E' proprio vero che abolendo le province si risparmia?
Hanno scarsa esperienza di enti territoriali locali. Semplificare le leggi e la burocrazia
lunedì 13 febbraio 2012
11.13
Secondo me coloro che sono matematicamente convinti che con l'abolizione delle province in Italia si risparmierà, hanno scarsa esperienza di enti territoriali locali. La spesa per le "cariche politiche" delle province che io conosco è cosa ridotta rispetto al costo globale dell'ente; la maggior parte della spesa è (giustamente) rappresentata dalla sua attività amministrativa, che comunque non potrà essere eliminata. Si tenga presente che alla provincia spettano le seguenti funzioni: difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle calamità, protezione civile, tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche, valorizzazione dei beni culturali, viabilità e trasporti, protezione della flora e della fauna, parchi e riserve naturali, caccia e pesca nelle acque interne, organizzazione provinciale dello smaltimento dei rifiuti, rilevamento disciplina e controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore, servizi sanitari, di igiene e profilassi pubblica, compiti connessi alla istruzione secondaria di secondo grado ed alla formazione professionale, edilizia scolastica, raccolta ed elaborazione dati sul territorio, coordinamento a livello urbanistico, di programmazione economica, territoriale ed ambientale ecc. Cosa si spera, che tutte queste funzioni possano poi essere svolte dai comuni?
Nel nostro paese, per lo più, la tendenza è proprio quella di trasferire le responsabilità e il lavoro amministrativo sempre più verso la base, con la giustificazione che così si promuove più democrazia (un obiettivo che è stato quasi sempre palesemente mancato). Cerchiamo allora di vedere più da vicino il problema dei costi. In Italia oggi le province sono 110, i comuni sono 8092. Ci vuol poco a capire che più un compito viene frammentato più diventa costoso nell'economia globale della nazione, e contestualmente perde in efficienza.
Trasferire invece queste competenze a livello regionale, oltrechè essere difficile, vuol dire accentrare tutte le funzioni di governo nel capoluogo di regione, allontanandole eccessivamente dai cittadini, con risparmi immediati trascurabili, assai probabili storture e ingiustizie e poi ulteriori complicazioni, sicuramente altre spese inutili.
Il problema infatti è un altro. Per spendere meno non è necessario abolire dei livelli amministrativi (che non sono certo lì per caso, hanno funzionato bene per oltre un secolo e da secoli funzionano in vari paesi simili al nostro). Sul costo delle cariche politiche si può sicuramente risparmiare, ma per spendere meno bisogna soprattutto semplificare la burocrazia, e non solo a livello di province. Teniamo presente che l'eccesso di burocrazia danneggia fortemente anche l'iniziativa privata.
Semplificare le leggi (naturalmente con criterio - abbiamo visto che spesso la deregulation è negativa) e soprattutto semplificare la burocrazia, quella sì che sarebbe una vera riforma strutturale, altro che continuare a tagliare su pensioni, sanità e istruzione.
Marco Bondesan
Nel nostro paese, per lo più, la tendenza è proprio quella di trasferire le responsabilità e il lavoro amministrativo sempre più verso la base, con la giustificazione che così si promuove più democrazia (un obiettivo che è stato quasi sempre palesemente mancato). Cerchiamo allora di vedere più da vicino il problema dei costi. In Italia oggi le province sono 110, i comuni sono 8092. Ci vuol poco a capire che più un compito viene frammentato più diventa costoso nell'economia globale della nazione, e contestualmente perde in efficienza.
Trasferire invece queste competenze a livello regionale, oltrechè essere difficile, vuol dire accentrare tutte le funzioni di governo nel capoluogo di regione, allontanandole eccessivamente dai cittadini, con risparmi immediati trascurabili, assai probabili storture e ingiustizie e poi ulteriori complicazioni, sicuramente altre spese inutili.
Il problema infatti è un altro. Per spendere meno non è necessario abolire dei livelli amministrativi (che non sono certo lì per caso, hanno funzionato bene per oltre un secolo e da secoli funzionano in vari paesi simili al nostro). Sul costo delle cariche politiche si può sicuramente risparmiare, ma per spendere meno bisogna soprattutto semplificare la burocrazia, e non solo a livello di province. Teniamo presente che l'eccesso di burocrazia danneggia fortemente anche l'iniziativa privata.
Semplificare le leggi (naturalmente con criterio - abbiamo visto che spesso la deregulation è negativa) e soprattutto semplificare la burocrazia, quella sì che sarebbe una vera riforma strutturale, altro che continuare a tagliare su pensioni, sanità e istruzione.
Marco Bondesan