Direttiva Bolkestein: Regione Puglia in allarme

Interviene l'Ufficio di Presidenza UNIMPRESA BATat

lunedì 17 aprile 2017 22.19
L'appello del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel salotto di Bruno Vespa lasciò tutti di stucco. Nel corso della puntata di Porta a Porta, poco prima che accadesse il brutto incidente fisico all'aspirante Ministro, il governatore utilizzava la Rete ammiraglia Rai Uno per evidenziare senza termini la maledizione che la Direttiva Bolkestein porta dietro di sé e il gravissimo pericolo che essa rappresenta per l'intero comparto che lo stesso Michele Emiliano ha affermato di voler tutelare e salvare dal baratro, in cambio di voti, naturalmente. Le sue inequivocabili parole a difesa della categoria, in tv, infatti furono: "vogliamo occuparci degli italiani, delle persone, difendendo le loro posizioni. Gli ambulanti – ha detto il politico barese – vengono trattati come i concessionari di un gasdotto dalla Bolkestein e stanno dicendo a tutti gli ambulanti d'Italia: mi dispiace bisogna mettere a gara i vostri stalli nei mercati. Dietro c'è l'intento di favorire la grande distribuzione che non vede l'ora di mettere le mani sulle quote di mercato degli ambulanti. Quindi gli ambulanti – ha detto Michele Emiliano a Porta a Porta – devono venire a votare alle primarie se vogliono che io possa difendere i loro interessi." Gli ambulanti pugliesi, che come altri colleghi italiani hanno preso le distanze da quel mondo formato da una certa classe politica e dal polisindacato che ha tenuto loro nascoste le insidie della Direttiva in sette lunghi anni, oggi hanno una nuova consapevolezza e sono diventati artefici del proprio destino, strappando quelle deleghe in bianco mai firmate, prendendo definitivamente le distanze da chi da decenni gestisce i rapporti istituzionali in esclusiva per loro conto, pur rappresentando, a tutti i livelli, una percentuale insignificante, quasi ridicola, di Operatori. In virtù di questa nuova consapevolezza gli ambulanti non ci cascano più e chiedono prima di tutto i fatti e le richieste dirette al Governatore Emiliano sono due: 1) sospensione immediata di tutti i bandi nei comuni pugliesi fino al 31 dicembre 2018; 2) attivazione e sostegno a tutti gli atti governativi in corso, soprattutto quelli condivisi dalle associazioni di categoria indipendenti italiane che hanno dato origine alla Rivoluzione Culturale del 28 settembre a Roma, al fine di estromettere la categoria del commercio sulle aree pubiche dalla direttiva Bolkestein. Questo per evitare che venga portato a compimento il progetto costruito attorno al provvedimento europeo che faceva presagire, per taluni, un business di enorme valore con la prospettiva di impossessarsi di intere aree mercatali e questo non riguarderebbe solamente le multinazionali ma anche quelle società collegate ad associazioni con le mani già pronte a metterle sulle concessioni per la gestione di spazi pubblici sui quali lucrare, come tra l'altro, illegittimamente, già avviene in alcune realtà note.

Il messaggio deve essere arrivato forte e chiaro a destinazione, in corso Sonnino ed in via Capruzzi, ed ecco che arriva la seconda mossa della Regione che si accorge improvvisamente che le "rassicurazioni" finora elargite con disinvoltura anche con la "collaborazione" di taluni onnipresenti, si sono rivelate oggi non applicabili, perdendo il controllo della situazione, quindi esattamente il contrario di quanto pubblicizzato nei viaggi promozionali nei comuni pugliesi che si sono avvicendati negli ultimi mesi dello scorso anno, addirittura a "sostegno" della Direttiva tacciando coloro che si permettevano di approfondire l'argomento di fare "terrorismo" e di questa gravissima accusa qualche dirigente privilegiato dovrebbe risponderne. La conseguenza è stata che quel "controllo" e quelle garanzie oggi è la stessa Regione Puglia a metterle in dubbio quindi un'altra batosta dopo la beffa di vedere i comuni pugliesi in fortissimo ritardo sui bandi al punto che alla data ultima del 31 dicembre 2016 meno del 40 % di tutti i comuni avevano ottemperato alla legge, mentre ancora oggi anche la documentazione ufficiale della stessa Regione, sul sito web istituzionale, riporta dati sbagliati, bandi scaduti e mai aggiornati, informazioni fuorvianti e tutto quello che leggiamo ogni giorni circa le bocciature di atti e di provvedimenti prodotti col prosciutto sugli occhi, in cattiva compagnia di cattivi consiglieri. L'appello è oggi affidato alla Capone, all'avvocato assessore Loredana Capone, la quale attraverso gli Organi di Informazione invita le associazioni di categoria e soprattutto direttamente i lavoratori delle aree mercatali, dunque gli Ambulanti pugliesi, all'incontro per individuare una soluzione condivisa con A.N.C.I. – scrive la ex vice-presidente della Regione Puglia. In una nota ufficiale della stessa Regione, inoltre, viene scritto: "l'attuale quadro normativo è assai incerto a seguito dell'approvazione del decreto Milleproroghe (peraltro voluto proprio dall'A.N.C.I. - n.d.r.) e per la posizione critica in merito ai criteri dei bandi assunta dal Garante per la Concorrenza". Un fulmine a ciel sereno, una bomba ad idrogeno che mette in subbuglio i ventimila Ambulanti pugliesi invitati a partecipare all'incontro non si sa ancora bene dove perché non basterebbe l'intera area della Fiera del Levante o lo stadio comunale per ospitarli tutti.

