Dall’alba al tramonto

Il documentario di Vincenzo Ardito a "LiberAzioni – Festival delle Arti dentro e fuori" di Torino

domenica 20 ottobre 2019 14.52
Una villa confiscata alla criminalità organizzata sul nuovo lungomare di San Girolamo. Uno spazio fisico e umano dal quale ripartire. È la sede di Chiccolino a Bari, comunità educativa per minori dell'area penale la cui progettualità è promossa e finanziata dal Comune di Bari Assessorato al Welfare e dalla Regione Puglia. Le storie delle persone che vivono, passano, lavorano in questo luogo si intrecciano nel documentario del regista barese Vincenzo Ardito, prodotto da Raffaele Diomede e dallo stesso Ardito in collaborazione con le Cooperative Sociali Occupazione e Solidarietà e C.R.I.S.I e da Amgas s.r.l., in concorso a LiberAzioni – Festival delle Arti dentro e fuori, in programma a Torino fino al 20 ottobre. È un lavoro inedito, selezionato dalla direzione del festival tra oltre 150 cortometraggi dedicati al tema dei diritti delle persone recluse. La proiezione, in anteprima nazionale, è in programma durante la serata finale del festival domenica 20 ottobre alle 20.00 al Teatro Don Orione di Torino.

"Il cortometraggio, - spiega Raffaele Diomede Coordinatore della Comunità,- racconta l'incontro tra due solitudini, quello dei minori ristretti nella comunità penale e quello di un fine pena mai adulto, che mette a disposizione la sua esperienza di chef per preparare insieme ai ragazzi, uno dei tanti pranzi domenicali consumati all'interno della Comunità. La cucina diventa quindi il paradigma di una restituzione di emozioni, coraggio, paure, ma anche speranze e ravvedimenti e tra un piatto e racconti di vita carceraria, i giovanissimi ragazzi ed il detenuto scoprono insieme un altro futuro possibile lontano da destini ineluttabili" Il regista Vincenzo Ardito spiega:"Dall'alba al tramonto è un lavoro che racconta del cambiamento che avviene ai limiti siamo a due passi dal mare, a volte calmo ma spesso in tempesta, come le vite, spesso giovanissime, delle persone che popolano questo documentario. Il mio intento è stato di riassumere un racconto multiplo in divenire, in continuo movimento come il mare. Che è simbolo principe di libertà, in questi casi fortemente limitata. La forza delle storie di queste persone ha poi fatto il resto".L'idea del documentario figlia di Raffaele Diomede e dell'attore e regista teatrale Damiano Nirchio con la regia di Vincenzo Ardito, vede protagoniste le voci dei ragazzi ospiti, del fine pena mai e delle persone che ogni giorno si occupano di loro.