Contrabbando di gasolio scoperto dalla Guardia di Finanza

Oltre 260 tonnellate sequestrate in provincia di Bari

sabato 23 marzo 2019 14.47
Nel quadro del rafforzamento delle misure di sicurezza e controllo nella zona di vigilanza doganale che si estende per 10 km dalla linea di confine costiera, i Finanzieri del II Gruppo Bari, hanno posto sotto sequestro oltre 260 tonnellate di prodotti energetici tipo gasolio in contrabbando in tre distinte attività di servizio. L'operazione emerge a seguito di una specifica analisi dei rischi che le Fiamme Gialle hanno effettuato sui manifesti ferroviari dei treni merci in arrivo presso gli scali ferroviari merci di Bari e provincia su cisterne inviate dal nord Europa. Sono stati monitorati attentamente tali flussi di tank che, settimanalmente, giungevano presso tali scali ferroviari merci, senza alcuna documentazione a supporto che comprovasse il pagamento dell'iva e delle accise gravanti sui prodotti energetici, bensì con documentazione non idonea che classificava la merce come "olio vegetale", "vernici" o prodotti similari e, quindi, non classificabile nei prodotti sottoposti ad accisa a norma del D.lgs. nr. 504/1995 c.d. Testo Unico Accise. Nel corso delle tre distinte operazioni sono stati sequestrati ben 11 cisterne contenenti prodotto energetico tipo gasolio per un totale di 260.610 kilogrammi sottratti a tassazione (sottoposto ad analisi da parte del laboratorio chimico delle Dogane), ben due autoarticolati utilizzati per compiere l'illecito trasporto su strada e denunciate in stato di libertà all'Autorità Giudiziaria barese ben 5 persone residenti nelle aree del sud barese e del casertano. Il prodotto sequestrato è quantificabile in oltre 300.000 litri con una imposta evasa quantificabile in alcune centinaia di migliaia di euro. Sono in corso ulteriori indagini sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bari per risalire alla filiera commerciale a monte e a valle dei sequestri operati. D'altronde il fenomeno del contrabbando di gasolio è importante non solo dal punto di vista fiscale dei tributi evasi e della mancata riscossione da parte dell'Erario di quanto dovuto, ma, nel caso di specie, anche per la modalità con cui veniva perpetrato tale traffico. Le cisterne sequestrate venivano fatte viaggiare su rotaia senza alcuna dichiarazione alle Ferrovie, che all'interno fosse contenuto materiale infiammabile e pericoloso che, quindi, viaggiavano senza precauzioni lungo i tratti ferroviari e stradali con conseguente rischio per l'incolumità dei pubblici trasporti.In tale contesto continua senza sosta l'operato della Guardia di Finanza a tutela dell'ordine economico-finanziario del nostro territorio, ma soprattutto a tutela dei cittadini consumatori e delle imprese serie ed oneste che operano nel settore dei prodotti energetici.