La situazione quindi non è seria ma drammatica perché alla leggerezza, alla superficialità, al silenzio di tutti questi lunghi anni dall'approvazione del D.lgs. 50/2010 si aggiunge questa novità esplosiva che, se così fosse, farebbe cadere tutte le "rassicurazioni" regionali e di chi ha contribuito a determinare questa drammatica situazione a causa delle proprie inesperienze, dell'autoreferenzialità e per non aver mai avviato alcun confronto con la Categoria in tutti questi anni. L'Assessora e gli Uffici regionali prendono atto e riferiscono solamente oggi del parere contrastante dell'Ufficio legale del Garante della Concorrenza e dei Mercati quindi ci aspettiamo che le spiegazioni a questo pastrocchio siano chiare e convincenti perché oramai oggi siamo alla frutta ed è una frutta amara, amarissima ed ancora acerba. Mercoledì 19 aprile, a Bari, si consumerà forse l'ultima cena di questa tristissima vicenda e gli esiti della digestione non sono scontati, non sono affatto scontati. Rivolgendosi proprio alla Regione ma anche a chi ha preteso di rappresentarli senza averne mandato le imprese hanno già lanciato il loro duro messaggio: "grazie per tutto quello che (non) avete fatto per noi" - hanno fatto sapere i ventimila ambulanti pugliesi e tutto l'indotto che conta almeno duecentomila addetti.

L'Ufficio di Presidenza UNIMPRESA Bat è intervenuto sull'argomento affermando: "ci sembra un'altra improvvisazione. Non si può divulgare una notizia in questo modo superficiale, invitando la Categoria per spiegare a ventimila ambulanti cosa stia accadendo, con i posteggi a rischio e un'incertezza che potrebbe scatenare un enorme conflitto sociale, senza un'organizzazione accurata e capillare. Come Associazione di Categoria, esclusa dai tavoli di concertazione regionale per il sol fatto di avere un pensiero diverso e di non essere omologata al pensiero unico, pur essendo tra le Principali associazioni in possesso di tutti i requisiti di cui al vigente Codice regionale del Commercio, invitiamo la Regione a farci conoscere con urgenza in che modo intende organizzarsi perché ad oggi non abbiamo ancora notizie in merito eppure manca appena qualche giorno a mercoledì 19 aprile, data dell'incontro. Speriamo solamente che finalmente la Regione Puglia, i suoi politici e soprattutto i suoi dirigenti si stiano rendendo conto della gravità della situazione e della leggerezza con la quale sinora è stato trattato un argomento che anche il Presidente Michele Emiliano ha inteso essere drammatico per l'intera economia di comparto e di settore. Se il percorso che si intende intraprendere è l'immediata uscita del Settore Commercio Aree Pubbliche dalla Direttiva Bolkestein allora non è più tempo di chiacchiere e di strategie che hanno dimostrato appieno il loro fallimento. Questi ultimi mesi sono stati terribili. I comuni abbandonati a se stessi con dipendenti e dirigenti disorientati che hanno atteso invano un segnale che non è mai arrivato dalla Regione rispetto all'evolversi della situazione dopo il Milleproroghe; i nostri interventi quotidiani presso tali enti per definire le sospensioni dei bandi o la loro proroga, come di fatto è poi avvenuto in quasi tutti i comuni pugliesi. I nostri ripetuti incontri istituzionali. In audizione nella Commissione regionale, a Bari, e poi a Roma: due volte con il Ministro allo Sviluppo Economico dott. Calenda, poi con il Ministro Costa, con il Presidente Boccia, con il Mi.Se., l'Ufficio di Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la Conferenza Unificata Stato – Regioni e poi l'esperienza entusiasmante e grandiosa degli scioperi e delle manifestazioni nazionali. In Piazza di Montecitorio, in Piazza della Repubblica e davanti al Senato dove siamo stati anche in audizione. Esperienze che hanno segnato la storia dell'ambulantato nazionale e che hanno visto spente, in disparte, autoescluse quelle associazioni privilegiate dalla vita facile che sono restate alla finestra mentre le sorelle ed i fratelli ambulanti italiani gridavano in piazza tutta la loro rabbia per essere stati vittime di un sistema subdolo che ha tenuto loro completamente nascosto il progetto di annientamento definitivo del loro lavoro e della categoria intera. Di quella bella storia siamo stati i co-protagonisti ed oggi non sarà consentito a nessuno di continuare a giocare da solo, su quel tavolo ormai intriso di sudore di chi la battaglia non ha voluto giocarla nelle stanze del potere ma sulle strade, nelle piazze che l'Europa ha definito "risorse" naturali ma che, in realtà, sono terra bruciata dove gli ambulanti italiani vogliono e vorrebbero ancora solo e soltanto guadagnarsi il pane per campare, senza speculare su niente e su nulla perché in un Paese allo sbando qual è ormai l'Italia da speculare non c'è proprio nulla visto che si sono già mangiati tutto e quei ghiottoni non sono certo stati gli Ambulanti pugliesi che chiedono solo di essere lasciati in pace" – ha concluso il Presidente UNIBAT Savino Montaruli.