Denunciato un rumeno per ricettazione di reperti archeologici
Rinvenuti e sequestrati dai Carabinieri di Andria
mercoledì 26 febbraio 2020
14.19
Un importante risultato nel contrasto al mercato illecito dei beni archeologici esistente in Puglia è stato conseguito dai Carabinieri della Compagnia di Andria. Le indagini hanno preso spunto dall'individuazione di un'abitazione occupata da un 30enne romeno, in cui vi era il sospetto che venissero occultate armi, munizioni e materiale esplodente illegalmente detenute. Durante le operazioni di perquisizione presso l'abitazione del rumeno, effettuate dai Carabinieri di Andria, è stato individuato un capanno agricolo, nel quale sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici, costituiti da: lampade, anfore, ciotole, brocche, scodelle, contenitori vari e monete, unitamente ad un metal detector, utilizzato per sondare i vari terreni di interesse. Ulteriori accertamenti investigativi e tecnici hanno consentito di riscontrare che i reperti sequestrati sono tutti originali e di grande importanza storico – scientifica, riferiti al periodo compreso tra il IV ed il III secolo A.C., molto probabilmente sottratti da uno dei numerosi siti archeologici presenti in Puglia: tra cui spiccano quelli di Canosa di Puglia e di Herdonia , nei pressi della cittadina foggiana di Ordona, sede di una città romana e teatro di due battaglie della seconda guerra Punica, avvenute proprio nel III sec. a.C., precisamente tra il 212 ed il 210. Al termine degli accertamenti, i reperti sono stati messi a disposizione della Sezione Carabinieri Tutela per il Patrimonio Culturale di Bari. Il cittadino rumeno, denunciato in stato di libertà per ricettazione di reperti archeologici, non ha saputo giustificare il possesso del piccolo tesoro il cui valore, nel mercato illegale, avrebbe potuto fruttargli circa mille euro al pezzo.