanti di comunicazione in diretta, tra cui la l'uso veloce di Facebook e dei messaggi sms. In un clima sereno e collaborativo, sono stati presi in esame le prospettive, il sistema di gestione e le disponibilità da parte degli Enti e delle Istituzioni di dover realizzare a Canosa un Museo del Territorio, con forti vocazioni di raccordo dell'immenso patrimonio culturale ed archeologico, che questa neoprovincia possiede, come valore indubbiamente intrinseco.
Sono seguite le iniziative della Fondazione Archeologica Canosina, curate dalla Dromos.it nella figura di Renato Tango e coordinate scientificamente dall'archeologo Sandro Giuseppe Sardella:
Savinus Uomo e Architetto di Dio in Basilica Cattedrale di San Sabino. L'esposizione, collocata nella cripta della Basilica Cattedrale di San Sabino, ha preso in analisi la doppia realtà (diplomatica e architettonico/costruttiva) della figura storica del Vescovo Sabino di Canosa, vissuto nel VI secolo d.C. e considerato come "figura ponte" tra l'Oriente giustinianeo e la potente Chiesa di Roma.
Prosper Biardot e le terrecotte funerarie sacre a Dioniso a Palazzo Iliceto, sede espositiva della Collezione Archeologica Civica. La mostra si è basata sulla esposizione dei 54 acquerelli dell'archeologo francese che, nel 1846, acquisì il nucleo di terre cotte figurate oggi al Museo del Louvre e su cui si basarono gli studi orfico/pitagorici. Particolarmente suggestivo, il collegamento con la visita al sito archeologico degli Ipogei Lagrasta, presso cui è stata dispiegata la storia del noto complesso funerario che fece scandalo già dal 1845.
Una mostra fra le Mostre Museo Civico e Fondazione Archeologica Canosina Onlus Storie di una identità culturale a Palazzo Iliceto. In occasione dei festeggiamenti per i 20 anni della Fondazione Archeologica Canosina, si è voluti ripercorrere la storia di due importanti Istituzioni culturali della Città: il Museo Civico e la Fondazione stessa. Si è trattato di una esposizione cronologica di articoli di giornale e locandine che, suggestivamente, hanno reso noto dal 1930 gli immensi passi e i sacrifici compiuti per difendere una identità culturale devastata e spesso soggetta esclusivamente a furti più o meno autorizzati.
Particolarmente suggestivo e ampiamente visitato, il recupero che la Fondazione Archeologica Canosina ha quest'anno messo in cantiere: la necropoli dauna di VI-V secolo a.C., nominata di Pietra Caduta, sita nella zona rurale di Costantinopoli, lungo l'antico tratturo della transumanza che collegava Canusium a Venusia e ai grandi pascoli. Il recupero del sito è stato possibile, a monte, grazie a un protocollo di gestione che la Fondazione ha siglato con la Chiesa del Rosale, reale tenutaria dell'area archeologica, nella figura di Don Saverio Memeo.
La particolare sinergia e la collaborazione con il Ministero per i Beni Archeologici della Puglia, ha prodotto un risultato straordinario: una crosta millenaria di bianca roccia viva, perfettamente ripulita dalle sue occupazioni più tarde, entro cui si scorgono antri sepolcrali e suggestive preparazioni per tombe incompiute. Il recupero ha interessato anche una cava di tufi a cielo aperto del XIX secolo, entro cui è possibile osservare le tombe in sezione e tramite le quali, i numerosi visitatori hanno potuto scrutare i cieli turchesi e l'ondeggiare dei mandorli centenari.
Non sono mancate presentazioni di libri, a cura della ProLoco e del Circolo Arci Liberamente, le straordinarie arie musicali da Wagner a Piazzolla, le visite alla Masseria Didattica e alle Grotte Leone in Cefalicchio, l'apertura straordinaria del Teatro Comunale Raffaele Lembo e i suoi tesori di quotidianità sotterranei di epoca romana; curiosi e culturalmente avanzati i laboratori sperimentali, curati dalla scuola media Ugo Foscolo e dall'Assessorato alla Cultura.
Con particolare certezza e arricchimento personale di chi ha collaborato alla realizzazione di queste iniziative, possiamo sicuramente affermare che questo unicum ha funzionato e che Canosa si è riproposta come una realtà culturalmente da viversi, da ascoltarsi e da gustarsi, magari seduti sulle magiche terrazze dei palazzi storici o nella piazza centrale, con un buon calice di vino speziato e fresco, preludio di una intensa estate culturale, che presto si sta avvicinando. Non è una questione di numeri o di meriti, quella che ci si appresta a comunicare alla coordinatrice Agenzia Puglia Imperiale; è semplicemente una consapevolezza che centinaia di persone in più hanno scoperto nuovi tesori, gustato nuovi sapori e vissuto nuove esperienze. E' questo quello che arricchisce e che fa superare le naturali stanchezze di una settimana d'impegni, ricca di retroscena, ma carica di quel senso di soddisfazione, che va ben oltre ogni altra richiesta di necessità.
CANOSA DI PUGLIA, Dove vivere la Storia!
Fondazione Archeologica Canosina