Decimo anniversario della morte di Mons. Francesco Minerva

Nella cattedrale di san Sabino, alle ore 19.30, sarà celebrata una Santa Messa

sabato 23 agosto 2014 7.47
Il 23 agosto del 2004, nel suo palazzo di famiglia, ora Museo Diocesano, moriva mons. Francesco Minerva, Arcivescovo emerito di Lecce. A dieci anni dalla sua morte, sabato prossimo, nella cattedrale di san Sabino, alle ore 19.30, sarà celebrata una Santa Messa per ricordare la figura del presule e per affidarlo nella preghiera alla bontà misericordiosa di Dio.

Molteplici sono le opere realizzate in vita da mons. Minerva durante il suo lungo ministero sacerdotale ed episcopale. Nella Diocesi di Lecce, dove fu arcivescovo per oltre trent'anni istituì circa trenta parrocchie con gli annessi locali per le attività pastorali; a Canosa, sua città natale, dove esercitò il ministero di arciprete della cattedrale e dove visse gli ultimi anni della sua vita realizzò diverse opere, a servizio della città. Tra queste, una scuola per l'infanzia, l'"Asilo Minerva", una grande sala per le attività dei giovani e dei ragazzi, una casa di accoglienza per anziani, "Oasi Arcivescovo Francesco Minerva" e il "Museo dei Vescovi", realizzato nel suo palazzo, donato prima di morire alla cattedrale. In novembre il Museo, eretto con decreto vescovile da sua eccellenza mons. Raffaele Calabro, vescovo della diocesi di Andria, è stato inaugurato dall'allora ministro per la Cultura Massimo Bray, durante una manifestazione organizzata dalla Confindustria e vede nella gestione la collaborazione della Fondazione Archeologica Canosina, accanto alla direzione affidata al parroco della Cattedrale.

Il Museo che ha visto in questo ultimo mese un afflusso notevole di turisti provenienti da diverse parti del mondo e canosini venuti a Canosa per le ferie, è stato realizzato con la direzione scientifica dell'Università degli Studi di Foggia e racconta la storia dell'antica Diocesi Primaziale di Canosa. Sicuramente la città di Canosa deve molto a mons. Minerva, per la sua lungimiranza e la concretezza delle opere da lui volute e realizzate: ha veramente amato Canosa e la sua comunità ecclesiale.