Depuratori in Puglia, siamo ancora all’anno zero
Ancora oggi un milione di abitanti scarica i reflui senza che questi vengano depurati. La situazione più critica è nella nostra Provincia: bocciati i 3 capoluoghi
martedì 9 luglio 2013
10.08
Ancora oggi il 23% dei cittadini pugliesi (circa un milione di abitanti), scarica i reflui senza che questi vengano depurati. Lo dice un rapporto predisposto da Legambiente che, nelle prossime ore, fornirà i dati sulla qualità delle acque della nostra Regione.
L'associazione ha presentato un dossier sulla depurazione in Puglia. I 187 impianti della Regione hanno ancora problemi di funzionamento, criticità e questioni irrisolte che in alcuni casi rendono inefficace la depurazione. Tra questi ci sono ad esempio 11 vecchi impianti, tutti da dismettere, che rischiano di inquinare le acque sotterranee, scaricando direttamente in falda o ancora quelli con problemi nel funzionamento e i cui scarichi risultano non conformi, come certificano i dati Arpa (nel 2012 sono stati 52 quelli giudicati non conformi).
La situazione più critica è nella Bat, dove i depuratori delle cittadine che danno il nome alla Provincia sono risultati non conformi (ne parliamo più diffusamente in altro articolo). Ma non sono gli unici grandi impianti a risultare non conformi, come dimostrano i superamenti dei limiti riscontrati in uscita dai depuratori di Bari Ovest, Foggia e altri tra i più grandi. Ci sono poi 10 impianti sottoposti a procedimento penale penale (Barletta, Molfetta, Noci, Trinitapoli, Trani, Ruvo, Gioia del Colle, Taranto Gennarini, Lesina, Lecce Ciccio Prete). E se a tutto questo si aggiungono anche gli scarichi abusivi non controllati e gli altri illeciti legati all'inquinamento del mare, il risultato è un quadro preoccupante che impone una svolta da parte delle istituzioni preposte per provare a vincere la sfida della depurazione in Puglia. A confermare la situazione emergenziale in cui si trova la Puglia, lo scorso giugno la Camera ha approvato la proroga dell'emergenza ambientale legata alla depurazione fino a fine 2013.
Dalla Goletta verde di Legambiente arriva quindi l'appello alla Regione, affinché si impegni a pianificare e monitorare l'attuazione di interventi immediati, e ai sindaci perché si facciano garanti delle azioni necessarie per mettere in efficienza il sistema e risolvere definitivamente il problema della depurazione. Legambiente chiede dunque la costituzione di un tavolo di lavoro tra la Regione, l'Arpa, le amministrazioni locali, i tecnici e il mondo dell'associazionismo, dei cittadini, dei movimenti, degli operatori, anche attraverso percorsi di partecipazione organizzata, come prevedono le direttive europee in tema di acqua e gestione delle risorse idriche.
L'associazione ha presentato un dossier sulla depurazione in Puglia. I 187 impianti della Regione hanno ancora problemi di funzionamento, criticità e questioni irrisolte che in alcuni casi rendono inefficace la depurazione. Tra questi ci sono ad esempio 11 vecchi impianti, tutti da dismettere, che rischiano di inquinare le acque sotterranee, scaricando direttamente in falda o ancora quelli con problemi nel funzionamento e i cui scarichi risultano non conformi, come certificano i dati Arpa (nel 2012 sono stati 52 quelli giudicati non conformi).
La situazione più critica è nella Bat, dove i depuratori delle cittadine che danno il nome alla Provincia sono risultati non conformi (ne parliamo più diffusamente in altro articolo). Ma non sono gli unici grandi impianti a risultare non conformi, come dimostrano i superamenti dei limiti riscontrati in uscita dai depuratori di Bari Ovest, Foggia e altri tra i più grandi. Ci sono poi 10 impianti sottoposti a procedimento penale penale (Barletta, Molfetta, Noci, Trinitapoli, Trani, Ruvo, Gioia del Colle, Taranto Gennarini, Lesina, Lecce Ciccio Prete). E se a tutto questo si aggiungono anche gli scarichi abusivi non controllati e gli altri illeciti legati all'inquinamento del mare, il risultato è un quadro preoccupante che impone una svolta da parte delle istituzioni preposte per provare a vincere la sfida della depurazione in Puglia. A confermare la situazione emergenziale in cui si trova la Puglia, lo scorso giugno la Camera ha approvato la proroga dell'emergenza ambientale legata alla depurazione fino a fine 2013.
Dalla Goletta verde di Legambiente arriva quindi l'appello alla Regione, affinché si impegni a pianificare e monitorare l'attuazione di interventi immediati, e ai sindaci perché si facciano garanti delle azioni necessarie per mettere in efficienza il sistema e risolvere definitivamente il problema della depurazione. Legambiente chiede dunque la costituzione di un tavolo di lavoro tra la Regione, l'Arpa, le amministrazioni locali, i tecnici e il mondo dell'associazionismo, dei cittadini, dei movimenti, degli operatori, anche attraverso percorsi di partecipazione organizzata, come prevedono le direttive europee in tema di acqua e gestione delle risorse idriche.