Dalla Germania a Canosa di Puglia, gli auguri delle festività in Latino

In fine huius anni vobis Christi natalicia fausta et felicia et bonum initium anni proximi exoptamus

martedì 23 dicembre 2014 19.02

Dalla Latinità di Frisinga, Città della Baviera, in Germania, ci giungono gli Auguri in Latino delle Septimanae Latinae Europaeae, nel legame con Canosa di Puglia, nato nel 2007 con il progetto "Ab Urbe Condita", ideato e promosso dal maestro Peppino Di Nunno, con la valente partecipazione al Corteo storico della Scuola Media Statale "Ugo Foscolo".
Con rincrescimento, di recente, da voce qualificata, mi è stato posto un veto di accesso ad ambienti culturali: "ma tu, parli sempre di Canosa!".
Ma fu proprio Tito Livio, princeps historicorum patavinus, a parlare di Canusium sulle vie cannensi, declamandola al Senato Romano e portandoci alle Septimanae Latinae Europaeae in Baviera, sulle vie comuni della storia.
E noi in tanti siamo fieri di parlare di Canosa, riscoprendo le tre grandi Civiltà mediterranee. In fondo seguiamo l'esempio qualificato della Fondazione Archeologica e di don Felice Bacco, che sulle vie sabiniane ha portato Canosa di Puglia alla Sede Pontificia, e, con le scoperte archivistiche di Michele Menduni da Firenze, ai monumenti giustinianei del VI secolo. Bravo don Felice, parlaci sempre di Canosa! anche oggi dal Mueso dei Vescovi.
Di recente, ho scoperto dopo di lui e con Lui l'icona bizantina più diffusa nel mondo, la "Madonna di Passione" nella Chiesa della Passione di Canosa.
Crediamo e continuiamo tutti a conoscere e far conoscere il patrimonio canosino, nel turismo culturale e religioso, anche in Latino, nella lingua vivente della Chiesa, nella preghiera Urbi et Orbi del Papa, nel Mezzogiorno della Domenica.
Gli amici della Latinità vivente di Frisinga ci inviano il seguente messaggio:
In fine huius anni vobis Christi natalicia fausta et felicia et bonum initium anni proximi exoptamus. (Nella fine di quest'anno, vi auguriamo un propizio e felice Natale di Cristo e un buon inizio del nuovo anno).
Nel legame ai visitatori della Germania in Cattedrale, gli "Amici della Latinità vivente", della Baviera, Mechtildis, Thomas, Petrus, Robertus, Uvius Amicis Latinitatis Vivae, Plurimam Dicunt Salutem.
Accade a volte, senza riferimento "ad personam", ma "ad rem", che si infierisca sullo stato di fragilità motoria e di salute, anche quando il disagio fisico deriva da cause di servizio, ma il bene di tanti nella solidarietà dissipa tali gesti come fumo e come polvere. Eppure la stessa saggezza proverbiale del dialetto canosino, ci insegna: "nan te pegghjànne gàbbe de l'àute".
Al Signore che benedice la croce delle sofferenze della salute, aggiungiamo la luce di questi auguri in Latino, che "plurimam dicunt salutem" (augurano tantissima salute!).
In un tempo travagliato, alla salute spirituale, scambiamoci anche gli auguri della salute del corpo.
Mentre in famiglia , nella discendenza emigrata, è nata "Gioia", abbiamo riscoperto, con gli studi del Culto Divino del Vaticano il culto dell'icona bizantina della "Madonna della Gioia", Παναγία της Χαράς (pr. Panaghìa tes Karàs). E dal greco annunciamo il Natale in Latino, nella Vulgata di Luca, (cap. 2, 10): "evangelizo vobis gaudium magnum" (Vi annunzio una grande gioia..).
È la gioia del Natale!

"Valete!" e dal Latino al dialetto canosino, "stàteve bùne!"

maestro Peppino Di Nunno (stylus magistri).
Grande Gioia